Nike. E’ nelle tue mani, ci sfidiamo per averla e se non

Nike

Nike è una bella dea. Possiede le ali, per questo è aleatoria.

La incontri ma non resta a lungo con te se non sai trattenerla, o se non le tarpi le ali. Come fecero gli ateniesi.

Ma come farla rimanere con te non è scritto in nessun libro. Per quanto la porti a te, da te si allontana, se non la coltivi a dovere.

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https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Zeus.in.Olympia.representation.on.coin.drawing.jpg

Nike, è nelle mani di Zeus.

Nike è nelle tue mani. Ci sfidiamo continuamente per averla. E se non viene ce ne doliamo. Dando la colpa a tutti. Men che ha noi stessi. Se non ci accoglie, col suo sorriso, dipende da noi. Che non sappiamo portarla verso di noi. Dipende dalle nostre idee, che non le vanno congeniali. Dalle nostre mosse, che troppo possono spaventarla.

Niké_Éphèse
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Nik%C3%A9_%C3%89ph%C3%A8se.jpg

Ora lei non è più con te, ma con altri. Non ti preoccupare lei è sempre con qualcuno. Gli sta accanto a lui con ardore.

Teniamola, mi raccomando, non facciamola fuggire.

Nike non partire, non partire più. Resta con noi, Facci imparare.Facci capire.Facci crescere. Lasciaci onesti.

Dovreste vederla.

Lei è così bella ed è con noi.

Nike, Paris.louvre.winged.500pix
https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Paris.louvre.winged.500pix.jpg

 

 

 

 

Mentre agli altri, forse, è rimasto Nikke, il bandito Gnicche, che imperversava in Casentino tanto tempo fa.

Ma tu, ora che sei venuta, mi raccomando, resta, resta per sempre.

Giancarlo

MPS, Credevamo di aver visto tutto, ma al peggio…

MPS

Abbiamo una nuova banca il Monte delle Pensioni di Stato (MPS).

Credevamo di aver visto tutto, ma al peggio non v’è limite. Se vuoi andare in pensione, ma ti mancano massimo tre anni, ora puoi farlo tranquillamente,” senza penalizzazioni” dice Repubblica.it.

Vai in banca, chiedi un prestito e lo rendi con comodo, senza problemi. Con un semplice ammortamento sul prestito.

MPS bankMa chi è il genio che ha pensato questa mostruosità?

Voglio proporlo al premio Nobel per l’economia.

Guarda bello, che a me mi deve pagare il signor Inps. Non ho bisogno di chiedere un mutuo. Io sono iscritto obbligatoriamente con lui. Il contratto l’ho rispettato. Io ho pagato le rate di iscrizione. Ho pagato tutto.

Se il signor Inps non può pagarmi, faremo le barricate, come i Francesi.

Non è così signori sindacalisti?

Cosa aspettiamo, l’apertura della banca, per chiedere il foglio informativo?

Cosa sta succedendo? Anche i sindacati non vogliono rispettare il contratto con i propri iscritti? Sindacati, ma da che parte state?

Intanto, nell’attesa delle barricate vado a votare.

Io al ballottaggio, voto qualsiasi candidato si opponga ai partiti di governo.

Io al referendum confermativo voto NO.

Sciopero.

Voglio lo sciopero.
Io sciopero.

MPS 5000_yen MPS 100_YenFonte  La Repubblica

Non so chi sei, ma è come se ti conoscessi.

Non so chi sei, ne mai lo saprò.

Non so chi sei siluette
???

Caro investitore,

dal gonfio conto corrente Sammarinese. Uso San Marino ad esempio, solo per non andar troppo lontano. Non ti conosco, dicevo. Non so chi sei. Penso che non lo saprò mai. E’ un peccato perché non lo saprà nessuno. Neppure in un futuro lontano, tra cento o mille anni. E’ un peccato, vorrei conoscerti. Vorrei che tu, ti facessi conoscere. Sei un tipo eccezionale. Hai messo da parte un patrimonio consistente. Hai tanti soldi che non c’è abbastanza cartamoneta per stamparli. E stanno crescendo. Sarà la crisi. E’ sicuramente la crisi. Ma tu sei bravo. Sai far fruttare anche una crisi.

Non so chi sei, ma è come se ti conoscessi.

Ti vedo. Ti sento ei capisco. I soldi non sono più un problema per te. Il problema, semmai, è come fare ad aumentarli, ancora. Certo potresti permetterti tutto, ma poi? No meglio investire. Incassare. Aumentare. Bulimia monetaria. Che poi non è propriamente bulimia. I soldi non li hai in tasca. Sono sul conto. Sui conti. Allora non si spendono, si investono. Anzi si usano per investire con i soldi degli altri. I tuoi servono solo a garanzia.

Non so chi sei, ma sei bravo.

I tuoi soldi fruttano sempre. In realtà fruttare è un termine improprio, si moltiplicano, forse per generazione spontanea, ma non dando frutti. Non vedranno mai la luce, mai il sole. Mai nasceranno, ne mai usciranno dagli estratti di uno o più C/C.

Non so chi sei ma sei fortunato.

Con la moneta elettronica, lo scambio elettronico di valori, puoi accumulare più di Paperone. Ma non ti serve un deposito. Non devi romperti la schiena per portare la borsa alla cintura, come i tuoi avi nel medio evo. Anzi non devi fare proprio nulla, solo contare ed ammirare minute, estratti, elisir di lunga vita per te.

Non so chi sei! Ma tu sai che non lo saprò mai? Che nessuno lo saprà! Mai! Lo sai?

Quelli prima di te hanno usato i loro averi per costruire, per arredare, vestirsi, armarsi. Per fare qualcosa per cui fossero conosciuti, riconosciuti e ricordati. Ci hanno lasciato statue, affreschi, dipinti, palazzi, arene, strade, chiese. Non li hanno fatti loro, con le loro mani, li hanno pagati. Manufatti di ogni tipo e fattura, con cui si sono glorificati ed assicurati l’immortalità o, almeno, un ricordo immortale.

Certo, hai ragione, per farlo, per lasciare traccia di se, hanno dovuto sfruttare uomini e donne. Lavoratori ed artigiani, artisti, poeti e scienziati. Ma nel contempo li hanno fatti vivere e ci hanno lasciato il frutto del loro lavoro. Pagato con i soldi accumulati, proprio come hai fatto tu- Ma che tanto non potevano portarsi dietro; ne da morti, ne da vivi da quanti soldi erano.

Non so chi sei, ne mai lo saprò.

Ne nessun altro lo potrà sapere. Perché hai dei disturbi seri. Accumuli per accumulare ancora. In un contenitore virtuale di cui non rimarrà traccia, nemmeno in Google. Anche tu sfrutti tanta gente per il tuo tornaconto, sicuramente molta di più di quanta ne abbiano mortificata tutti i tuoi predecessori assieme. Ma mi piace pensare che allora, queste soverchierie, siano servite a qualcosa. Non potrei ammirare Firenze, ogni volta che la vedo. Da Piazzale Michelangelo o da Ponte Vecchio o da qualsiasi altra parte. Non potrei farlo se quelli come te non avessero cambiato i loro soldi con il frutto della sapienza, dell’arte e della fatica di tanti altri poveri uomini e donne a loro contemporanei.

Ma tu, no! Tu, che accumuli in file elettronici, non ci lascerai nulla. Non lascerai traccia di te. Morirai e nessuno saprà, che sei passato di qua.

Che pena mi fai.

Ceppoduro.

Trasporti pubblici. Non volevo pagare una multa.

Trasporti pubblici.

Sono andato alla biglietteria dei trasporti pubblici municipali di Arezzo a pagare una multa.
C’ero già stato la settimana prima ma allora non avevo pagato. Volevo fare ricorso, considerando la multa ingiusta e ingiustificata. Dovete sapere che la multa è stata presa da mio figlio sull’autobus di una compagnia di trasporti che fa servizio in città. Mio figlio utilizza l’autobus in un tratto urbano. Dalla stazione ferroviaria, dove arriva in treno, alla zona dove è situata la scuola. Mio figlio è un pendolare. Tutte le mattine fa lo stesso tragitto. Lo portiamo alla nostra stazione ferroviaria, prende il treno, scende. Prende l’autobus fino davanti o nelle vicinanze della scuola. Il pomeriggio lo stesso percorso ma in senso inverso.

Trasporti pubblici classe
Quanto costa il servizio di trasporti pubblici?

L’abbonamento al treno può essere fatto con l sistema “tariffario Pegaso” della regione Toscana. In cui è compreso il biglietto dell’autobus. Il tutto a 65€ al mese. Naturalmente il biglietto settimanale ha un costo minore. Ma la spesa totale sarebbe maggiore, se fosse utilizzata la tariffa settimanale per tutte le settimane del mese.
Il costo dell’abbonamento settimanale all’autobus, non volendo includerlo nel Pegaso, è di 19€. Il costo di una corsa singola, in città, è di €1,20 fuori città qualcosa in più.
Oggi ci sono i trasporti integrati, es. treno + bus, ma anche i servizi di trasporto consorziati es. azienda di trasporto comunale e altre aziende di trasporto della provincia.

Fanno lo stesso servizio ed usano gli stessi biglietti, che poi si suddividono in base alle obliterazioni (immagino).

L’azienda di trasporti pubblici di cui ha usufruito mio figlio, con un biglietto comprato alla biglietteria centrale, non era la municipale, ma una delle altre.
Ha acquistato un biglietto singolo perché non avrebbe sfruttato ne il mensile ne il settimanale. Sta effettuando gli stage presso aziende private. Ma ha fatto l’abbonamento settimanale al treno, essendo comunque più conveniente dei biglietti a corsa singola necessari.
Aveva il biglietto ma è stato multato da un controllore, perché il biglietto risultava obliterato più volte, almeno è quanto mi ha riferito tornando a casa.
Guardando il biglietto è evidente che era stato obliterato una sola volta, il giorno della multa, andiamo in biglietteria a protestare.

Andiamo a protestare.

Qui scopriamo, ma è chiaramente riportato anche dietro la multa, che non possiamo contestare alcunché perché la biglietteria appartiene alla azienda comunale mentre la multa e della azienda privata. Lì, in biglietteria, possiamo solo pagare.

Trasporti pubblici integrati nelle corse e nei pagamenti, per il resto…
Gli uffici dirigenziali amministrativi sono comunque poco lontano possiamo andare ad informarci, se non ché è sabato e sono chiusi dobbiamo tornare in settimana. C’è tempo, abbiamo due settimane per contestare o pagare, senza problemi.

Torno durante la settimana successiva e scopro che quelli sono gli uffici dell’azienda comunale.

Non hanno voce in capitolo con le multe dell’altra azienda. Ma mi danno informazioni preziose. Mi dicono che posso contestare solo per lettera. Quindi anche agli altri uffici non c’è modo di discutere la multa a voce. Mi sembra strano, perché evitare il contatto diretto? Qualcosa da nascondere? Non reggono il confronto con l’utente arrabbiato? O se ne fregano e basta?

Comunque i miei interlocutori sono molto gentili.

Mi danno indirizzo e numero di telefono dell’altra azienda, che comunque, testone che non sono altro, era già riportato nel retro della multa. Bastava leggere.Nel retro c’è scritto anche che si può contestare solo per iscritto con lettera alla società in questione. Tutto era ben scritto ed evidenziato in grassetto.
Testardo, telefono al numero scritto dietro la multa.Un signore mi conferma che devo fare una lettera, meglio se RR ed aspettare l’esito del reclamo.
Mi riprometto di farlo è una questione di principio, p. Perché pagare una multa ingiusta ed ingiustificata, o almeno perché pagarla senza aver sentito le ragioni della controparte?
Leggo bene il retro della multa, gli uffici sono in un’altra cittadina. E la sede centrale è a Firenze, dove si devono indirizzare i reclami.
Mi rimane sempre qualche giorno dei quindici concessi.

Ma quanto devo pagare?

Leggo che l’importo della multa, ridotto se pagato subito al controllore od entro i quindici giorni, è di € 42,00 composti di 2€ di biglietto e 40€ di multa.
Se non pago viene applicata la multa differita di €82,00, sempre con 2€ del biglietto e 80€ di multa. Cioè la sanzione raddoppia. In altri termini se paghi subito, ti viene applicato uno sconto del 50%.
Poi ti dicono anche che se fai domanda di reclamo, qualora non ti venga accettata, pagherai l’importo massimo, lo sconto svanisce, è perso del tutto.

Ora tutti dovremmo sapere che qualsiasi tipo di multa, da qualsiasi autorità provenga, ti viene sempre comminata con le stesse modalità:

Ci viene concesso un certo tempo per pagare la sanzione comminata.
Paghi in ritardo, sanzione raddoppiata, o peggio.
Reclami la tua non colpevolezza, raddoppia la sanzione, o peggio.
Non viene specificato chi decide in merito al tuo ricorso. Su quali presupposti questi basi il suo giudizio. Le probabilità che la tua multa ti venga confermata, indipendentemente dalle tue ragioni.

Solo una volta.

Solo una volta, mentre protestavo per una multa per sosta oltre il limite consentito dal biglietto orario esposto fattami da un ausiliare del traffico frettoloso, un vigile urbano mi ha consigliato in merito. M ha detto di attendere la notifica della multa l’ingiunzione di pagamento. Portarla ad un giudice di pace e protestare le mie ragioni. Consiglio che non ho mai visto scritto in un retro di una multa.

Beh! Però devo dire che di multe ne ho prese poche. Magari in molte viene riportata anche questa possibilità.

Sono tentato di pagare 42€ contro 82€, forse conviene pagare e festa finita.
Rifletto su questi numeri e penso. Ma forse dovrei far pensare i cavalli, che hanno la testa più grossa. Mi chiedo perché la multa, oltre alla sanzione di 40€, riporti il costo del biglietto di 2€? Quando il costo del biglietto del trasporto urbano, percorso in cui è stato accertata la presunta violazione, è di €1,20?

Informiamoci meglio.

Decido di andare in biglietteria e chiedere ancora.
Non sono sicuro di aver capito bene, però i 2€ dovrebbero essere il prezzo del biglietto extraurbano.
Dovrebbe, ma su quali basi? Il biglietto urbano c’era ed era regolarmente obliterato (anche se non per il controllore). La contravvenzione era stata accertata nel tratto urbano del percorso dell’autobus, anche se non era scritto da nessuna parte della contravvenzione.

Poi perché aumentare il costo del biglietto nella multa e se il problema stava nella doppia obliterazione? Anche in questo caso sempre di €1,20 di biglietto si tratta.

Allora il mio interlocutore mi ha spiegato che in realtà il prezzo per quella tratta urbana, diventa extraurbano, per l’azienda non comunale in assenza di un contestuale abbonamento al treno. L’importo sarebbe quindi di €1,30. Ma mio figlio aveva l’abbonamento al treno. Non avendo anche quello all’autobus ha, penso correttamente, acquistato un biglietto per corsa singola. Biglietto valido per  di 70’, da usare nel circuito cittadino di servizio di trasporti consorziato. Comunque nessuno gli ha chiesto se avesse un abbonamento al treno, forse presumendo che se l’avesse avuto avrebbe avuto anche quello per l’autobus.

E quindi

Anche se l’autobus prosegue oltre la destinazione di mio figlio, come possono imputare a lui il costo del restante tragitto? Per essere al sicuro da multe dobbiamo pagare fino al capolinea?

Poi perché 2€ e non 80c, la differenza tra questo fantomatico biglietto extraurbano ed il biglietto posseduto e regolarmente pagato?
Il servizio, di cui mio figlio ha usufruito è quello di trasporto urbano a €1,20. Altrimenti mettiamo tutto a €1,30 o €2,00. Tanto con 40€ di multa sai quante corse più costose potri permettermi.

Poi ho scoperto, oltre tutto quello già detto, che la motivazione della contravvenzione, riportata nella multa, era diversa di quanto detto al ragazzo. Multa per utilizzo in un percorso improprio del biglietto. Che tradotto significa biglietto a tariffa urbana utilizzato su percorso extraurbano. Senza però riportare nella multa, dove, in che via, località ecc. sia stata rilevata l’infrazione. Quindi con nessuna possibilità verificare la correttezza della contestazione. Tra l’altro mio figlio afferma di salire su bus comunali, i soli che passano dalla sua scuola.

Non resta che pagare, e pagare alla svelta.

Trasporti pubblici VLUU L310 W / Samsung L310 W

Bene finisco di tediarvi con le mie vicissitudini nei trasporti pubblici.

Questo sistema di riscossione delle multe è tipicamente mafioso. Indegno di servizi resi a cittadini liberi.
Se paghi ti proteggo (e ti faccio lo sconto).
Se non paghi ti punisco (e ti faccio sudare sangue per veder riconosciute le tue ragioni).
Questo non dovrebbe accadere in Toscana, oramai da tanto tempo all’avanguardia nel rispetto dei suoi cittadini e dei diritti umani. Non fosse altro che per essere stata la prima al mondo ad abolire la pena di morte.
Ma poi, sotto sotto, certe storture, certe prevaricazioni ritornano. Specialmente nella burocrazia, nelle sue regole, come tanti lacci e laccioli.
Certo, dobbiamo pagare per i servizi che ci vengono offerti, ma non possiamo sottostare a ricatti.
Alle prossime elezioni regionali dovremmo analizzare la posizione dei candidati su questi temi, per orientarci a votare uno piuttosto che l’altro.
Devo farlo, cercherò di ricordarlo.

E infine?

Ah, poi ho pagato i 42€ dovuti per finirla lì.
Anzi no, non è finita lì, perché ho scoperto che le multe non si possono pagare con carta o bancomat (???). Le multe si pagano solo in contanti (ma non si paga così anche la Mafia?). Quindi ho dovuto fare un prelievo al più vicino bancomat che, ovviamente, non era della mia banca. Mi costerà ulteriori 2 o 3€ per il prelievo fuori dal circuito.
Complimenti.

Si fanno multe, casuali.

Si danno motivazioni e se ne scrivono altre.

Poi si multano studenti adolescenti muniti di regolare biglietto.

Comunque si deve pagare subito ed in contanti.

Ci vengono richiesti importi fantasiosi, gonfiati di tasse occulte.

Vergogna, vergogna e ancora vergogna!
Giancarlo

Roseto Fineschi. Rose ovunque di ogni tipo e colore.

Roseto Fineschi

Sono andato al “Roseto Fineschi”, (vedi sito) a Cavriglia.

E’ un posto eccezionale. Ci sono rose ovunque di ogni tipo, antiche e moderne e di ogni colore.

Sono andato tardi, molte erano già sfiorite. A Maggio è meglio sono tutte in fiore. Ma mi sono divertito lo stesso, ce ne sono ancora tante, tutte bellissime.

Se avete voglia guardate quelle che ho fotografato.

Rosso

Roseto Fineschi

 

 

Bianco

 

 

Giallo

 

 

Altro

Comunque il posto è bello da visitare con o senza le rose fiorite.

Clicca sull’immagine per ingrandirla.

Vi consiglio una visita.

Ne ho parlato qui.

DSC_0044A

 

 

 

 

Giancarlo

DUE, almeno due. Nessun essere umano è uguale, ma…

DUE, almeno due

DUE, almeno due. Gli esseri umani sono unici. Nessuno è uguale ad un altro. L’unicità è dimostrabile:

DUE, almeno due opposti

In matematica e logica, l’unicità di un elemento nel soddisfare una certa proprietà sta nel fatto che qualunque oggetto che soddisfi tale proprietà è uguale all’elemento di partenza. In altre parole, non possono esistere due elementi differenti che soddisfano questa proprietà. La tecnica più usuale per dimostrare l’unicità è, innanzitutto, dimostrare l’esistenza di un’entità che soddisfi la condizione in questione. Successivamente assumere l’esistenza di due entità a=b che soddisfino tale condizione. E dedurre logicamente che a dev’essere uguale a b.

Ad esempio, assumiamo che esistano due numeri a e b che soddisfino l’equazione x + 2 = 5.

Quindi

a + 2 = 5  b + 2 = 5

Per la proprietà transitiva dell’eguaglianza

a + 2 = b + 2.

Per il primo principio di equivalenza

a = b .
I due numeri sono, in realtà, lo stesso numero, sono uguali.
Ma se due numeri possono essere uguali due persone no. Neppure i gemelli che “sembrano” uguali ma non lo sono (o quasi).
Quindi uno certifica l’essere, due distingue tra esseri,
Ma siamo sicuri che uno sia indistinto, unico, appunto? E che sia anche omogeneo?
No! Non lo siamo. La teoria atomistica  e poi la sua confutazione, hanno dimostrato che qualcosa si può sempre suddividere ancora, ad esempio l’atomo nelle particelle subatomiche e poi nelle stringhe e se arriviamo agli spazi a più dimensioni

DUE, almeno due

Allora possiamo dire che l’UNO si può sempre dividere almeno in DUE. Ci sono sempre delle parti complementari che ci caratterizzano facendoci diversi. Avremo sempre un lato illuminato ed uno in ombra. Saremo in parte buoni ed in parte cattivi, giusti ed ingiusti veri e falsi.
Questa miscela ci fa differenti gli uni dagli altri.
Ma non potremo mai essere perfetti: il bene assoluto.
Come non potremo mai essere imperfetti: il male assoluto.
La composizione di questa miscela di opposti (non matematici) dipende dalla nostra storia e, meno, anche da noi.
Perseguendo il bene, la giustizia, l’onestà la bontà possiamo migliorarci, anche se di poco.
DUE, almeno due
Siamo doppi, ricordiamolo, siamo luce e tenebre, siamo
in DUE, almeno due.
Giancarlo

UNO

UNO.

Oggi piace lavorare in team, in squadra. In tanti si può fare di più. Ognuno un compito preciso. Massima efficienza. Massimo risultato. Ma come si lavora in squadra? In piena autonomia o sotto stretta sorveglianza? Intanto bisogna accettare ognuno i propri compiti. Compiti che derivano dagli obiettivi, che si raggiungono mediante strategie. Le strategie possono essere date o discusse e valutate tutti assieme.

Tutto bene, alla fine qualcuno deve decidere. Assumersi o avere il ruolo di capo.

Se ce l’hai per ruolo, funzione o posizione sociale o societaria devi comunque ribadirlo, riconquistarlo sul campo, raccoglierlo ed appuntarlo sul petto, come se non ce lo avessi, se non lo avessi mai avuto, pertanto poco importa se c’è un capo, prima o poi viene fuori ed assieme a lui la squadra, che solo ora sarà squadra a tutti gli effetti. Una volta trovato il capo deve decidere, ma mai in prima persona, deve fare decidere agli altri quello che lui avrebbe deciso. Se la decisione è sua non è degli altri ed il gioco non funzionerà.

Allora, per farlo deve informare, spiegare i pro ed i contro, coinvolgere, mettere gli altri in condizione di capire e valutare.

Insomma non è facile guidare una squadra, non è facile avere una squadra. Per averla devi fare come il babbo:

Correggi i difetti della famiglia in famiglia.

Correggi i difetti personali e sanzionali in privato.

Risolvi i conflitti.

Tessi le lodi della famiglia e di ogni suo membro in pubblico.

Difendi la famiglia da ogni attacco o critica, anche giusta.

Prenditi al colpa di ogni sbaglio, fallo in pubblico.

Rendi merito per ogni successo, fallo in pubblico ed in privato.

Ringrazia.

Capo Sciame

E’ semplice, ma non lo puoi imparare, contrariamente all’opinione di molti, i quali asseriscono che non si nasce leader ma si diventa, il carisma devi già averlo, devi essere già così.

Non è difficile è naturale.

Lo sei.

Lo sarai sempre.

Nessuno te lo può dare nessuno te lo può togliere.

Sei la guida, sei il capo, sei il numero uno.

 

Bucine

 

Un radioso futuro

Un radioso futuro

Quando ero piccolo non c’erano trattori, la mezzadria era ancora la principale occupazione nelle campagne. Ma tutti si aspettavano un radioso futuro

Praticamente tutti lavoravano a mezzadria. Anche se c’era gente che andava a Firenze a fare il muratore o il carpentiere. O ancora meglio il piastrellista o l’intonachino. Questi lavoravano a cottimo, per guadagnare di più.

Poi, piano, piano, tutti se ne sono andati da far questi ed altri mestieri. C’è stato il boom, poi la crisi adesso la deflazione. Insomma il mondo del lavoro è cambiato. I posti di lavoro sono cambiati. Le donne sono andate a lavorare, un lavoro importante a scapito della cura familiare. A volte no, non della famiglia, ma sempre a scapito di qualcosa. Tanto che se oggi, in famiglia, non lavori almeno in due sei alla, o vicino alla, canna del gas.

Tanti lavori sono spariti. Cambiati o cambiati di mano. Sono passati a quelli venuti dall’est, dal sud da altrove.

Sono stati inventati i computer, con tutto quello che ne segue. Adesso un agricoltore ne ha, minimo, due, di trattori. Con tanti attrezzi al seguito, specializzati in lavori speciali.

E poi le auto, una per uno, qualcuno due o più. E gli spostamenti sempre migliori. Sempre più facili, più caotiche su strada, su nave, per l’aria e per l’etere.

Poi hanno inventato l’Euro. Euro che, in associazione con la concorrenza dei lavoratori stranieri, ha mantenuto i salari a livelli infimi, da fame. Abbiamo anche quella, non dichiarata, ma tanti Italiani patiscono la fame. Vanno alle mense della CARITAS per mangiare.

Comunque siamo ottimisti. Si sta ancora bene. Solo che non si vede.

Si prospetta un radioso futuro

L’educazione si è persa, molti ragazzi, molti adulti, non sanno usare bene la lingua. Che la scuola avesse perso dei pezzi era evidente, sono trent’anni che la stanno smantellando. Con i tagli lineari, con le non ristrutturazioni, con i soffitti che crollano, dopo le ristrutturazioni. Con le aule che non ci sono. Inserite in fatiscenti edifici, che andrebbero ristrutturati completamente per poterli utilizzare per questo scopo. E invece sono rabberciati alla meglio, forse imbiancati, forse, ogni tanto.

Come ogni tanto tagliano l’erba lungo le strade. Ma tardi, a fine Giugno, così non ricresce e non si deve ritagliare una seconda volta.

Geniale.

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Dimezzata, forse anche tri-mezzata la spesa per tagliare le erbacce.

Intanto fino a Giugno crescono e crescono bene, che piove sempre. Di la dal guard rail, una selva.

Ma ci sono anche erbe eleganti. Come l’avena sativa dal lungo stelo. Da cui si diramano i piccioli, esili e allungati, dei semi, che in coppia ricadono verso il basso. Aprendosi a forbice. Il grappolo che si diparte dallo stelo ha forme lineari, leggermente curve; bellissime.

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Rende bene anche in pittura per dei primi piani, di contorno, sofisticati.

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2014 acrilico su tavola San Leolino di Giancarlo Arrigucci http://giancaarrigucci.altervista.org/Pagine_14/2014_0037_San_Leolino.html

Speriamo in un radioso futuro

Forse non tagliamo più l’erba per non vedere emergere i rifiuti. Scaricati dalle macchine in corsa. Ben coperti dall’erba si espongono a noi, in tutta la loro bruttezza, al taglio dei margini delle strade. E nessuno che passi a pulire, nessuno che eviti di sporcare. Meglio non tagliare.

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Ma se non tagli l’erba ai margini, è difficile entrare agli incroci, non si vede chi arriva, se non quando ce l’hai addosso.

Ma non si può, si spende troppo. Il Comune, la Provincia, la Regione o lo Stato non hanno soldi da spendere. Ovvero ne hanno sempre meno. E certamente non da spendere per questo.

E’ strano, il lavoro costa sempre meno. Non ci sono stati aumenti significativi dei salari dell’entrata in vigore dell’Euro. Il potere di acquisto delle persone è, conseguentemente, diminuito.

Le macchine sono diventate molto comuni, non è che costino poco, ma ci sono. Ce ne sono tante e riescono a fare di tutto. Anche tagliare l’erba al margine della strada.

Oggi la Morte dovremmo rappresentarla con il decespugliatore, non con la falce fenaia; che non la ricorda nessuno, che nessun o sa a che serve.

Un radioso futuro Quando ero piccolo non c'erano trattori, la mezzadria era ancora la principale occupazione nelle campagne. Praticamente tutti lavoravano li. V0017612 Life and death. Oil painting. Credit: Wellcome Library, London. Wellcome Images images@wellcome.ac.uk http://wellcomeimages.org Life and death. Oil painting. Oil Published: - Copyrighted work available under Creative Commons Attribution only licence CC BY 4.0 http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
V0017612 Life and death. Oil painting.
Credit: Wellcome Library, London. Wellcome Images
[email protected]
http://wellcomeimages.org
Life and death. Oil painting.
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Published: –
Copyrighted work available under Creative Commons Attribution only licence CC BY 4.0 http://creativecommons.org/licenses/by/4.0/
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Alla fine del tutto di Giancarlo Arrigucci 1979 http://giancaarrigucci.altervista.org/Pagine_03/1979allafinedeltutto0.html

Un radioso futuro

Con i computer si riesce a fare molto più lavoro di un tempo. Il personale contabile è diminuito, enormemente, a causa di questo.

Potendo fare con meno gente, ce ne saranno tanti disponibili per altri lavori? Certo, infatti abbiamo un tasso di disoccupazione elevatissimo. In questo siamo primi, anche noi nei record, finalmente.

Le tasse non sono diminuite. Le entrate fiscali neppure. L’amministrazione è più snella, ma non ci sono soldi per tagliare l’erbaccia.

Come è possibile?

Dovremmo cominciare a fare i conti intasca a questi amministratori. Non sembrano capaci, oppure non sono onesti.

Dovremmo vivere in un mondo felice. La nostra agricoltura potrebbe sfamare il mondo, con prodotti di qualità. Ma non si sfama neppure per se ed ha bisogno di spot per vendere il Chianti, che altrimenti chi lo conosce, chi lo compra.

C’è qualcosa di profondamente sbagliato o mistificato, è evidente.

Dobbiamo solo imparare a distinguerla e denunciarla.

Qui cerchiamo di farlo, fatelo anche voi.

Che aspettate?

Avete paura?

O ci lucrate pure voi?

 

Non temete, costruitevi, ora, un radioso futuro.

Ceppoduro

Un radioso futuro Quando ero piccolo non c'erano trattori, la mezzadria era ancora la principale occupazione nelle campagne. Praticamente tutti lavoravano li. 1979P1200053_lzn
di Giancarlo Arrigucci 1979 http://giancaarrigucci.altervista.org/Pagine_03/1979P1200053.html

Estemporanea a Pianello, il 2 Giugno, festa della Repubblica.

Estemporanea a Pianello

Estemporanea a Pianello, il 2 Giugno 2016, festa della Repubblica, si è svolta a Pianello (PG) la sagra del prosciutto, hanno partecipato il sindaco di Perugia e una rappresentanza di Bersaglieri; poi tanti pittori.

Estemporanea a PianelloEstemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello

Estemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello

Estemporanea a PianelloEstemporanea a PianelloEstemporanea a PianelloEstemporanea a Pianello DSC_9754 - DSC_9755_lzn

Che hanno iniziato, quasi, subito a dipingere.

Estemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello Estemporanea a Pianello

Estemporanea a Pianello

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Estemporanea a Pianello
Primo giro di pittura

Estemporanea a Pianello
Tutti a tavola rallegrati dalla fanfara dei bersaglieri.

 

 

Poi siamo andati a mangiare qualcosa, ci hanno servito un ottimo pasto, occorre dirlo, poi c’era al banda dei bersaglieri a farci correre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo pranzo ancora a dipingere, velocemente che il tempo passa.

Un secondo valtzer ai tavoli.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fuori, nel frattempo gareggiavano i trattori:

Potenti trattori si sfidano a tirarsi la fune.

 

 

 

 

 

Poi le opere:

Alcuni quadri

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ed infine la premiazione.
Quattro primi ex equo, poi gli altri:

I premiati

 

 

Spero di rivedervi presto.

Giancarlo

Alla radio… ho sentito che la situazione è migliorata

Alla radio

Alla radio ho sentito che la situazione è migliorata,

Finalmente ci sono tanti posti di lavoro in più “cinquntunmila” credo di aver sentito. Non ricordo più se mese su mese o anno su anno, magari nel trimestre.

Peccato che nel contempo i disoccupati siano aumentati.

“”Ma è una buona cosa” ha detto il ministro” si è affrettato a dire il giornalista:”quando si creano nuovi posti, anche i disoccupati incalliti cercano nuovamente lavoro, sperando di trovarlo.

Ovvero noi non sappiamo chi lavori o meno, se sei occupato o disoccupato lo dichiari tu, se non ti lamenti vuol dire che va tutto bene. Che sei sazio e felice, senza problemi.

I giovani, poi sono sempre inoccupati quasi uno su due.

Ma sono stati creati posti di lavoro. Quale lavoro non è importante, con quale contratto, nemmeno.

Intanto  lavoratori di un “Call center” sono stati salvati dal licenziamento in tronco, grazie all’intervento del governo, il ministro a garantito qualcosa al datore di lavoro, così non chiude, per ora.

Ma se il “Call center ” era in crisi ed ora non lo è più è stata un scelta giusta aiutarli?

Quali benefici ne trarremo?

E i lavoratori saranno più produttivi? O più flessibili?

Ma forse non capisco nulla di economia.

Nemmeno di politica.

Che non ve ne siano più al mondo intero. Che si disperdano come polvere al vento. Per sempre.

call-centerB alla radio

Tanto quei disgraziati che ci “lavorano” qualcosa di meglio e più utile per tutti lo troveranno di certo da fare.

Voglio gridare, voglio dire a tutti. Viva la costituzione, viva la repubblica democratica fondata sul lavoro. Quello vero.

Ceppoduro

 

 

Nella lingua più parlata nel mondo: il bu-cinese.