Lavoro

Lavoro

Nel giorno della festa dei lavoratori.

Sempre nella trasmissione di cui parlavo nel mio post precedente, si parlava anche di lavoro.

Si diceva che l’Europa fa di tutto per migliorare la condizione lavorativa dei giovani. Si è parlato di

EURES (European Employment Services – Servizi europei per l’impiego) e della strategia Europea 2020, per portare il tasso di occupazione Europea più su, con un investimento miliardario, naturalmente.
Ore se volete potete vedere i numeri e sentire le interviste ai link che vi ho meso sopra, ma io volevo solo puntualiìzzare il concetto che ci sta dietro.
Durante la trasmissione si enfatizzaveno i risultati, posti di lavoro in più, o almeno, se non addizionali, trasformati da precari a fissi.
A parte il fatto che i nuovi fissi Italiani a tutele crescenti fanno si che se ti vogliono licenziare, es perché in cinta, ora lo possano fare, pagando, ma pagando niente.
Il programma Europeo prevede la mobilità dei posto in Europa, più posti dove ce n’è bisogno accessibili a chi ne ha più bisogno, sempre che abbia capito bene e che sia veramente così, mi sembra buono, un ricercatore potrà finalmente ricercare, un ingegnere ingegnarsi, un intellettuale intendere ed essere pagato per questo.
Ma un operai, un manovale, un muratore, un contadino un raccoglitore di pomodori un addetto all’autospurgo, magari con figli piccoli, magari con la casa ereditata dal padre morto di cancro da pagare a rate per la successione, come potrà usufruire di queste facilitazioni lavorative o d’impiego in Europa, come potrà muoversi per la Germania, per l’Inghilterra, meno male che almeno l’inglese, o il Francese, ogni Italiano lo conosce benissimo, almeno riuscirà ad intendersi con i nuovi colleghi e compagni di lavoro.
Meno male che almeno la famiglia che resta in Italia potrà aiutarlo ad inserirsi nel nuovo ambiente, grazie agli scambi culturali creati in 70 anni di gemellaggi e quant’altro Meno male che con Skype alla sera potrà vedere i figli rimasti in Italia crescere bene e giocarci per farsi amare e riconoscere come padre.
Meno male hanno pensato a tutto.
Sono contento.
Finalmente i mie soldi non sono stati buttati al vento, inutilmente.
Ora i mie figli potranno emigrare senza valigia di cartone e spago.
Che dire di quelli che parlano male dei burocrati Europei, definendoli con i peggiori epitaffi: parlano male.
E…pensare male è peccato, anche se molte volte ci si indovina.
Giancarlo

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