Europo

Europo

Europo

Europo viveva in Europa, suo padre Italo e sua madre Romana lo avevano chiamato così, per buon auspicio.

Ancora non si era fatta l’Europa, ma si voleva fare. Gli uomini sognavano di divenire cittadini Europei. Di avere una sola moneta e di muoversi liberamente senza frontiere. Di vincere la guerra. La fame. La diseguaglianza.

Italo era un sessantottino, voleva la pace. Faceva l’amore. Con Romana amava fare l’amore in pace.

Poi nacque lui, Europo.

Crebbe si istruì, si illuse, si disilluse.

L’istruzione

Per crescerlo suo padre affrontò la più grande crisi economica che il vecchio continente avesse mai visto. Non era passato molto tempo dall’introduzione della moneta unica e già suo padre si trovava in difficoltà.

Non era facile mantenere il posto di lavoro, impossibile trovarlo se lo perdevi.

La situazione peggiorò sempre di più.

Per mantenere il posto, per mantenere il figlio, il padre accettò qualsiasi cosa.

Gli stipendi smisero di aumentare. Non c’era più l’inflazione, non c’era ragione che aumentassero. Ma le cose costavano sempre troppo e non si poteva comprarle. Le banche non davano più i soldi, nessuno poteva più fare niente.

Ma suo padre, dando fondo ai risparmi e con l’aiuto della pensione della nonna, continuò a farlo studiare.

Ma una volta studiato non c’era nulla da fare, nonostante il numero chiuso all’ingresso, nonostante tutto.

L’illusione

Se non c’era lavoro in patria si poteva sempre emigrare.

Qui i lavori offerti erano troppo poco retribuiti. Continuavano ad arrivare torme di schiavi da sud. Gente disposta a tutto pur di mangiare.

Anche lui voleva vivere e mangiare ed emigrò.

Abbandonò la famiglia, tanto non faceva più l’amore: aveva trovato la pace dei sensi.

Vide la delusione nel volto dei suoi genitori. Vide che non volevano che andasse al nord. Ma non poté farci nulla.

Partì una sera, senza salutarli.

La disillusione

In Inghilterra si trovò bene, faceva il barista in centro a Londra. Guadagnava bene. Poteva andare al cinema, in pizzeria e permettersi una stanza, assieme ad altri due.

Gli inglesi, anche quelli di colore, lo guardavano un po’ storto, forse per la pronuncia di provincia. Forse per il fenotipo.

Si accorse che anche lui, laureato, era del sud.

Era una persona come gli altri, come quelli del nord. Ma non era del nord.

Si accorse che il mondo non era più NORD/SUD, era RICCHI/POVERI e lui era povero.

Anzi, non era povero, non era ricco.

Europo

La realtà

I soldi, in massa, si spostano velocemente su fibre ottiche sotterranee attraverso il mondo.

Le genti, in massa, li seguono in flussi superficiali uguali o contrari.

Nessuno sembra in grado di trovarli e siamo tutti poveri.

Tutti miserabili, tutti tenuti per i fili tranne pochi: politici e finanzieri.

Povera Europa.

Povero Europo.

Ceppoduro

 

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