Elogio dell onnipotenza

Elogio

Elogio dell onnipotenza

Oggi mi sento in forma, sono sicuro di riuscire a fare qualcosa che non avevo mai neppure osato pensare. Voglio creare qualcosa che mi faccia ricordare per sempre. Una statua, ma così grande, così pesante, cosi durevole che non sia possibile spostarla, ne fonderla, ne distruggerla nemmeno da parte mia, io che posso fare ogni cosa.

Elogio dell onnipotenza LIBRIZZI

Quando l’avrò fatta, immutabile, come voglio, nemmeno io potrò scalfirla. Ma se sono onnipotente devo poterlo fare. Poterlo disfare. Se non riesco a plasmarla di nuovo in altro modo perderò la mia onnipotenza. Ma se non riuscissi a fare qualcosa di immutabile non sarei onnipotente, come pure sono e fui. Questo è terribile, come posso impedirlo?

Mi vien da dire che non esiste onnipotenza, l’onnipotenza è una contraddizione. Logicamente non può essere vero qualcosa ed il suo contrario, non posso creare una statua inamovibile e spostarla.

Ma secondo Cartesio, ci sarebbe un ente che può creare l’indistruttibile e, semplicemente, distruggerlo per sua volontà; ma allora se si abbandona la logica non ha senso ragionarci sopra, parlare di paradossi e definire verità e falsità.

Potremmo anche non far seguire all’ente le leggi della logica, ma essendone fuori non sarebbe possibile valutarlo e quindi conoscerne l’esistenza o semplicemente parlarne.

E se semplicemente non volessi più fare il monumento inamovibile, il paradosso non sarebbe risolto perché discutiamo di possibilità non di volontà, non lo voglio fare ma posso?

Elogio dell onnipotenza del libero arbitrio.

Alla fine se chi può tutto si limita, esso, ente o persona onnipotente che sia, mostra di avere il libero arbitrio.

Questo libero arbitrio, manco a dirlo mi piace più dell’onnipotenza, preferisco aver la possibilità di scegliere che dover aggirare le leggi della logica per fare cose illogiche e senza senso.

Signore, signori, che dirvi, usatelo, tenetelo di conto, difendetelo se necessario, pensateci, pensate, pensa. E dubita.*

Cogito ergo sum.

Ceppoduro

* La postilla dubitativa mi è stata suggerita da un amico sul cogito interpretabile non come pensiero ma come dubbio.

E’ giusto Cartesio ha espresso l’idea di pensiero critico, penso dunque metto in discussione.

Se penso dubito se dubito penso.

Quindi sono.

Vorrei precisare, inoltre, che con il paradosso dell’onnipotenza, di cui tratta questo post, si può facilmente mettere in dubbio l’esistenza di Dio, paradosso a cui poi, molti filosofi hanno provato a rispondere o a confutarlo, senza successo.

 

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