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Franz Marc, un pittore tedesco nato nel 1880.

Franz Marc

Franz Marc era un pittore tedesco nato nel 1880  e morto nel 1916.

Volevo rifare una sua opera del 1914 (cento anni fa).

Fighting Forms conservata al museo di arte moderna di Monaco di Baviera
(Staatsgalerie moderner Kunst, Munich)

Ecco il risultato:

Gian Franz Marc Figting Forms Cento anni dopo trova nuova vita dai miei pennelli.
Gian Franz Marc Figting Forms
Cento anni dopo trova nuova vita dai miei pennelli e da i miei colori. La difficoltà della realizzazione di questo quadro è incredibile. Le linee ed i volumi si rincorrono, si incrociano nei modi più strani e imprevisti, non banali.

Replicare un opera di Franz Marc

Fare, rifare, un opera dopo cento anni dalla sua creazione è molto eccitante. E’ una bella responsabilità, pure.

Farla bene o male non dipende dalla tecnica ne dalla pratica nell’imitazione di Marc.

Quest’opera è unica. La tecnica, il senso, anche le dimensioni sono anomale per Franz Marc.

Egli dipingeva cavalli o altri soggetti bucolici. Mentre qui descrive la guerra, la sua voglia di intervenire in guerra.

Si illude che la battaglia possa essere dominata dai colori e dalle linee. Non sa che la guerra lo ucciderà. Interviene e muore.

Finisce subito così la sua guerra.

Finisce subito anche la sua (nuova) arte.

Peccato.
Il senso delle sue idee non mi piace, la tecnica si.

In chiave descrittiva, l’opera rende bene l’idea della guerra.

Un mostro, sanguigno, uscente da un vortice nero. Intorno i colori della vita risucchiati, pian piano nel buio, Questo nuvolone nero che può essere il fumo delle armi, la notte, il buio, l’incertezza del futuro.

Lo spegnimento del lume della ragione. Nero da cui esce il drago della battaglia, il furore del combattimento il demone che incita alla pugna. Le fiamme dello scontro. Un quadro bello quanto brutto è l’argomento.

Si trova anche qui al mio sito.

Fighting Forms – Franz Marc, 1914
Oil on canvas, 91 x 131 cm
Staatsgalerie moderner Kunst, Munich

Giancarlo

San Leolino, frazione del comune di Bucine Arezzo

Un paesino sulle colline del Chianti

San Leolino è una frazione del comune di Bucine, particolarmente votato alla produzione di olio extravergine di oliva di ottima qualità.

Il vino è buono come l’olio.

La sua posizione è eccellente, rimane dietro le colline del Chianti, rivolto ad est, prende il sole dal mattino presto, quando è fresco, e lo lascia nel tardo pomeriggio, quando la temperatura è più alta.

Ci si fanno sagre e feste rinomate, c’è un circolino bellino bellino, dove si gioca a tombola e al mercante in fiera tra amici e conoscenti, certamente tra quasi tutti i compaesani.

C’è pure una bella chiesa piccola ma…

Io ho fatto varie volte disegni e dipinti su questo paesello.

L’ultimo, è il castello, visto da sotto, col giaggiolo fiorito a presentarcelo:

SAn Leolino
San Leolino Acrilico su tavola

Il primo nel 1977, sempre il castello. Sempre da sotto. Ma con l’ulivo in primo piano:

San Leolino 1977
San Leolino China su carta 1977

 

Poi nel 2008 la chiesa, tutta abbarbicata nella roccia. Con un campanile stretto, strano:

San Leolino
San Leolino, acrilico su tela. 2008

Insomma questo bel pese mi ha dato molte idee, mi ha ispirato tante, tante volte.

Venite a vederlo.

Giancarlo

Paracucco. Abbiamo fatto l’estemporanea a Bastia Umbra

Paracucco,

Paracucco
Opera del maestro

Vi ho già parlato del maestro Pierluigi Paracucco.

Abbiamo fatto l’estemporanea a Bastia Umbra per ricordarlo, di seguito le foto dei quadri realizzati e/o esposti per l’occasione.

Potete vederli anche su youtube, sul canale ilbucinese il video Paracucco Bastia Umbra.

Dove sono riuscito ho messo il nome dell’artista e altri riferimenti.

Gradite

Giancarlo

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Di Bari Alessandro Fabbro d’arte (Alvia 141)
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Di Bari Alessandro Fabbro d’arte
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Di Bari Alessandro Fabbro d’arte
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Di Bari Alessandro Fabbro d’arte
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Di Bari Alessandro Fabbro d’arte
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Di Bari Alessandro Fabbro d’arte
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Di Bari Alessandro Fabbro d’arte (Alfa e Omega)
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Di Bari Alessandro Fabbro d’arte (La passione)
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Rolando 4°
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Rolando 4°
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Rolando 4°
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Rolando 4°
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Rolando 4°
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Rolando 4°
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Rolando 4°
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Luciano Roni

P1220964P1220961Coletti antonio

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Coletti Antonio
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Tardo Tiziano
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Dottori Angelo
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Ponti Luciano
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Pagnotta Paola
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Pagnotta Paola
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Pagnotta Paola
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Pagnotta Paola
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Pagnotta Paola
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Pagnotta Paola
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Caponi Lamberto
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Caponi Lamberto
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Caponi Lamberto
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Susta Franco
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Tarpani
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Tarpani
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Tarpani
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Tarpani
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Tarpani
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Tarpani
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Roberta Bizzarri
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Roberta Bizzarri
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Pauselli
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Pauselli
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Pauselli
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Pauselli
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Davide Mangiaterra (Damà)
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Davide Mangiaterra (Damà)
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Davide Mangiaterra (Damà)
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Davide Mangiaterra (Damà)
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Davide Mangiaterra (Damà)
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Davide Mangiaterra (Damà)
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Mori Gianni
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Natalicchi
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Natalicchi Stefania
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Perna A.
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Perna A.
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Natalicchi Stefania
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Negozio Lello
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Negozio Lello
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Malè
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Campagnacci
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Campagnacci
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Negozio Lello
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Malè
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Agostini Fosca
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Rossi Flavio
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Rossi Flavio
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Rossi Flavio
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Rossi Flavio
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Rossi Flavio
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Arrigucci Giancarlo Bucine Sara dietro le mura di Bastia Umbra

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La premiazione si è poi svolta nei locali della LIBRERIA MONDADORI, principale sponsor della manifestazione.

P1220991 P1220990 P1220989 P1220988 Paracucco

Un saluto da Bastia Umbra, bellissima cittadina.

Bastia BastiaGiancarlo

 

Fonti:

CENTRO DEL MONDO

TERRE NOSTRE

BASTIA.IT

BASTIA.IT

 

 

Cracovia. Ecco la città come non l’avete mai vista.

Cracovia

Bella città Cracovia.

Ecco come non l’avete mai vista.

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Giancarlo

Da WIKIVOYAGE:

“Da sapere

Cracovia è una delle più grandi e antiche città della Polonia. Situata sul fiume Vistola nella regione della Piccola Polonia, la città trova le proprie origini nel VII secolo. È stata capitale reale della Polonia dal 1038 al 1596, mentre oggi è capoluogo del Voivodato della Piccola Polonia. Grazie alla sua lunga storia plurimillenaria ed essendo stata la capitale del regno, Cracovia vanta oggi un notevole numero di edifici e monumenti storici e una vasta collezione di opere d’arte come nessun’altra città della Polonia che sono usciti miracolosamente intatti dalla seconda guerra mondiale. Cracovia riceve ogni anno 7 milioni di visitatori ed è la maggiore attrazione per i turisti locali e internazionali della nazione.

I più famosi punti di interesse includono la piazza principale del mercato Rynek Główny con la basilica di Santa Maria e il fondaco dei tessuti di Sukiennice, il castello di Wawel, il museo nazionale d’arte, la campana di Zygmunt nella cattedrale di Wawel, la Porta Floriana con il Barbacane e la strada reale delle incoronazioni. Nel 1978 il centro storico di Cracovia è stato incluso nella lista UNESCO dei Patrimoni dell’Umanità.

Cenni geografici

Cracovia è situata nel sud della Polonia in una valle alle falde dell’altopiano dei Carpazi. È a 219 m. s.lm. ed è bagnata dal fiume Vistola. Dista approssimativamente 300 km dalla capitale e 100 km dai monti Tatra che formano a sud la linea di confine con la repubblica Ceca. La città copre un’area di 327 km² equivalente allo 0,1% della superficie del paese.

Quando andare

Il periodo migliore per visitare la città va da aprile a ottobre, con maggio che forse è il mese più gradevole anche se uno dei più piovosi. Notevole la presenza di italiani in agosto. Le rassegne e i festival abbondano nel mese luglio. In questi mesi, da considerarsi di alta stagione, è preferibile prenotare in anticipo. Durante la stagione invernale visitare Cracovia coperta di neve può rivelarsi molto suggestivo; la mancanza dei numerosi turisti che la affollano durante i mesi più caldi consente di godersi con calma e tranquillità la città e le sue meraviglie. “

Abbazia di Sant’Antimo, Osteria Bassomondo e Buonconvento. Che posti.

Abbazia di Sant’Antimo

Ho visitato l’Abbazia di Sant’Antimo,  Osteria Bassomondo e Buonconvento.

Che spettacolo la Toscana.

Che spettacolo il Senese.

A un’ora da casa ci sono tre cose meravigliose:


1 Osteria Bassomondo di Sassetti dove si mangia benissimo (Pappardelle fatte in casa) e si beve meglio (Montecucco e Brunello).

Sassetti2 Abbazia2 L’Abbazia di Sant’Antimo che chi non l’ha vista ha da vederla, in tutti i modi.

Abbazia SANTANTIMO14 Abbazia SANTANTIMO13 Abbazia SANTANTIMO12 Per non esagerare vi faccio vedere solo alcuni fregi architettonici della chiesa.

Che merita una visita solo per questi piccoli, bellissimi, particolari.

SANTANTIMO10 SANTANTIMO9 SANTANTIMO8 I nodi, hanno sempre ossessionato il genere umano: come farli, come scioglierli, mistero e fascino.SANTANTIMO6 SANTANTIMO5 SANTANTIMO4 Potrebbe un barbiere moderno far di meglio?
Barba, baffi e capelli alla maniera del pellegrino o del frate o del vescovo o… bho.SANTANTIMO2 SANTANTIMO13 Buonconvento, un borgo bellino dove si sta proprio bene.

BUONCONVENTO4La via francigena passava di qua.

BUONCONVENTO3 BUONCONVENTO2

La via Francigena attraversa Buonconvento.

si passa di qua, si passa di la, non s può sbagliare.

Comunque siamo vicini a Roma.

BUONCONVENTO1

 

Ma che begli stemmi, nel palazzo comunale.

BUONCONVENTO5

 

 

 

E che orologio! Che va, eh? Non è fermo.

BUONCONVENTO6

E che stemma coi porcini. Esaustivo.

Che bella zona.

Che bella giornata.

Giancarlo

La mela, scomposizione surreale di un quadretto acrilico.

La mela.

La mela è una scusa per porre lo sguardo da una parte e piegare la testa.

La mela

 

Il Trigesimo corre via lontano e scarta di lato per chiudere l’orizzonte.

Un po di cielo, chiaro, sullo sfondo, con le nuvolette dense.

Che mela.

Non male.

Alme lame.

Giancarlo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Da Wikipedia

“Pomponio Mela (Tingentera, fl. I secolo d.C. – Roma, dopo il 43 d.C.) è stato un geografo e scrittore romano.

Biografia

Poco si sa dell’autore che, con ogni probabilità, nasce in Betica (Spagna) e che, forse, fu parente di Seneca il Vecchio. Se si accetta quest’ultima ipotesi, potrebbe essere vissuto durante il I secolo d.C. e, più precisamente, almeno fin nell’età dell’imperatore Claudio, che celebra per la conquista della Britannia del 43 d.C., non nominando il trionfo, probabilmente ancora non celebrato.

De chorographia

La mappa del mondo di Pomponio Mela secondo Petrus Bertius

Quella di Pomponio Mela è la più antica opera geografica conservata della letteratura latina. Pervenuta nei codici con vari titoli: De Chorographia (Descrizione dei luoghi). Cosmographia (Descrizione del mondo). Ovvero anche De situ orbis (La posizione della terra). L’opera, come si può già evidenziare dai suoi titoli, intende descrivere il mondo conosciuto.

Pomponio Mela, nato con molta probabilità al limite massimo del mondo conosciuto ai tempi (Colonne d’Ercole), subisce questo fascino per il mondo, i posti remoti e poco conosciuti. Infatti l’opera, secondo un gusto per le favole mitiche e per i fatti e le cose straordinarie, definisce quali possano essere i confini della terra descrivendo i luoghi più lontani: prendendo come punto di riferimento il Mediterraneo e partendo da Gibilterra segue in senso antiorario una descrizione dell’oikumene, cioè dei luoghi abitati in particolari quelli lungo le coste e tratta più sommariamente i territori interni.

L’interesse

descrittivo di Mela si pone sulla descrizione fisica dei luoghi, ma talvolta descrive anche le città. Non era certo un mondo molto grande, rispetto a come lo conosciamo oggi, quello descritto da Mela. Ma dopotutto le navi allora non erano ancora capaci di attraversare i grandi oceani e scarso era l’interesse verso l’Africa. Sicuramente anche la presenza del deserto non favoriva l’interesse ad una conquista politico militare in quei luoghi. E la geografia, nonostante la volontà ellenistica di condurla sul binario di scienza oggettiva, si poneva, in realtà, come una descrizione dello spazio sul modello degli antichi peripli.

L’opera ha uno stile caratterizzato da rapidità e concisione che fa credere che potesse essere un compendio destinato alle scuole o al grande pubblico: tuttavia, Mela si sforza di abbellire la nuda descrizione con clausole ritmiche che ne mostrano le pretese artistiche, anche se non mancano talvolta errori di stile e lessico dovuti all’incomprensione delle fonti, tra le quali si annoverano Cesare, Livio e Cornelio Nepote tra i romani, Posidonio, Eratostela mela

la mela

ne ed Erodoto (per i fatti meravigliosi). Proprio in base a Erodoto, sono inserite a volte digressioni a carattere storico o letterario o anche etnografico per spezzare l’arido tecnicismo della materia.”

Sondaggi.

Già mi avevano cercato ma non ero in casa, parla un uomo, giovane dalla voce. Mi dice di essere un incaricato per un sondaggio sulla qualità del servizio trasporto della regione Toscana.

Mi ha domandato se corrispondeva al vero che un membro della mia famiglia utilizzava treno e autobus con il servizio tariffario Pegaso con indicatore ISEE e Pegaso card. Voleva sapere se era vero che percorreva una certa tratta, voleva conferma da dove partiva e indicazione di quante volte a settimana.

Serviva per verificare le tratte più utilizzate, così mi ha detto.

sondaggi

Sondaggi

Ma se sapeva tutte quelle cose perché mi ha chiamato? Perché non ha controllato da solo?

Il tipo si è risentito quando mi sono risentito io e gli ho chiesto chi fosse. Si è risentito ancora. quando gli ho detto che se voleva far qualcosa bastava far arrivare i treni in orario o mettere più pullman. E si è ancor più risentito quando gli ho detto che mi sembrava facesse domande invasive della nostra vita privata.

Si è inalberato di più quando gli ho detto che non sapevo chi fosse.

E quindi anche quando gli ho detto che non volevo fargli sapere da dove partisse mio figlio, per fare cosa, ne quante volte lo facesse. Ho chiesto che mi mandasse una mail, piuttosto, che gli avrei risposto di sicuro. Ma lui ha detto che non capiva perché mi fossi arrabbiato tanto. Che solo io, degli altri intervistati, mi ero arrabbiato. Che lui faceva il suo lavoro o qualcosa del genere e che non mi aveva chiesto nulla di strano. E che, pur avendo chiamato prima, non ha comunque parlato con mio figlio, cercando invece il genitore. Che, insomma, dovevo rispondere. Oppure che se volevo, e lo autorizzavo, le domande le poteva fare direttamente lui, a mio figlio.

Insomma non sapevo se dovessi rispondere o meno, non mi sembravano domande innocenti, benché lui asserisse il contrario, non volevo dirgli niente e lui voleva parlare direttamente con mio figlio?

Sondaggi

Non mi ha convinto, comunque. Alla fine non so che gli ho detto, ne cosa sapesse già. Credo che sarebbe stato meglio essere scortese e riattaccare subito, senza dargli filo. Ma ho chiesto qualcosa. Ho chiesto di riportare nel sondaggio che questo era stato fatto male, che le domande erano troppo invasive, mi ha  assicurato che lo avrebbe fatto, aggiungendolo nelle note.

Domani vado dai Carabinieri e lo denuncio, non si sa mai.

Speriamo che sia stato solo un sondaggio.

Anche se era davvero un sondaggio, era fatto male. Se invece fosse stata una truffa? Se avessi risposto puntualmente a tutte le domande? Come sarebbe andata? Meglio non saperlo.

Giancarlo

 

A proposito di quanto sta accadendo in Ucraina…

A proposito…

A proposito di quanto sta accadendo in Ucraina

La Russia, scontenta della cacciata di Janukovič e della conseguente perdita potere, vuole rifarsi, almeno in Crimea. Poi che si limiti ad al controllo tattico militare del territorio oppure arrivi all’annessione dipenderà da vari fattori, diplomatici e non, vedremo come va a finire.

Ora, perché mi sono allacciato a questa notizia?

Perché ho sentito tanti commenti alla radio, tra questi chi vorrebbe un intervento dell’ONU, della EU, magari del Papa e via elencando.

Adesso, potrei essere favorevole all’intervento del Pontefice, del Dalai Lama e/o di qualsiasi altro Sant’uomo, le cui parole o i fatti non faranno male anche se facilmente non saranno risolutivi del problema.

Ancora mi preoccupa l’idea che tutto possa risolversi in un conflitto, fratricida, una faida tra Ucraini e Crimei russofoni, e poi Tatari, Bulgari, Rumeni, Turchi e tutte le minoranze di cui la Crimea si nutre, fomentata dall’Europa, dagli USA e dalla Russia.

Le guerre non servono a niente, come recita il bel articolo 11 della nostra bella Costituzione, il cui incipit: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali…”

Le guerre, in fondo, possono anche servire, se ricordate, ad evitarne di nuove.

Allora bisogna ricordarsi di ricordarle.

Stamani sono andato a visitare il cimitero di Guerra di Arezzo…

A proposito Arezzo War cemeteryEcco la guerra, qui si può vedere in un colpo d’occhio cosa sia la guerra.

A proposito EntranceUna bella fila d croci, ogni croce un uomo.

A proposito elencoEcco cos’è, una lista di nomi, di ragazzi, di uomini morti, dei loro paesi di origine.

Si può capire facilmente quanto poco abbiano vissuto e quanto non abbiano vissuto.

Non dimenticatelo.

altareNon fatela la guerra, non vorrete essere visitati assieme a tanti altri.

A proposito aP1220826 A proposito aP1220824 aP1220823Tutti in fila, allineati e coperti a dimostrare che voi c’eravate, voi avete combattuto.aP1220822 aP1220818 aP1220817Che tristezza.

aP1220816 aP1220815Un soldatoGiancarlo

aP1220829

Carnival, I’m back on Bucine Carnival

Carnival.

I promised to come back on Bucine Carnival, here I’m.

Bucine carnival Bucine carnival Bucine has his own carnival. It’s a tradition, since when? Who knows. It’s a nice festival, I agreed, especially for children. It’s small, that’s good for parents, to avoid missing their children. Bucine carnival Bucine carnival

It’s ECO, since our major stopped chemical sprays.

Stelle filanti Coriandoli It’s clean, just after it ends, workers come to leave confetti and streamers laying on the street. An amazing place to visit for families, it is free, no entrance fee. Confetti costs between one to few Euro, depending on their packaging size. In the middle of float parade, floats stops and you and children may buy schiacciata or bomboloni caldi for 1 Euro each. In a couple of hours all ends and you can come back home, or do what you like to do next.

So this is nice, this is a part of paradise?.
It’s close to it, if it’s not too cold you stay well and you may worm yourself following the float where your daughter or your son is in.

Bucine Carnival

But there is something not positive, and like in a thriller it comes at the end.

Carnival king
Carnival king, created by children from the Bucine kind-garden, will be the only one who not survive the carnival. He ‘s going to burning at the end.

The king of the carnival as tradition ask, when carnival ends, is burned.
This king, pleasant to me, is going to be killed, burning in a fire and I don’t understand why.
Why we must kill him, burning him.
Why we must kill.
How we can.
How…

OK, OK I cannot be moralist, I’m not that, to live space for some new one, old one has to disappear. To reappear next year to be burned once again.
It’s life cycle, space to youth, I agree, but in reality, old people stay there forever, all stay still there, glued to their chair, to their armchair to their throne and so on.
Probably burning them is the only way.

Anyway I cannot accept to “fire” someone. A pyre is cruel, people looking at flames, hypnotized, is crueler.

Then consider the king, he was created by children, from the kind-garden, just to be burned, at carnival end. Carnival king is in plastic foam, polyurethane, maybe,  not sure, but it burns with onrush, leaving tears of fire dropping down on the asphalt of the street and the smoke, acrid and black fill the upper air.
Some fool of wind try to burn also hairs of the nearest irresponsible heroic watchers.
All finish in a paddle of melt plastic flaming and in liters (hectoliters or more) of black smoke, surely toxic, at least dirty.
It’s that good?
It’s that useful?
Is that instructive?
It’s that OK?
It is the pantomime: kill the symbol of power to maintain the real one.
Let them laugh for one day to cry the rest of the year.
It’s not OK.
Not for me, don’t do it in my name.
Don’t do it.
Free the king, leave him alive. You might not fight him.
Leave him free, leave air fresh.

Giancarlo

Istria

Istria

Durante qualche giorno di permanenza in questa bella casa in Istria, Croazia

Istria Crassica
Comune di Buje frazione Verteneglio, località Crassica

ho fatto alcuni acquerelli, di cui qualcuno mi piace.

Istria Harvaska I
Vista da Crassica
Istria Harvaska II
Casa di Silva e Silvano a Crassica

 

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Donne

 

Istria Harvaska IV
Fiori Croati
Istria Harvaska V
Harvaska V
Istria Harvaska V
Fiori

 

e ho visitato alcune città, posti veramente belli, che vi consiglio se non siete già stati di visitare al più presto.

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Cimitero di Crassica
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Cimitero di Crassica
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Cimitero di Crassica
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Cimitero di Crassica
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Novigrad
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Novigrad
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Novigrad
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Novigrad
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Novigrad
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Novigrad
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Novigrad
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Novigrad
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Novigrad
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Buzet
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Buzet alta

istria

Giancarlo