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Colfiorito 2018

Colfiorito 2018

Domenica 12 Agosto si è regolarmente tenuta l’estemporanea Colfiorito 2018.

Colfiorito è una nota località posta nell’altopiano omonimo, nota soprattutto per la coltivazione (e la vendita in strada) delle patate rosse e di lenticchie.

L’altopiano, con un altitudine poco superiore ai 780 msl, è molto fertile. Il terreno si è formato dal prosciugamento di sette laghi, di cui solo di uno rimane traccia nella zona umida dell’altopiano. Una palude ed un laghetto situati proprio accanto all’abitato di Colfiorito.

Colfiorito è anche una zona archeologica di rilievo, dove sono stati rinvenuti reperti del decimo secolo avanti Cristo, del nono (età del ferro) e molto altro ancora.

Il parco naturale, con la palude di Colfiorito, è meta di turisti e visitatori da tutta Italia e dal mondo.

Colfiorito 2018

Personalmente ho dipinto proprio sulle rive del laghetto e sono stato benissimo.

Ho trovato ombra per tutto il giorno cosa non facile nelle estemporanee. Comodi tavoli per appoggiare i colori ed un paesaggio stupendo.

Ho riscontrato un discreto interesse tra i passanti, quindi è stata una buona giornata passata all’aria aperta a dipingere la fauna del lago.

Il tema dell’estemporanea riguardava la caccia pittorica sull’altopiano, perciò ho voluto fare un Tarabusino, un uccelletto che vive tra i canneti nutrendosi di piccoli pesci maestro nel catturarli.

Ecco i dipinti fatti:

colfiorito 2018

Colfiorito 2018

La premiazione:

Colfiorito 2018

Questa estemporanea in realtà, non prevede una premiazione propriamente detta. Alcuni dei quadri prodotti sono acquistati da sponsor, che li scelgono in base alla somma che sono disposti a pagare.

Solo il primo premio viene assegnato al vincitore dall’associazione che organizza l’evento. Questo è un bene per i pittori che si vedono premiati in massa con ben dieci premi acquisto che però mortifica un po’ l’arte della competizione pittorica estemporanea.

La competizione, infatti, dovrebbe servire anche a segnalare eventuali opere ben fatte, ancorché non premiate.

Spero che questo serva gli organizzatori, per migliorare future edizioni.

Giancarlo

Lierna

Festa della ranocchia

A Lierna di Poppi-

Siamo stati, cortesemente, invitati dalla pro loco Lierna a partecipare alla festa ed abbiamo esposto alcune opere, inoltre ne abbiamo realizzate altre dl vivo.


Hanno aderito alcuni pittori (io, Davide , Mario ed una signora che non conosco), un disegnatore (Paolo) ed altri artisti ed artigiani.

L’esposizione di Davide Emanuelli:

Ecco l’esposizione di Mario Lotti:

Lierna Poesie LiernaLe opere eccezionali di Paolo Lombardi:

LiernaLe mie:

LiernaDell’altra pittrice, purtroppo, non ho nulla da farvi vedere.

Siamo stati ospitati benissimo e molta gente è passata a vedere le mostre e gli artisti all’opera.

Direi che è stato un successo.

A Lierna ho fatto anche qualche scarabocchio:

La chiesa

Lierna

La visuale dalla mia postazione di pittura.

Ho avuto occasione di incontrare molta gente simpatica e riscontrato un interesse eccezionale per la pittura, tanta gente che la pratica o l’ha praticata in passato.

Ho incontrato e conosciuto tanti ragazzi che, accompagnati dai genitori, mi hanno osservato mentre dipingevo e spero abbiano apprezzato.

A quelli che mi hanno raccontato che gli piace dipingere, che mi hanno spiegato cosa dipingono e che mi hanno descritto come lo fanno, ho dato loro un regalino.

Un piccolo pensiero che li aiuti a continuare questa bella passione della pittura e del disegno in generale.

Un piccolo pensiero

Ho dato loro uno dei miei pennelli preferiti.

Doni poveri, ma che mi pare siano stati apprezzati da babbi, mamme e ragazzi.

Rachele in particolare mi sembra abbia gradito il mio regalino. Lei aveva promesso alla mamma di fare un bel disegno con il mio pennello ed è stata di parola, il giorno dopo mi ha regalato il suo capolavoro: Una grande ape che si posa su un bel fiore, con un grande cuoricino a lato. Grandissima Rachele, grazie, grazie mille.

Lierna
Rachele Rossi Omaggio per Giancarlo Arrigucci Lierna 5 Agosto 2018

Non solo Rachele, ma anche il mio amico Davide , grande paesaggista toscano, mi ha regalato un dipinto, un tramonto bellissimo.

lierna
Davide Emanuelli . Tramonto. 2010

Grazie anche a lui.

Giancarlo

 

INCROCI

Prima o poi arriviamo sempre ad un bivio

Incroci

Gli incroci sono tanti, come le auto in giro, come le apette, le moto  e i motorini che vi passano e si incrociano.

Siamo tutti in giro, ci incrociamo continuamente.

Gli incontri agli incroci  non devono trasformarsi in scontri. L’incontro-scontro è pericoloso, si spendono soldi in riparazioni, si possono spendere anche vite, che non si possono riparare.

Come fare?

Il codice della strada ci aiuta ad evitare gli scontri negli incontri agli incroci. Ci fornisce le regole, tutte le regole da seguire, e gli strumenti per affrontare un incrocio senza scontro. Definisce la priorità delle strade. Posiziona segnaletica verticale ed orizzontale che ci rammenta cosa dobbiamo fare. Basta leggere. Inoltre dobbiamo guardare le strade dell’incrocio, verificare se provengono veicoli o persone e definire quali sono le modalità e le priorità per affrontarlo e rispettarle.

Chi proviene da una strada con diritto di precedenza passa per primo. Se tutte le strade che convergono all’incrocio hanno la stessa precedenza, passa per primo chi ha la destra libera, cioè chi non ha veicoli che provengono dalla strada alla sua destra.

Ci sono eccezioni? No! Se si esclude quando il veicolo sulla destra gira a destra e tu giri a sinistra e non ci sono altri veicoli che impegnano l’incrocio. Per capire chi gira dove, basta osservarne le “frecce”, gli indicatori di cambio di direzione. Lampadine gialle o rosse, posizionate ai quattro angoli del veicolo,  che lampeggiando indicano l’intenzione del guidatore di svoltare.

Funziona agli incroci

E’ bello si possono affrontare gli incroci in tutta sicurezza, almeno se non si è distratti, basta Osservare la situazione del traffico e le frecce degli altri veicoli.

Osservare: guardare con attenzione un oggetto o una persona.

Guardare: incrociare lo sguardo con il mondo circostante, dirigere lo sguardo in direzione di un luogo

Vedere: cogliere la luce che ci arriva agli occhi e decifrarne il messaggio. (per estensione) Valutare considerando anche le intenzioni altrui.

Se riuscissimo a guardare potremmo vedere cosa impegna l’incrocio e comportarci di conseguenza.

Ma se agli incroci, dove già i cartelli sono malmessi e ingombrano, qualcuno pianta della lavanda, che crescendo ingombra la visuale, non si vede più nulla.

La lavanda è bella e profumata ma andrebbe piantata nei campi dove può essere ammirata e annusata, non agli incroci.

Non so di che sia la competenza, ma la lavanda di questo incrocio andrebbe tolta.

IncrociEcco come si presenta ora.

A sx:

E a dx:Incroci IncrociSperiamo non succeda nulla.

Giancarlo

 

In gita a Torre di Mercatale

Un giorno qualunque

In gita a Torre di Mercatale.

Un giorno qualsiasi, uno di fine Maggio, uggioso, piovoso, bello solo per cazzeggiare, reso bello solo dal paesaggio, dalle rose e dagli altri fiori di Maggio. Bello e uggioso, uggioso e piovoso.

Non sai cosa fare ma se hai la fortuna di stare vicino puoi andare a la Torre di Mercatale, un paesino in cui vi voglio accompagnare.

Quando sarete in un agriturismo qua vicino, fateci un salto, si gira in 10 minuti, ma se ti fermi ad osservare ci puoi passare la mattina o il pomeriggio o tutt’e due.

In gita a Torre di Mercatale

Conoscenza

La torre non è così famosa come Mercatale (valdarno), ma proprio per questo vi ho mostrato com’è, perché non la trovate sui libri, la trovare su google eart o maps ma se non sapete che c’è e che c’è a La Torre, non avete chance di andarci. A meno che non siate badanti, ci sono più badanti che badati a La Torre.

MA la Torre, intanto si può girare intorno e ritrovarsi ovunque, anche dove siamo partiti a visitarla.

Ha visto tempi migliori, con più gente e la bottega.

Quei tempi non ci sono più, come la gente, gli abitanti, dispersi ovunque, invecchiati, morti, come è normale che sia.

Normale non è che il paese si sia svuotato, anche se ci sono dei duri, dei resistenti, fuori dal comune, fuori di testa.

Stranieri, badanti, aiutateci a far rivivere La Torre venite anche voi in gita a Torre di Mercatale.

Venite e comprate casa, se non ve la vendono potreste affittarla, ma non posso aiutarvi, non conosco nessuno.

Io ho fatto solo da agenzia immobiliare. O forse da agenzia matrimoniale, da ruffiano, per farvi innamorare di un piccolo borgo disperso nelle campagne toscane.
Se state a la Torre l’altra torre, quella di Galatrona, veglia su di voi e vi protegge.

Venite a La Torre, anzi, alle Torri.

Giancarlo

Bobbio

Bobbio

Il primo di Maggio del 2018 si è svolta un’estemporanea a Bobbio.

Ho deciso di andarci con degli amici.

Abbiamo trovato un bell’agriturismo per pernottare il 30 Aprile, che un viaggio anda e rianda ci sembrava troppo impegnativo, e poi che Bobbio e la valle del Trebbia meritava una visita più approfondita.

Poi, sopra Bobbio, c’è un centro sciistico al passo Monte Penice da dove si godono panorami mozzafiato.Bobbio Una vecchia chiesa, peccato non più in uso, peccato sia un po disastrata, peccato, peccato. Usata come magazzino.

Usata come parcheggio.

Chissà dove sono finite le opere che sicuramente la abbellivano. Sopra vedete sei cristi a reggere tre croci. La definirei una situazione imbarazzate, surrealistica.

Dire che è bella, Bobbio, è dire una banalità.

A Bobbio succedono miracoli.

Che spettacolo, quasi quasi lo rifaccio. Rosa, giallo, senape e grigio, apoteosi di colori. E le chiese?  E i corvi attendono che qualcosa succeda… Anche le fragole abbiamo trovata, quante… quante, quante…

Peccato sia troppo presto. Riusciremo a tornare? No! Lo so già, non torneremo in tempo e le fragole saranno di altri.

Eccoci nella residenza dei Malaspina.
Mia vicina di casa. Eccolo, eccolo, eccolo, il fiume Trebbia. E il ponte gobbo. Alla fine , il giorno primo Maggio, iniziamo l’estemporanea.

bobbio Alla fine la mostra dei quadri per la decisione della giuria.

Bobbio Voi godetevi i quadri, grandi realizzazioni , qualcosa di stupefacente, se  non fossimo già abituati.

BobbioInfine la premiazione e poi tutti a casa.

Tra i vincitori il babbo di un mio carissimo amico. Bobbio Bobbio Che dire di più.
Ci siamo divertiti, anche se stancati tanto.
Bobbio è bellissima, la valle meravigliosa.
Il Trebbia, dall’acqua pura e cristallina, richiederebbe un bel bagno, se la stagione ce lo permettesse.

Il ponte vecchio o gobbo è un manufatto che da solo giustifica il viaggio.
Il resto è tutto in più.

Giancarlo

 

 

 

Nonantola

Nonantola

Il 15 Aprile a Nonantola si è svolta una bella estemporanea di pittura.
Dal tema: “Nonantola eccentrica”.

Quick facts

Nonantola is a town and comune in the province of Modena in the Emilia-Romagna region of northern Italy. It is in the Po Valley about 10 kilometres from Modena on the road to Ferrara. Wikipedia

14 Aprile

Siamo andati, io e Davide, all’avventura. Siamo arrivati il giorno prima, in perlustrazione. Nessuno di noi due conosceva il paese ma abbiamo trovato subito il Bar Ristorante Birreria Petalo’s, in via Roma, un bel bar dove ci siamo tuffati in un ottimo aperitivo.

La gente è speciale nel modenese, al Petalo’s ancor di più.

Abbiamo girato un po per conoscere la cittadina e abbiamo trovato la piazza del pozzo, la torre dei Modenesi o dell’orologio, abbiamo visto gli scavi archeologici ed il palazzo della Partecipanza.

La sera abbiamo cenato alla Cà Rossa a Crevalcore, tortellini in brodo come si deve e poi alle 22:00 musica. Ambiente favoloso, gente speciale, come ho già detto. Da queste parti è facile fare amicizia e con Marco Lenzi non è da meno. E’ un ospite eccezionale.

15 Aprile

Il giorno dell’estemporanea Davide ha deciso di fare il Pozzo, io la torre dei Modenesi. Ma il tema diceva di farla eccentrica. Ho pensato ad una Nonantola speciale, con la torre dell’orologio ed il pozzo ma nel 2118, fra cent’anni.

Nonostante i danni del terremoto recente, la torre sarà ancora li, a presidiare il pozzo, come sempre… anche se…

Anche se il clima sarà diverso, lo scioglimento della banchisa polare sarà andato avanti. Ce lo dicevano di non usare gli spray per le ascelle e le bombolette del lucido per i dipinti acrilici. Ma non ci abbiamo creduto e Nonantola sarà in riva al mare, in mezzo alle palme e sotto il solleone, ma ci sarà.

Intanto al Petalo’s, a mezzogiorno, si è mangiato benissimo e bevuto anche meglio con una bottiglia di lambrusco “Unico“.

E poi una sorpresa, Sergio Cecjo Marcheggiani del Petalo’s ci ha detto che Marco della Cà Rossa ci aveva lasciato una bottiglia di Unico pagata.

Una sorpresa bellissima, grazie Marco, non dovevi, davvero.
Grazie anche a Cecjo per l’ottimo supporto logistico durante tutta la giornata in estempore.

Nella pittura non abbiamo vinto gran che, ma abbiamo trovato qualche nuovo amico.

E’ bello essere stati a Nonantola.

Giancarlo

Le opere realizzate in estemporanea

Sergio Cecjo MarcheggianiSergio Cecjo Marcheggiani Sergio Cecjo MarcheggianiSergio Cecjo MarcheggianiSergio Cecjo MarcheggianiSergio Cecjo Marcheggiani Sergio Cecjo Marcheggiani Sergio Cecjo MarcheggianiSergio Cecjo Marcheggiani Sergio Cecjo MarcheggianiSergio Cecjo Marcheggiani Sergio Cecjo Marcheggiani

In giro per il paese

Nonantola La torre come la vedevo io. Davide Emanuelli: Work in progress. Io la vedevo proprio a quel modo. Giancarlo Arrigucci: Mini personale in strada. Il pozzo come lo vedeva Davide. Petalo’s un bar bellissimo. Opere in mostra per strada. Mazziale: Sergio Cecjo Marcheggiani, uno dei nuovi amici che ho conosciuto. Segue Max Oddone, un pittore, un poeta, un artista.

Un tipo in gamba. Che bottiglie lunghe, che vino ci sarà dentro? Un nuovo amico, conosciuto in estemporanea. Fenek Rouhani, pittore eccentrico.

La premiazione:

Il sindaco Famoso gesto amichevole no-nantolese. Non è che mi vergogni… …è che fa proprio freddo. Vincerò? Non vincerò? Non vincerò. Non te la prendere, non vincerò nemmeno io.Ah, ora ti torna. Che ti torna?Nonantola mhm! eh-he.

Al mattino

Al Mattino

Al mattino ascolto la radio, Radio Anch’io e anche il Giornale Radio, sulla RAI.

Radio Uno stamani ha ripreso la notizia del blocco dei treni in Italia a causa del freddo.

Il ghiaccio li ha fermati, incollando gli scambi ai binari. La neve non è stata quasi mai così alta da creare problemi, ma quella poca caduta sulla ferrovia si è subito gelata.

Ora, se ricordo bene, Trenitalia pare si sia affrettata a comunicare che i treni ad alta velocità hanno viaggiato quasi tutti regolarmente.

I disagi però ci sono stati, se i GR ed i TG non hanno esagerato la notizia a scopo propagandistico elettorale, ed i disagi sono ricaduti tutti sui treni pendolari o comunque regionali, sulla vecchia linea insomma. Quelle nuove, adatte all’alta velocità hanno retto le condizioni meteo, probabilmente sono equipaggiate adeguatamene alle condizioni esterne attuali.

Bene.

E’ un ottimo risultato pensate se, nonostante il costo della tratta, l’alta velocità non partisse o non arrivasse per il gelo.

Certo però che si compra un biglietto del treno per ottenere un servizio, il trasporto. Poi se vogliamo un trasporto molto veloce, molto comodo o con servizio bar o ristorante compriamo il biglietto per treni ad alta velocità.

al mattino

Ma il servizio principale offerto da una ferrovia resta il trasporto. Da qui a li, In tempi ragionevoli. Ma se i treni veloci vanno mentre quelli lenti no, qualcosa non funziona. Chi acquista biglietti per la linea alta velocità ha lo stesso diritto di arrivare a destinazione di uno che compra biglietti standard, anche se di seconda classe. Il delta prezzo serve a pagare i servizi aggiuntivi tra cui il minor tempo di percorrenza. Il viaggio deve essere garantito a tutti quelli muniti di biglietto, altrimenti si tradisce il mandato, o la “mission”, come molti amano chiamarla, del servizio.

Ma, ovviamente, mi direte che non ci sono abbastanza soldi per garantire la funzionalità di tutta la linea. Ma come? E cosa ne fanno dei soldi del biglietto? Come facciamo a vendere biglietti di viaggio che non possono essere spesi in un viaggio.

Ma le condizioni meteo erano eccezionali, chioserete ancora.

Eccezionali?

Noi, più prosaicamente, riteniamo che forse la scelta di avere l’alta velocità sia stata un errore.

Con i soldi, pubblici, investiti in questa follia quanti altri investimenti si potevano fare, anche contro il maltempo? Ad esempio si potevano sostituire i riscaldatori, rotti, degli scambi. I riscaldatori sono resistenze elettriche installati in molte parti della linea anni fa e mai riparati, mai sostituite le resistenze rotte.

Ma invece di andare abbiamo preferito andare veloci.

Che peccato.
Ceppoduro

Neve

Neve

Prevista con largo anticipo, scende la prima neve e l’Italia si blocca.

E meno male che il comune di Roma ha chiuso le scuole, sai che caos se in strada ci fossero state le auto dei genitori ad accompagnare i figli a scuola.

A Roma le catene sono cimeli di qualche monumento o di qualche cancellata storica, le auto romane non le avranno mai viste, figuriamoci le gomme termiche.

Ma anche se tutte le auto fossero ben attrezzate l’Italia si sarebbe fermata lo stesso.

Un Italo treno si è piantato ad orte, dimezzando i binari ad uno degli snodi principali del centro Italia.

Il ghiaccio ha ghiacciato i binari del Lazio. Tutti fermi, avessero a deragliare i treni, specialmente quelli ad alta velocità (quando viaggiano). Anche i treni pendolari saranno dimezzati. E’ previsto nel piano neve delle ferrovie.

Mi chiedo come potessero viaggiare i treni nella transiberiana. Che a Ekaterinburgo (Yekaterinburg) non nevichi e faccia freddo, mi suona strano. Che il treno non ci vada, mi pare strano ancor di più.

Neve

Ma sai com’è…

In Italia ci incantiamo sempre a guardare la neve, anche i ferrovieri sono dei “romanticoni”. Non volete che non si fermino a guardarla cadere giù?

E poi, cosa possiamo farci? Siamo anche fatalisti. Io lo sono non porto mai l’ombrello. Se piove mi bagno o aspetto che smetta. Attendiamo, vedrete che smetterà di nevicare e quella caduta si scioglierà al sole, come la neve, appunto.

E’ bello sentire la radio spiegarti, con l’esperto di turno, perché cade la neve, perché non si scioglie subito, perché riflette il sole (essendo bianca), perché…?

Non è che siamo in inverno? Neve ?

Ma perché l’esperto di turno non si limita a parlare del turno, visto che di quello è esperto, invece di parlare di tutt’altro e concorrere, vincendo, al festival dell’ovvio.

Eh si, gli esperti non hanno più il senso del ridicolo e, si sa, quel che uno non ha, mica se lo può dare.

E la neve?

E la neve continua a scendere, lieve.

Giancarlo

Fonte

il Corriere

 

Pratovecchio

Pratovecchio

C’è un paese in Casentino, che si chiama Pratovecchio.

Ci sono tanti monumenti di interesse nel paese e nei dintorni, una è la Pieve di San Pietro a Romena.

Ci sono piazze interessanti come quella nuova e quella vecchia.

Poi ci sono degli amici, che si ritrovano, dipingono, mangiano, fotografano.

C’è gara???

No!

Non è competitiva ma collaborativa, si ride, si scherza, si parla del più e del meno.

Più del più e meno del meno.

Si ammirano i ceselli, si fanno i complimenti al padrone di casa.

Si raccontano distanze, paesi, altri mondi.

Ed il tempo passa in fretta ed è già sera, si torna a casa tutti più rilassati e felici del giorno prima.

Giancarlo

 

Pratovecchio
Il comune di Pratovecchio si è recentemente unito a quello di Stia

 

Pratovecchio
Più avanti anche le immagini degli altri artisti in B/N/Colore 🙂

Poesia:

Giorno dopo giorno, mi guardo intorno
E vedo nego vedo che annego dentro,
Il silenzio di chi ha perso schiavo di sé stesso.
Avvieni che mi perdo, nei meandri del nonsenso
Vi dico quel che vedo,
Non prendetemi sul serio
Ho qualche difetto; sono tutto intero
E forse era meglio se’l cuore non l’avevo
Per soffrire un po’ di meno, almeno non piangevo …
[(prima di Romena intitolata – Sfregio) Luogo comune, da Melodico Silenzioso, Pratovecchio]

Poesia:

Non è molto complicata da spiegare
questa pur mostruosa Entropia:
ogni cosa ch’abbia un Ordine interno
sta in piedi soltanto per la forza
un po’ precaria che lega fra loro
atomi e molecole riottose;
è dunque Ordine raro e delicato,
seppure non si sa da Chi inventato,
si sa solo per certo che esso,
per quella legge che i dotti metafisici
chiamano rassegnati “Entropia”,
è destinato fatalmente a disgregarsi
perdendo sempre più la sua preziosa
energia: per un fatto misterioso
ogni atomo perde presto o tardi
la sua forza, ed allora è fatale
che molli la sua presa dal fittizio
agglomerato di molecole compagne
restando per un po’ allo sbando in aria
e poi lasci la Terra al suo destino
per i lontani spazi siderali
finché anche il più piccolo moto
dei suoi stanchi elettroni si arresti
per il freddo terribile del Cosmo
arrivato allo Zero Assoluto.

San Leolino

Bucine.

San LeolinoEcco San Leolino

Ripensavo a San Leolino, il paese dove ho passato parte della mia infanzia, è cambiato poco da allora, io me lo ricordo così, come se non fosse cambiato per nulla.

Ecco San Leolino è un piccolo paese adagiato sulle prime pendici dei monti del Chianti, circondato da uliveti e qualche pianta di noce o di castagno. Da San Leolino si può salire più in alto, arrivando a Poggio al Fattore, a Cennina o a Solata (passando da Cennina o da Ristolli). Si può raggiungere la Torre di Galatrona via Carnasciale, scendendo poi a Galatrona e Mercatale Valdarno. Una visita a Torre di Mercatale e siamo di nuovo per la via di casa.

Cosa ha di particolare il paese di San Leolino? Beh, intanto si affaccia sul Valdarno con lo sfondo del Pratomagno.

Ha una chiesa, ormai museo, ed una canonica bellissimi. Non hanno niente di speciale architettonicamente parlando, intendiamoci, ma sono belli perché  unici. La torre campanaria bifora, è un muretto che va poco in alto, schiacciato, senza grandi pretese, ma con un bell’orologio sotto.

Il castello, continuazione della base della chiesa, appoggia le sue fondamenta nella viva roccia, ed ha i muri pieni di piante di cappero, dai fiori belli ed eleganti.

L’olio di questi declivi è speciale, uno dei migliori della zona, e l’olio prodotto da Pergine a Montegonzi non è secondo a nessuno in Italia e nel mondo.

Ecco San Leolino

C’è un circolino, dove si può mangiare qualcosa e bere un buon caffè, c’è un campo di calcio, dedicato a Marco, che è morto troppo giovane per sfogare sino in fondo la sua passione sportiva. Dove si può assistere a grandi competizioni tra squadre locali.

Ci sono tanti laghi e laghetti, intorno, che visitarli è un piacere, per passare una giornata  tranquilla.

Da ultimo è tutto un fiorire di produttori di vino, che volentieri ti offrono un bicchiere per sentire come lo fanno.  Enjoy.

Si affaccia sul Valdarno, con lo sfondo del Pratomagno
la canonica
Chiesa-Museo

Giancarlo