Archivi categoria: Senza categoria

2017, un regalo per voi, per tutto l’anno.

2017

Tra poco inizia il 2017.

Ho pensato di farvi un regalo.

Il calendario del 2017, mese per mese o tutto assieme.

Gennaio 01-jan-17, Febbraio 02-feb-17, Marzo 03-mar-17, Aprile 04-apr-17, Maggio 05-may-17, Giugno 06-jun-17, Luglio 07-jul-17, Agosto 08-aug-17, Settembre 09-set-17, Ottobre 10-oct-17, Novembre 11-nov-17 e Dicembre 12-dec-17 oppure tutto assieme Calendario completo 2017.

Potete stamparlo, scaricarlo, fatene ciò che vi pare.

Enjoy.

Giancarlo

Musica all’HB, Il reportage della serata.

Musica all’HB

Musica all’HB

Francesco Verdi voce e chitarra ritmica, Marco Dainelli chitarra, Damasco Xxx tastiere, Giovanni Baglioni basso, Mattia Alberto Righeshi batteria, Michele Bellini voce aggiunta.

Venerdi 9 Dicembre all’HB di Terranuova Bracciolini, che spettacolo, uno dei meglio negli ultimi anni.

Son stato fantastici.

Ecco la band:

Musica
Francesco Verdi, chitarra acustica e voce.
Musica dsc_0617a
Michele Bellini voce aggiunta.
Musica dsc_0605a
Marco Dainelli, chitarra.
Musica dsc_0609a
Mattia Alberto Righeschi, batteria.
Musica dsc_0587a
Damasco Xxx (il nome me lo ha detto ma non lo ricordo più, che siano i fumi della birra?), tastiere.
Musica dsc_0772a
Giovanni Baglioni, basso.

Anche tutta assieme.

quintetto5_lzn-1
I magnifici 5
image00002
Il front del palco.

Ora alcune foto della serata.

Godetevele.

dsc_0482_lzn dsc_0483_lzn dsc_0485_lzn dsc_0485_lzn-1 dsc_0487_lzn dsc_0489_lzn dsc_0496_lzn dsc_0499_lzn dsc_0503_lzn dsc_0508_lzn dsc_0510_lzn dsc_0511_lzn dsc_0517_lzn dsc_0518_lzn dsc_0523_lzn dsc_0525_lzn dsc_0526_lzn dsc_0528_lzn dsc_0530_lzn dsc_0531_lzn dsc_0534_lzn dsc_0541_lzn dsc_0542_lzn dsc_0551_lzn dsc_0555_lzn dsc_0557_lzn dsc_0562_lzn dsc_0564_lzn dsc_0576_lzn dsc_0577_lzn dsc_0580_lzn dsc_0581_lzn-1 dsc_0582_lzn dsc_0583_lzn dsc_0584_lzn dsc_0585_lzn dsc_0587_lzn dsc_0588_lzn dsc_0590_lzn dsc_0591_lzn dsc_0593_lzn dsc_0594_lzn dsc_0595_lzn dsc_0596_lzn dsc_0597_lzn dsc_0601_lzn dsc_0602_lzn dsc_0604_lzn dsc_0610_lzn dsc_0611_lzn dsc_0617_lzn dsc_0624_lzn dsc_0625_lzn dsc_0630_lzn dsc_0632_lzn dsc_0640_lzn dsc_0642_lzn dsc_0647_lzn dsc_0649_lzn dsc_0657_lzn dsc_0664_lzn dsc_0665_lzn dsc_0667_lzn dsc_0669_lzn dsc_0673_lzn dsc_0675_lzn dsc_0676_lzn dsc_0678_lzn dsc_0680_lzn dsc_0683_lzn dsc_0684_lzn dsc_0685_lzn dsc_0686_lzn dsc_0691_lzn dsc_0692_lzn dsc_0696_lzn dsc_0703_lzn dsc_0705_lzn dsc_0706_lzn dsc_0708_lzn dsc_0709_lzn dsc_0710_lzn dsc_0711_lzn dsc_0715_lzn dsc_0721_lzn dsc_0729_lzn dsc_0730_lzndsc_0729_lzn dsc_0732_lzn dsc_0733_lzn dsc_0735_lzn dsc_0737_lzn dsc_0738_lzn dsc_0739_lznE poi non c’è che da prendere una birra o un caffè e la serata scorre via veloce come un treno.

Se volete ingrandire le foto cliccateci sopra le otterrete ad altissima risoluzione. Potrete farci poster santini e quant’altro.

é il miglior reportage fotografico dei Vintage mai fatto.

Approfittatene tutti.

Giancarlo

Laterina estemporanea di pittura

Laterina 4 dicembre 2016

Laterina, è un paese in provincia di Arezzo, domenica scorsa vi si è svolta un’estemporanea di pittura.

Un po di foto dello svolgimento della manifestazione organizzata da Montevarchi arte.

Laterina dsc_0263_lzn
Laterina

Un po di foto dello svolgimento della manifestazione organizzata da Montevarchi arte.

Laterina dsc_0266
Paesaggio verso sud, arrivando da sotto le mura.
Laterina dsc_0268
Arrivati.
Laterina dsc_0269
Ho deciso faccio questo scorcio caratteristico.
Laterina dsc_0271_lzn
Fotografi e prendingiristi. Gireranno Laterina per riprendere immagini della fasta che saranno poi scaricate in un file multimediale in visione pubblica.
Laterina dsc_0276_lzn
Non è poco, se ne vanno.
Laterina dsc_0278_lzn
Forse…
Laterina dsc_0280_lzn
Mettiamo subito le cose nero su bianco.
Laterina dsc_0281_lzn
Oggetto e soggetto, sullo sfondo.
Laterina dsc_0282_lzn
…già buono…
Laterina dsc_0283_lzn
anche il mio prende forma…
Laterina dsc_0286_lzn
lo stoico Gianni Mori al lavoro, vedrete, è sempre li.
Laterina dsc_0288_lzn
meglio a colori
Laterina dsc_0287_lzn
… o in B&N?
Laterina dsc_0291_lzn
un colore e B&N
dsc_0292_lzn
o un altro colore
Laterina dsc_0293_lzn
quasi seppia

dsc_0294_lzn

Laterina dsc_0296_lzn
Maximilian Ciccone al lavoro
Laterina dsc_0297_lzn
Lei si vede poco ma colora bene

dsc_0299_lzn

dsc_0300_lzn
Il pittore della porta accanto
dsc_0300_lzn Il pittore della porta accantodsc_0302_lzn Amicidsc_0301_lzn
La porta accanto

Laterina 0302_lzn

Laterina dsc_0303_lzn
la festa
Laterina dsc_0306_lzn
cesti natalizi

 

Laterina dsc_0362_lzn
Giochi di bimbi

Finalmente l’arte

Laterina dsc_0363_lzn
Che succede?
Laterina dsc_0364_lzn
Max al posto di Gianni?
Laterina dsc_0365_lzn
Ah No!, Un effetto ottico.
dsc_0370_lzn
Ma a questo dipinto non ci lavora nessuno?
dsc_0369_lzn
qui si sta facendo qualcosa
dsc_0371_lzn
ehi, Ciccone è ovunque
dsc_0395_lzn
Lei è molto brava
Laterina dsc_0396_lzn
chi sarà
dsc_0404_lzn
di dietro

dsc_0376_lzndsc_0378_lzndsc_0390_lzndsc_0397_lzndsc_0398_lzndsc_0406_lzndsc_0417_lzndsc_0421_lzndsc_0422_lzndsc_0438_lznSe ci riesco rendiconterò anche della premiazione domenica prossima.

 

Giancarlo

Ergastolo

Ergastolo

A che serve l’ergastolo?

Ero in auto.

Tornavo a casa.

Radio 1.

Sotto inchiesta, la conduttrice cinguetta con un ospite che aveva ipotizzato l’ergastolo per quanto fatto dai due amanti, medico ed infermiera, in questi giorni alla ribalta nella cronaca di molti media e quotidiani cartacei ed on line.

Lei dice:” siii, ergastolo, che poi non è mai ergastolo, poi riduzione delle pene per buona condotta ecc. ecc. ”

E lui:

“beh, se ci sono i presupposti…”

E lei:

“temevo questa risposta”

E lui:

“Bhe allora se la mettiamo su questo piano diciamo che sono tutti colpevoli e li condanniamo tutti alla massima pena…”

E poi non ricordo se sono le parole esatte, potete andare a scaricare la trasmissione in Podcast se volete saperlo esattamente, ma il concetto è li, il pensiero è tutto li. Nel giorno che si festeggia la Toscana ed il suo Granduca che abolì oggi la pena di morte.

Oramai, in questi tempi depravati, non viene più imprigionato a vita nessuno, massimo gli danno trent’anni, quasi certamente meno.

Come se trent’anni fossero pochi.

Ma a cosa serve l’ergastolo?

Il reo potrà mai essere recuperato alla società in galera a vita. E quale speranza ha il detenuto, di morire presto per ridursi la pena?

Ergastolo
http://giancaarrigucci.altervista.org/Pagine_03/1983lagabbia.html

Comprendo bene i sentimenti di chi è stato vittima di un reato, ma i sentimenti dell’offeso non possono guidare il giudizio del giudice, del legislatore, del popolo, ancor meno del conduttore del programma radiofonico della radio pubblica.

La comunità deve fare di tutto per perseguire il reo ma non vendicarsi, quel sentimento posso capirlo, a caldo, dalle vittime o dai parenti delle vittime, che comunque non possono cercare vendette, iniziare faide, innescare ulteriori tragedie.

Signora Falcetti, si controlli in certe esternazioni che è solita avere, la seguo ed ho avuto modo di sentirla altre volte, lei sembra molto accanita, vendicativa quasi, ma forse è solo l’euforia, l’ebbrezza di chi chiede giustizia a gran voce e vuole enfatizzare questa richiesta, per il consenso che ne viene. Ma stia attenta, che i forcaioli non finiscano appesi.

Dobbiamo misurare le nostre reazioni.

Meglio indignarsi per cause migliori, per cose peggiori, che per un assassino o un criminale, volontario o meno, presunto o meno.
Indigniamoci per chi corrompe e per chi si lascia corrompere.

Facciamolo per chi non paga le tasse e per chi permette che qualcuno non le paghi.

Forse sarebbe meglio fermare chi sta rubando il futuro ai nostri figli disoccupati, a noi sottopagati a loro nullatenenti?

Senza imprigionarlo, però, ma mandandolo al lavoro, quello vero, mettendolo alla manovia ad applicare il mastice alle suole delle scarpe, che può causare malattie degenerative terribili. Oppure gli potremmo far pulire le stive e le cisterne delle navi da trasporto in porto, che esalano miasmi velenosi. O anche spostare i blocchi di marmo in cava per metterli nei camion e portarli via, che ogni tanto cadono addosso a qualcuno.

Non è chi uccide in un incidente o in una rissa il criminale, il criminale fa intossicare per anni i suoi operai facendoli ammalare tutti e tutti i discendenti ed i vicini di casa di mesotelioma o di qualche altro cancro maligno.

Il criminale fa pagare il fallimento della banca ai correntisti ed assolve in tribunale i top manager della stessa, perché devono prendersi la buonuscita.

Manuela, perché non sento tutta questa indignazione, la stessa indignazione che ho sentito per un povero disgraziato che non conosco e che non so nemmeno chi sia, che pare si credesse Dio e di conseguenza sterminava gli uomini?

Manuela?

Oh! Manuela.

Manu.

Ceppoduro

Forme di Governo. Quale sarà in futuro la nostra?

  • Repubblica semipresidenziale
  • Repubblica Socialista
  • Governo

    Qual’è la migliore tra le forme di governo?

    Vediamo, prima di tutto, quali sono le forme di governo attuali.

    Storicamente se ne sono sperimentate molte, quelle che voglio ricordare sono: Monarchia, Repubblica e Dittatura.  La monarchia e la dittatura sono ancora presenti in alcuni paesi del mondo ma la maggior parte degli altri si è evoluta verso la democrazia, preferendo la repubblica che può essere di tipo parlamentare (anche la monarchia può essere di questo tipo e in questo caso è molto simile ad una repubblica, solo che il capo di stato, re o regina, non viene eletto ma si tramanda per via genetica) o presidenziale nonché  semipresidenziale.

    Nei governi di tipo presidenziale il capo di stato o il capo del governo sono eletti direttamente dai cittadini e non hanno bisogno della fiducia dei parlamenti, mentre nel semipresidenzialismo il capo del governo si, essendo nominato indirettamente, ad esempio dal capo di stato.

    Wikipedia sancisce che

    “La forma di governo, da non confondere con la forma di Stato, è il modello organizzativo che uno Stato assume per esercitare il potere sovrano. Più in generale può intendersi come la modalità con cui viene allocato il potere tra gli organi portanti dello Stato: Parlamento, Governo e Capo di Stato; la forma di governo quindi attiene ai rapporti che si vengono a instaurare fra di essi e alle modalità con cui vengono ripartite e condivise le rispettive competenze”.

    In Italia, secondo la Costituzione il potere sovrano appartiene al popolo, infatti lo cita nei principi fondamentali all’articolo 1:

    Art. 1.
    L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
    La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

    Tutti gli altri sono al servizio del volere del popolo, dei cittadini.

    Può allora un governo democratico togliere i diritti ai cittadini?

    NO! Non può, e se lo fa l’atto è illegittimo.

    Vediamo cosa ha fatto questo governo.

    A- Con il Jobs Act ha eliminato l’articolo 18 dallo statuto dei lavoratori, che sanciva dei diritti dei lavoratori stessi, di tutti i cittadini, perché la repubblica Italiana, sempre secondo la Costituzione, è fondata sul lavoro, sempre scritto nei principi fondamentali, sempre nell’articolo1:

    Art. 1.
    L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
    La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

    B- Con la modifica alla seconda parte della Costituzione toglie agli elettori il diritto di votare i propri Senatori, che saranno scelti, non sappiamo da chi, tra i sindaci ed altri consiglieri, non sappiamo come.

    Se questa riforma avesse eliminato il Senato, non ci sarebbe problema ma con un senato sempre attivo, sempre con le stesse funzioni, avere Senatori nominati anziché eletti per fare quel mestiere è un’alienazione grave del diritto.Tra l’altro il potere del Senato come rappresentante delle istanze locali, come dicono lo avrebbero trasformato, non potrà essere esercitato in quanto sappiamo già che la decisione sulle questioni locali sarà prioritaria del governo con la “clausola di supremazia statale”. In caso di difformità di giudizio ha ragione il governo che decide autonomamente. Il governo si aumenta i poteri da solo.

    Inaccettabile.

    Questi sono solo due esempi di come si sta evolvendo la forma di governo in Italia, da Repubblica Democratica a…

    Ma dove andremo a finire? Chissà!!!

    Non fatevi infinocchiare, nessuno si è opposto al Jobs Act, perché sotto ricatto della crisi e dell’emergenza lavoro. Stavolta non facciamoci ricattare più, non confermiamo questa porcata, passata al vaglio parlamentare di un parlamento prono e  servizievole ai voleri del governo, eletto con una legge elettorale incostituzionale e che pretende di cambiare la Costituzione stessa. Forzata nei contenuti, nei tempi e nell’interpretazione.

    Ma possiamo rimediare, fortunatamente il governo, il promotore, il fautore di questa modifica costituzionale deve chiederci il permesso, almeno finché vige la costituzione attuale deve farlo, perché continui a chiedercelo, perché non decida autonomamente anche questo, al referendum confermativo diciamo di no.

    NON SIAMO PIÙ DISPOSTI A CEDERE I NOSTRI DIRITTI.

    Andate a votare e votate NO.

    Ceppoduro

    Alcuni altri motivi per votare no.

    Altre informazioni aggiuntive sulle forme di governo:

    Di seguito è riportata è una lista alfabetica non esaustiva. È da notare che è possibile combinare tra di loro più forme di governo.

  • Anarchia
  • Androcrazia
  • Aristocrazia
  • Autocrazia e dittatura
  • Cleptocrazia
  • Demagogia
  • Diarchia
  • Dispotismo illuminato
  • Dispotismo e tirannia
  • Dittatura militare
  • Democrazia
  • Democrazia deliberativa
  • Democrazia diretta
  • Democrazia partecipativa
  • Democrazia rappresentativa
  • Elitismo
  • Fascismo
  • Federazione
  • Gerontocrazia
  • Meritocrazia
  • Monarchia
  • Monarchia assoluta
  • Monarchia elettiva
  • Monarchia ereditaria
  • Monarchia costituzionale
  • Monarchia costituzionale pura
  • Monarchia parlamentare
  • Nazismo
  • Oclocrazia
  • Oligarchia
  • Partitocrazia
  • Paternalismo
  • Plutocrazia
  • Polisinodia
  • Premierato
  • Repubblica
  • Repubblica direttoriale
  • Repubblica Islamica
  • Repubblica parlamentare
  • Repubblica presidenziale
  • Sistema WestminsterStratocrazia
  • Tecnocrazia
  • Teocrazia

Queste forme di governo danno uno schema generale della variabilità della struttura di potere racchiusa all’interno del governo di una nazione. Comunque, ogni governo è unico, così come ogni nazione e la sua costituzione – le leggi fondamentali che descrivono la forma di governo dello Stato

Come andrà a finire? Bella domanda.

Come andrà a finire?

Come? Bella domanda.

Tutti lo vorrebbero sapere prima.

Chi per giocarsi l risultato in qualche sito on line, chi per pura curiosità, chi non gliene importa nulla, ma messo di fronte alla questione se ne interessa comunque.

Infatti su questo quesito hanno costruito anche un programma televisivo di successo(?), che interrompendo un video particolarmente avvincente un attimo prima che qualcosa succeda chiede al telespettatore di indovinare come andrà a finire, per interessare maggiormente il pubblico otre a mostrare come va a finire gli autori del programma spiegano, scientificamente, anche perché le cose vadano a quel modo.

come

Comunque la domanda è abbastanza comune, ce la facciamo per forzare il pensiero verso la risposta.
Come andrà a finire il referendum? E’ chiaro che la risposta non prevede molte possibilità: vince il si o vince il no. Anche se penso sia possibile, anche se difficile, un pareggio. Ma può essere interessante domandarsi che succede se vince il si o il no. Beh, fantastico sarebbe se pareggiassero, ci sarebbero ricorsi, si riconterebbero le schede e se, benché con numeri diversi, il nuovo conteggio riconfermasse il pareggio? si tornerebbe a votare? Poiché non ha vinto il si, il referendum non è confermato e quindi vince il no? Credo che questa sarebbe la logica soluzione, ma si segue la logica in politica? No, penso di no.

Ma come andrà a finire se vince il si?

Avremo una pessima legge elettorale che darà una maggioranza assoluta ad un pessimo parlamento che farà quello che vuole (il capo del partito di maggioranza) senza opposizione (ne esterna ne interna, ne della camera alta). Il governo sarà indiscusso ed indiscutibile, lavorerà alacremente per far si che la situazione politica non possa cambiare, magari cambiando anche la parte prima della costituzione (sarà semplice raggiungere il numero di voti necessario).

Finiremo (molto probabilmente) in una dittatura più o meno soft, che guiderà il popolo ignorante ed incapace di autodeterminazione.

Ne usciremo (molto difficilmente) tra qualche generazione, (magari) dopo una guerra civile devastante.

Se vince il no, invece, come andrà a finire?

Niente non succederà niente. Ma siamo speranzosi che i protagonisti di queste ultime stagioni politiche escano di scena, se non volontariamente, almeno naturalmente a causa dell’età (per alcuni di loro): Sarebbe bello lo facessero per vergogna (per tutti) oppure perché mandati a casa alle prossime elezioni (come dice il proverbio: la speranza è sempre l’ultima a morire).

A tal proposito so già come andrà a finire, almeno nel lungo periodo.

Saremo tutti morti. Questo è certo.

Sarei solo dispiaciuto toccasse a me prima di qualcuno di loro, qualcuno a cui sono particolarmente affezionato.

Certo è strano come questa gente si arrabatti, faccia di tutto, per detenere un potere così breve, così vacuo, così inutile, che nulla potrà contro la morte, la nostra ma anche la loro, l’unica certezza.

La morte è una livella, mette tutti sullo stesso piano, chissà perché ancora qualcuno pensa di sfuggirgli e nel frattempo fa cose dalle conseguenze terribili?

Ceppoduro

 

Estemporanea del Pellegrino, Rigutino, Arezzo.

Rigutino.

Estemporanea del pellegrino, si è svolta il13 Novembre, a Rigutino, Arezzo.

Ora dovete sapere che in località la Sassaia, c’è bellissima pieve, detta anche pieve di Rigutino, dedicata a San Quirico e Giulitta.

Estemporanea del Pellegrino dsc_0091_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0092_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0093_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0094_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0102_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0103_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0114_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0116_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0119_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0122_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0130_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0131_lzn Estemporanea del Pellegrino dsc_0128_lzn Rigutino è famosa perché il Il 14 maggio 1799 vi si svolse il combattimento fra popolani aretini e soldati polacchi, comandati dal celebre generale Jan Henryk Dąbrowski passato alla storia come Battaglia di Rigutino.

Da Rigutino si passa per andare al monte Lignano, sede in un parco e di uno zoo. Per salire al parco si passa davanti alla pieve di Rigutino, in località la Sassaia. Li è posto il rifugio dello spirito “Pieve la Sassaia”  XI secolo, Albergo del pellegrino, che da rifugio a chi ha bisogno, il gestore Giovanni, per questo fa quel che si può e si deve.

Estemporanea del pellegrino dsc_0135_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0139_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0138_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0137_lznGiovanni si riconosce da lontano, la croce rossa, tipica dei Templari, spicca sulla casacca bianca. Giovanni, a parte l’aspetto guerriero, non sembra pericoloso, anzi Giovanni preparerà il pranzo per i pittori infreddoliti. Un pranzo ricco e buonissimo. Nell’intervallo tra la pasta all’Amatriciana e la tagliata con i fagioli, recita una poesia, per ritemprare anche lo spirito e riattivare il pensiero. Volendo consultarla ed avendo il tempo necessario per farlo, Giovanni ha un fornita biblioteca, a cui attingere. Ma il pomeriggio dobbiamo continuare a dipingere, farlo è più duro che al mattino, il freddo non è intenso ma si fa sentire, continuo, si fa proprio sentire.

La giornata finisce senza vinti ne vincitori, senza competizione, senza premi. Ci facciamo una bella foto tutti insieme con i dipinti.

Estemporanea del pellegrino dsc_0141_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0165_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0160_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0159_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0158_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0155_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0154_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0153_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0152_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0151_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0150_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0149_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0147_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0146_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0145_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0144_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0143_lzn Estemporanea del pellegrino dsc_0142_lzn

Abbiamo  vinto tutti, siamo stati bene insieme, abbiamo fatto nuove amicizie, ci siamo ritemprati lo spirito ed il corpo e abbiamo passato un giorno intero in un posto magnifico, tra uliveti e cipressi, che la nebbia della mattina non ci ha fatto che intravedere.

Una bellissima estemporanea del Pellegrino, da ripetere ancora.

Giancarlo

Pena di morte, una mostruosità (in)umana.

Pena di morte

Cos’è la pena di morte? Come riporta wikipedia, la pena capitale è l’uccisione di un individuo ordinata da un’autorità a titolo di sanzione penale. E’ una perversione di pensiero unica del genere umano e non solo perché solo gli umani sembrano (s)ragionare.

Fortunatamente in molti stati non è presente o non viene applicata ma in altri è presente e comminata per reati considerati gravi ma anche per reati che non riesco a considerare gravi. Ad ogni modo questa sanzione non ha ne basi ne ragioni di essere concepita, ancorché applicata ne supportata.

Nell’antichità la pena di morte era presente un po ovunque, il primo stato a smettere in pratica di comminarla fu quello di San Marino in cui l’ultima esecuzione capitale fu eseguita nel 1468 per poi venir abolita definitivamente nel 1865. Ma il primo ad abolirla dal proprio ordinamento fu la Toscana, il Granducato di Toscana il 30 novembre 1786. E, anche solo per questo, sono orgoglioso di essere nato in questa terra, che ha sviluppato queste idee e saputo dare questi frutti. L’Italia l’ha abolita definitivamente nel 1948. E, anche se in ritardo rispetto ai toscani, con largo anticipo rispetto a tanti altri paesi “civili”.

Nobili origini

Chiaramente questa orribile consuetudine alla pena capitale ha “nobili” origini, sempre wikipedia ci dice che nell’antico testamento è scritto a chiare lettere che: chi causa la morte di un uomo sarà messo a morte. E, purtroppo, non è la sola prescrizione del genere presente nei “testi sacri” anche per azioni dalle conseguenze ben più modeste, come l’adulterio.

Ora la pena capitale era presente anche prima della scrittura della Bibbia ma già esistevano persone nell’antichità che hanno concepito le prime obiezioni contro di essa o almeno contro un’applicazione eccessiva della stessa, germi di pensiero che poi troveranno maggiore spazio e concretezza in un altro Italiano, illustre, Cesare Beccaria.

Il quale nel 1764 pubblicò il pamphlet  Dei delitti e delle pene dove Beccaria criticava il sistema penale del tempo e prendeva posizione contro la pena di morte.

Altro orgoglio nazionale è che il 18 dicembre 2007 l’ONU, con 104 voti favorevoli, 54 contrari e 29 astenuti, ha approvato la Moratoria universale della pena di morte, promossa dall’Italia a partire dal 1994.

Stati che applicano o meno la pena di morte nel mondo:

Pena di morte Public domain I, the copyright holder of this work, release this work into the public domain. This applies worldwide. In some countries this may not be legally possible; if so: I grant anyone the right to use this work for any purpose, without any conditions, unless such conditions are required by law. death_penalty_world_map-svg2Pro pena capitale

Ci sono motivazioni favorevoli alla pena di morte e motivazioni contrarie.

Fra tutte quelle a favore, ancorché inaccettabili e a volte ridicole, voglio citarne una: “garantisce un’assoluta certezza della pena e assicura un risarcimento morale ai parenti delle vittime di omicidio, eliminando la tentazione di vendette private, nonché scongiurando potenziali eccessi di legittima difesa e ulteriori reati a danno di terzi cittadini”.

Questa motivazione la riporto perché mi ha colpito, mi ha colpito come gli Statunitensi siano molto attaccati a questa cosa, infatti in molti stati vige ancora la pena di morte: Voglio dire che gli americani vogliono il risarcimento morale, se il reo si è macchiato di reati che la prevedono, la pena di morte è l’unica soluzione che calmi gli animi e tutti son disposti a far di tutto perché venga eseguita.

Poco conta che non si possa poi tornare indietro in caso di errore di giudizio, poco conta, se non la vendetta. Si vuol compensare, risarcire, qualcosa che non potrà mai tornare allo stato precedente alla commissione del reato. Vendetta sul reo per non doverla cercare su altri innocenti, perché la morte, chiede morte: OCCHIO PER OCCHIO, DENTE PER DENTE. Se non ci fosse la pena di morte negli USA ci sarebbe una faida continua e perenne, tutti contro tutti a spararsi in piazza.

Contro pena capitale

Anche di tutte quelle contrarie ne riporto solo una: lo stato non può macchiarsi di un delitto che dice di combattere, nessuno ha il diritto di privare un essere umano della sua vita, figuriamoci un ente, un gruppo, un’associazione. Nessuno può rivendicare preminenza morale uccidendo altri uomini. Non c’è diritto solo barbarie in questo comportamento.

Ascoltatevi il gorilla di Fabrizio de André, alla fine si capisce come a qualcuno possa esser tirato il collo non per sbaglio ma per malafede: “con una sentenza un po originale”.

Amnesty International ci dice che:

The death penalty is cruel, inhuman and degrading. Amnesty opposes the death penalty at all times – regardless of who is accused, the crime, guilt or innocence or method of execution.

La pena di morte è crudele, inumana e degradante. Amnesty si oppone alla pena di morte in tutti i casi, senza considerare chi sia accusato, il crimine commesso, se colpevole o innocente o il metodo di esecuzione.

Questa dichiarazione, molto bella, ci dice che non abbiamo alcun diritto sulla vita di esseri umani, se non di salvaguardarla in ogni caso e sempre. Ci dice che non c’è un modo “civile” per comminarla.  Ci sono due diritti umani essenziali tutelati dalla dichiarazione universale dei diritti umani adottata dall’ONU nel 1948:

The right to life and the right to live free from torture.

Il diritto alla vita ed a vivere senza tortura.

La pena di morte è un abominio che lede il diritto alla vita ed a vivere senza tortura.

Vergogna!

Giancarlo

Mi domando come sarò, quando sarò morto.

Quando sarò morto

Quando sarò morto sarò molto, molto dispiaciuto.

Penso che quando sarò morto non potrò più ascoltare la musica che, anche distrattamente, ho ascoltato fin’ora e che ascolto anche oggi e che mi ha dato e mi da tanto piacere. Non potrò ammirare i dipinti che ho visto durante la mia vita, che sono diventate icone della vita stessa. Non potrò più gioire della luce, che a volte abbaglia, ma riesce a creare effetti che non posso pensare altrimenti.

Il mondo è bello e le sue rappresentazioni artistiche lo sono ancor di più. Il Davide di Michelangelo è una rappresentazione del blocco di marmo che non avrei potuto pensare senza di lui, mi mancherà Michelangelo, mi mancherà Botero, mi mancherà Piero della Francesca, mi mancherà Antonio Ligabue, mi mancheranno Fabrizio de Andrè, Leonard Cohen , Joan Baez, i Pink Floyd, i Nomadi, i cccp e anche Luciano Ligabue.

Non potrò più ammirare le trame di qualche muro a pietra dei casolari Toscani o delle strade tortuose che salgono la Valpolicella.
Non godrò dei panorami che ammiro oggi verso e dal Pratomagno, ne i tramonti sul mare o sul lago Trasimeno.

E non rivedrò la mia famiglia, non discuterò delle cose ne potrò essere accusato di nulla: non sbaglierò più. Non commetterò più errori.

Quando sarò morto

Quando sarò morto non ci sarà chance di cambiamento, solo il corpo si disfarà e niente, nessun ricordo resterà in me e di me.

Solo quello che ho fatto resterà, finché il tempo e le intemperie non lo rovineranno. Resteranno anche i ricordi che qualcuno avrà di me, finché resteranno nella sua mente, di chi mi ha conosciuto o di chi ne ha sentito parlare, finché non sarà morto anche lui.

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi sono particolarmente triste e pessimista.

 

 

 

 

Ma non posso farci nulla: questa è la vita, il resto è la morte.

1979allafinedeltuttounica 1979allafinedeltutto234 1979allafinedeltutto7 1979allafinedeltutto0

Giancarlo

La verità. Vi spiego cos’è la verità.

La verità.

Cosa sia la verità l’ho scoperto stasera ascoltando la radio.

La televisione non l’ascolto quasi più. E’ inguardabile, ma anche starla a sentire mette in  serio imbarazzo chiunque conosca i rudimenti della lingua e/o ragioni con la sua testa.

LA Verità autoradio2

Comunque alla radio, conducevano il programma un uomo ed una donna. Il conduttore parlava con un nostro connazionale residente in Scozia, non conosco l’argomento della intervista, che era già iniziata quando mi sono messo all’ascolto, ma quasi certamente verteva sulle ultime elezioni presidenziali americane paragonate al referendum sulla BREXIT e al precedente referendum sulla indipendenza della Scozia dall’Inghilterra.

Votato per l’indipendenza

Penso di aver capito che nella famiglia dell’ospite le figlie abbiano idee diverse, ad esempio le due maggiorenni, abbiano votato per l’indipendenza della Scozia, contrariamente al padre.

Allora, alla fine, la conduttrice ha chiesto all’ospite se avrebbe guardato la partita Scozia Inghilterra alla TV questa sera e se le figlie lo avrebbero fatto tifare Scozia. Lui ha risposto di non essere più il gestore del telecomando, ormai da tanto tempo, che comunque, anche se non avesse visto la partita, sperava vincesse la Scozia, naturalmente.

Vincerà l’Inghilterra

Allora il conduttore ha chiosato: “Mi dispiace ma stasera la Scozia è data 10 a 1, dovrà rassegnarsi alla vincita dell’Inghilterra”.

La verità autoradio

ECCO! Ho capito. La verità è degli allibratori. Il conduttore radiofonico sapeva, sa come va il mondo e mi ha convinto.

I sondaggisti non ci azzeccano più, ma i bookmaker si. Ormai nel linguaggio comune si usa riportare a quanto è dato un avvenimento nelle scommesse per capire come andrà a finire, per decidere se è vero, se crederci o no.

La verità

“La verità sta nel mezzo” si diceva, no, non è più vero la verità sta nella quota. Gli allibratori, non buttano i soldi, se danno qualcosa, qualcuno, perdente, la verità è che quello perderà.

Forse è vero che l’allibratore conosce la verità ma i nostri media non conoscono la vergogna. Ma come si fa a riportare le quote degli allibratori, così, come fosse una cosa naturale? Come fosse un’informazione neutra, neutrale? A conferma di un fatto non ancora avvenuto? Non si rendono conto che possono instillare il “demone del gioco” negli ascoltatori? Sono untori, untori come quelli della peste di Milano.

Non tutti sono immuni dall’unzione.
Molti giocano, giocano, giocano e si rovinano e rovinano quelli che gli stanno intorno e spendono e spandono e poi spendiamo, noi, per curarli ed il nostro conduttore… non se ne cura, oppure se ne rende conto, lo sa bene e l’ha fatto scientemente. E’ un untore.

E allora ragiono, penso e discuto con voi:

Ma come siamo caduti in basso?

Specialmente la televisione, e la radio, specialmente quelle pubbliche, che dovrebbero essere fuori dalla mischia, senza interesse di genere. Apparecchi che dovrebbero divulgare “la verità”, quella vera, quella non quotata nei listini dei bookmaker, quella che ci faceva dire:” E vero, l’ha detto la televisione”.

Viene voglia di staccare la corrente, cosi non si paga il canone e neanche più gli allibratori.

Ceppoduro