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Mostra di Rosetta Trefoloni

Mostra di rosetta Trefoloni inaugurata oggi 22 Gennaio 2022 alla galleria Magiotti di Montevarchi .

La mostra patrocinata dal comune di Montevarchi, dall’associazione Giglio Blu di Firenze e dall’associazione Montevarchi Arte oltre a farvi ammirare i bei quadri dell’artista permette di acquistarli ad un prezzo ragionevole mediante una donazione al CALCIT di Arezzo, in altri termini Rosetta Trefoloni cederà le sue opere in cambio di una donazione al Calcit senza chiedere niente per se.

Quindi se avete voglia di farvi un bel regalo, o farlo ad una persona cara andando a visitare la mostra potrete fare un bel dono anche alla comunità.

Per chi non sapesse cosa è il Calcit:

COMITATO AUTONOMO LOTTA CONTRO I TUMORI

CALCIT AREZZO – ODV

Il C.A.L.C.I.T. è un’associazione di volontariato fondata il 21 Giugno 1978 dalla COOPERATIVA FIDI 2°, che agisce in seno all’Associazione dei Commercianti della Provincia di Arezzo.

Non ha carattere politico-partitico. 


L’Associazione, iscritta dal 19/02/1991 con DPGR n. 56 all’Albo Regionale del Volontariato e dal 26/10/1994 con DPGR n. 1577 al Registro Regionale del Volontariato della Regione Toscana ai sensi e per gli effetti della L.R.T. 26/4/1993 n. 28 (registrata al n. 104 della Sezione Prov.le di Arezzo) è quindi in possesso della qualifica di Organizzazione di Volontariato ai sensi della legge 266/91.

La stessa organizzazione è considerata ONLUS DI DIRITTO ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 460/97.

GLI SCOPI DEL CALCIT

  • Acquistare strumenti per la diagnosi precoce e la cura dei tumori e donarli all’Ospedale di Arezzo;
  • Istituire borse di studio a favore di giovani medici aventi oggetto la specializzazione oncologica da svolgere presso l’Ospedale civile di Arezzo;
  • Organizzare convegni Medico Scientifici, seminari inerenti l’oncologia;
  • Sostenere in tutto od in parte i costi per l’assistenza domiciliare a favore di malati di tumore.

Se acquisti un quadro di Rosetta Trefoloni doni al CALCIT.

Mostra di Rosetta Trefoloni

Ecco i quadri esposti (quelli contrassegnati da un pallino bianco sono già stati acquistati subito dopo l’inaugurazione).

Il manifesto:

Giancarlo

Come mantenersi giovani

Questo articolo si propone di suggerire Come mantenersi giovani con BLENDER, un software open source.

Cosa è Blender?

Blender è una suite 3D libera con codice aperto.
Libera significa che la puoi utilizzare liberamente. Open source significa che il codice è aperto e (se vuoi e/o se puoi) puoi controllarlo migliorarlo o cambiarlo a tuo piacimento.

Blender supporta tutta la sequenza di operazioni atte a restituire e aggiornare un’immagine bitmap od un filmato, partendo dagli oggetti tridimensionali presenti nella scena.
Le operazioni sono:

Modellazione, armatura, animazione, simulazione, processo di resa grafica, messa in scena e rilevamento del movimento.
Utilizzatori avanzati usano le librerie di Blender e gli strumenti di scripting di Pyton per realizzare nuovi strumenti e funzionalità. Funzioni che poi sono rese disponibili a tutti gli utenti nelle versioni successive.

Puoi usare Blender su computer con sistemi Linux, Windows, e Macintosh.

Blender è un progetto guidato dalla comunità degli utenti sotto la GNU General Public License (GPL). Tutti sono messi in grado di fare cambiamenti o fissare bachi eventualmente presenti.

Blender non costa nulla, ma se vuoi o puoi ti da la possibilità di investire e contribuire al suo sviluppo.

Blender è il tuo software 3D.

Puoi anche aiutare a scrivere documentazione, qualsiasi cosa è benvenuta.

Perché aiuta a e come mantenersi giovani?

Blender aiuta a mantenersi giovani per molte ragioni.

Ci si mantiene giovani, con il cervello ben ossigenato, imparando sempre qualcosa di nuovo.
Blender lo devi imparare, continuamente, perché si evolve sempre e devi stargli dietro; ci sono sempre cose nuove da vedere, da capire, da trovare. E’ una miniera.

Anche praticare una seconda lingua aiuta.
Blender è in Italiano ed in altre innumerevoli lingue. Ma se lo vuoi praticare, se vuoi vederne i tutorial migliori, e seguirne i suggerimenti (su youtube ce ne sono centinaia, migliaia in lingua inglese). Allora meglio che anche il software sia in lingua inglese, perché faccia le stesse cose e per trovare i comandi nelle stesse posizioni dei menu.

Imparare a leggere, o scrivere in una terza lingua (l’inglese) aiuta ancor di più a restare giovani perché lubrifica il cervello.

Blender ha il codice aperto ed è scritto in PYTON, anch’esso a codice aperto. Puoi cercare di comprendere anche quel linguaggio e magari a scriverlo per cambiare qualcosa.

Se partecipi al suo sviluppo Blender ha anche una funzione di aggregazione sociale, motivandoti a conoscere altre persone e migliorare la tua vita.

Cosa farci?

Se hai un computer portatile o fisso, se hai voglia di conoscere qualcosa di nuovo, se… scarica Blender e decomprimi il file compresso e clicca sull’eseguibile (in Linux non c’è bisogno di installarlo, negli altri sistemi non so).

Si apre la finestra di benvenuto. Un altro clic fa sparire la finestrella centrale che ti permette di scegliere fra varie opzioni. E sei dentro Blender con un cubo già pronto da modellare per farci quel che vuoi.

Capirlo

Per capire come fare a modificare, creare o aggiungere un oggetto nella scena devi seguire delle istruzioni o un tutorial, non posso spiegartelo io. Ma con Blender puoi costruire virtualmente, in un ambiente tridimensionale, tutti gli oggetti che vuoi. Colorandoli, rivestendoli, scolpendoli come vuoi. Dei quali puoi prendere un’istantanea nelle posizioni più svariate, con i quali puoi creare un animazione o anche stamparli con una stampante 3D.
In Blender c’è la possibilità di scolpire un oggetto come partissi dal marmo. Plasmarlo come se utilizzassi plastilina o pongo. Disegnarlo con un pennello o a matita come faresti con la carta per disegnare dei manga o altri fumetti.
Ci sono due soli limiti: la tua conoscenza, ma puoi migliorarla nutrendo il tuo cervello, e la tua fantasia che è già sicuramente sviluppata abbastanza ma che abbonda di più nelle menti giovani.

Conclusioni

Tieniti in forma!

Non vuoi uscire per il caldo o per il freddo?

Non ci sono più le mezze stagioni ed è sempre troppo caldo o troppo freddo?

Usa Blender e smetti di farti seghe mentali.

Goditelo.

Giancarlo

P.S.

Datti da fare. Cerca tutorial per principianti, vai sul manuale in rete o prova a smanettare a caso.

Smanettando magari non capisci quello che fai ma stai tranquillo non puoi fare danno.

Ogni volta che riavvii il software ti ripresenterà sempre la solita finestra di benvenuto.

Certo se vuoi capirci qualcosa segui le istruzioni del manuale o di un tutorial. Senza studiare non si ottiene nulla. Ma quello che puoi fare con Blender, anche semplice semplice che sia, non riusciresti a farlo con niente altro.

Buon divertimento.

Vaccino

C’è vaccino e vaccino

in questi giorni ricorreva la giornata contro l’AIDS, una malattia virale contro la quale non c’è vaccino.

Strano sono ormai anni che conviviamo con questa pandemia, ne sono morti tanti, anche il cantante dei QEEN, Freddy Mercury, ma niente non c’è un vaccino. Solo nei medicinali retrovirali si sono fatti progressi, per cui se abiti in un paese ricco e ti becchi l’HIV rischi di campare come qualsiasi altro, altrettanto a lungo e quasi altrettanto bene.
Ma la malattia è pur sempre di origine virale e contro i virus l’unica soluzione definitiva è il vaccino. Che non c’è.

COVID 19


Anche il COVID 19 è un virus, che ha scatenato una bella pandemia, non tutti quelli che ne sono colpiti ne muoiono ma, insomma, nemmeno pochi.
Per questo virus i vaccini sono già pronti, prodotti in miliardi di dosi, verranno presto iniettati a tutta la popolazione, probabilmente esclusi i no-vax, ma inclusi anche i poveri più poveri.

E allora mi domando perché. Perché questa malattia dovuta al COVID si vuole estirpare subito e quella dovuta all’HIV no?

Che c’entrino di mezzo le modalità di contrazione? Oppure chi ne viene colpito? Forse chi principalmente ne muore?

Pensare male ti fa indovinare.

L’AIDS colpisce principalmente puttanieri, amanti promiscui e poco attenti all’infezione, peccatori, che per questo devono pagare (solo se non hanno abbastanza soldi però).

Il COVID colpisce tutti, basta che respirino o abbiano gli occhi aperti per guardare o che tocchino o vengano toccati, a volte anche indirettamente, da altri contagiati. Ma anche con i soldi ancora di COVID si muore, specie se sei anziano, con altre patologie in atto.

E chi ha i soldi ha anche un’età avanzata e molte patologie in cura, almeno tanti di loro. E comunque non c’è una cura possibile e conosciuta, si va ad occhio. Qualcuno direbbe siamo nelle mani del signore, che però a volte non guarda in faccia a nessuno ed è molto vendicativo, quindi meglio avere alla svelta un vaccino.
Gli infedeli muoiano con tutti i filistei. (Tranquilli per infedeli intendo quelli che lo sono nei rapporti sessuali, ma ora che mi ci fate pensare…).

Che ci sia qualche conflitto di interessi, non solo economico nella ricerca e nella farmaceutica?

Chi sono io per rispondere, non posso dirlo, posso solo pensarlo.

Ceppoduro

immagine in copertina rielaborata da:
CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=108959

Effetto virale

Siamo arrivati alla riapertura

Ora possiamo valutare l’effetto virale, l’effetto del virus sulla nostra società.

Ci sono stati tanti morti e questo è un male, i morti non tornano, non possiamo che rammaricarci per l’effetto principale del virus.

Tanta compassione, tanto cordoglio anche se molti di questi ci dicono sarebbero morti comunque per le complicazioni di qualsivoglia altra malattia li avesse colpiti.

Peggio è andata a chi invece è caduto per soccorrere gli altri ammalati, magari sarebbe ancora in vita se negli ultimi trent’anni non si fossero svenduti la sanità a mangiati tutti i soldi che erano necessari a tenerla come si deve.

Queste sono vite che non dovevano, in tempi brevi, cadere come le altre. Forse dovremmo mostrare un po di rabbia per queste ma arrabbiarci con chi? Quelli che sono stati beccati in fragranza di reato e condannati non riusciamo nemmeno a tenerli dentro se non por pochi mesi.

Allora vediamo questo effetto virale

Molti di voi non saranno d’accordo, ma io non posso che essere crudo e sincero.

L’aria che respiriamo si è pulita come non lo era da decenni.

Il paesaggio sia rurale che cittadino era sgombro da rumori, sgombro da macchine e persone, Si potevano sentire i suoni della natura in sottofondo, finalmente non coperti dai rumori della nostra frenetica attività quotidiana.

Abbiamo imparato tutti a rispettare le regole, file per accedere al supermercato e file per pagare alla cassa.

Per due mesi interi non abbiamo più frequentato bar e ristoranti con grande giovamento per i nostri fegati.
Non abbiamo più giocato alle slot macchine, nessuno che praticasse, discutesse, blaterasse di calcio, di motori, gran premi e formule x.

Il mondo e soprattutto noi, ci siamo disintossicati di dipendenze da sostanze e di dipendenze comportamentali.

Bello!

Bellissimo.

Poi hanno riaperto, ho visto gente a bere al bar, ho visto gente senza regole, sbracati come prima, in preda alle stesse paranoie di prima.

Peccato.
Veramente.

Ceppoduro

Autore dell’immagine originale in copertina:
Di CDC/ Alissa Eckert, MS; Dan Higgins, MAM – This media comes from the Centers for Disease Control and Prevention’s Public Health Image Library (PHIL), with identification number #23312.Note: Not all PHIL images are public domain; be sure to check copyright status and credit authors and content providers., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=86444014

Il CORONAVIRUS

Numeri e notizie

Il coronavirus da giorni è alla ribalta delle cronache.

I governi di tutto il mondo fanno a gara per tranquillizzarci, giustamente direi.

Non dobbiamo avere comportamenti irragionevoli, che potrebbero causare più danni del virus.

Quindi mettiamoci l’anima in pace, cerchiamo di non infettarci ma non possiamo fare granché, se non usare le precauzioni che prenderemmo contro il virus influenzale.

Poi la mortalità, ci dicono sia bassa. più bassa del virus, sempre un coronavirus, della SARS.

Naturalmente è bassa rispetto alla SARS ma dai dati forniti dai mezzi di informazione, è dieci volte maggiore dell’influenza. Insomma stiamo tranquilli ma facciamo attenzione.

E però

E però ci sono numeri strani che girano e spiegazioni delle cifre che non tornano.

Ecco i dati al 4 febbraio 2020 in Cina (dati ufficiali del ministero della salute)

Infetti 20471

Morti 425

Guariti 955 (al 5 febbraio)

I casi fuori dalla Cina sono 159 con 1 morto in 23 paesi.

Alla radio praticamente tutti i programmi non fanno altro che parlare del nuovo virus, cercando un compromesso tra informazione, allarmismo e rassicurazione. Le ragioni di rassicurazione principale sono che la mortalità è bassa, nonostante l’infettività sia elevata.

Mortalità della SARS 30%circa

Mortalità ultimo coronavirus 2,5% circa

Ma per i dati epidemiologici più sopra qualcosa stona, facciamo i conti per verificarli, come si fa nella comunità scientifica.

Qualcosa mi sfugge su il coronavirus.

Il fatto che ci siano più di ventimila infettati da una buona idea di quanto sia pandemico questo virus scoperto per la prima volta nell’uomo solo il 31 Dicembre 2019, ma i morti ed i guariti dovrebbero essere i soli dati importanti per valutarne la mortalità. Voglio dire finché un infettato non viene dichiarato guarito o morto la sua malattia può evolvere in entrambi i casi.

Allora se di questo campione di 1380 persone, che hanno “superato” l’infezione dal virus, 425 sono morte e 955 sono guarite. Ne sono deceduti circa uno su tre, ovvero la mortalità è un terzo circa (30,797101449% per l’esattezza).

Allora dico, che va bene, non creare allarmismo ma non si possono raccontare balle.

Spero di sbagliarmi nei ragionamenti (parlo del tasso di letalità?) o in qualche calcolo, ma il Coronavirus sembra molto virulento e con mortalità elevatissima.

Quindi niente panico ma massima attenzione.

In bocca al lupo

Giancarlo

immagine di copertina:

Di https://www.scientificanimations.com – https://www.scientificanimations.com/wiki-images/, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=86358105

Alcohol

Alcohol

Alcohol è una sostanza, è una sostanza magica. Cambia le persone che ne fanno uso o abuso. Cambia la mente, cambia il comportamento, le idee. Insomma, cambia tutto.

Non è una cosa nuova, i nostri antenati hanno imparato presto a trasformare gli zuccheri, della frutta, o gli amidi, dei cereali, in alcool. Anche l’abuso è arrivato in, quasi, contemporanea.

L’abuso non è sempre grande, a volte basta un piccolo abuso e zac! Non sei più in te.

Uno dei problemi dell’alcool è che toglie i freni inibitori, ma questo non sempre è un problema, semmai un vantaggio. A volte questi freni vengono aumentati ed il soggetto sotto effetto di alcool si estranea dal mondo reale e vive in un mondo parallelo, tutto suo e tutto diverso.

Ma quando toglie il freno l’alcool, può renderti migliore o più meschino.

Alcohol

ALCOHOL

E importante non cadere sotto i fumi di questa sostanza perché, nel caso, i riflessi sono attenuati, ma anche la capacità di ragionamento viene ridotta. Si possono dire cose che altrimenti mai ci saremmo sognati di dire.

Si possono fare cose che altrimenti…

Ma torniamo a bomba, questa sostanza, come tutte le altre sostanze, è terribilmente efficace, dovremmo imparare a non farci prendere la mano dai suoi effetti.
Come farlo non so! Io mi prendo una balla in allegria oppure in solitudine.

Di solito non coinvolgo altra gente. Non parlo, non discuto, non disputo.

Se parlo mi limito ad essere d’accordo oppure ad asserire nozioni generiche e ampiamente condivisibili.

Ma il vero problema è quando questa sostanza interferisce in famiglia.
Può creare danni incredibili.
Già abbiamo più svariati problemi dovuti al conflitto generazionale, alla noia del menage, all’andropausa o ad altro, figuriamoci con l’alcool.

Liberiamoci

Alcohol frei, è necessario che ci liberiamo da questa sostanza e dobbiamo farlo presto. Non serve il gruppo di alcolisti anonimi, serve capire che lui comanda e noi no. Serve capire che ce ne possiamo liberare se restiamo sobri. Solo se…

Giancarlo

Le prostitute

Si parlava di prostituzione

Come al solito qualcuno se ne vien fuori con la necessità della riapertura delle case chiuse.  “Si potrebbero fare i controlli sanitari”, “le prostitute pagherebbero le tasse”, “Non sarebbero più sfruttate e potrebbero avere anche la pensione, versando i contributi”.

La pensione non la daranno a noi figuriamoci ad una “puttana da casino”, a meno che non sia considerato lavoro usurante, allora…

A parte la pensione, sic, vogliamo sfatare tutte queste “seghe mentali” e mai termine fu più appropriato, pensateci.

Che la prostituzione in strada non sia un bel vedere, credo  siamo tutti d’accordo, che sia un problema spiegare ai propri figli chi siano e cosa facciano quelle “signore” no. Ogni persona adulta è in grado di farlo, se non lo è cerca di evitare di passarci davanti, se inavvertitamente comunque lo fa, può svicolare con le parole.

Non possiamo ridurre il problema della prostituzione alla sua spiegazione ai figli, altrimenti abbasso la saracinesca e vado via.

“Se una donna decide di fare la prostituta, meglio sotto un tetto, al caldo o al fresco che all’aperto”.  Anche un’affermazione del genere è una puttanata, nessuna donna lo fa per scelta, solo per necessità o per costrizione. Specialmente quelle sfruttate da un magnaccia, specialmente quelle in strada. Le nere, le straniere, le tossiche.

In Italia, se una donna decide di doversi , volersi, potersi prostituire può farlo liberamente, senza protettore, senza casa di appuntamenti.

A che serve un protettore? A sfruttarla. Chi sostiene la riapertura delle case chiuse dirà che serve a proteggerla. Peccato che, giusto o sbagliato la protezione, l’induzione, lo sfruttamento della prostituzione sia reato.

Chi vorrebbe che le puttane pagassero l’IVA o le tasse sul reddito, dovrebbe sapere che su qualsiasi reddito si pagano le tasse, anche le vincite al lotto, ma non esiste un modo per esigere questi soldi. Invece è reato non pagare una prostituta dopo che ha elargito le sue prestazioni, il reato si chiama stupro.

Prostitute

In ITALIA

La prostituzione, lo scambio di servizi sessuali per denaro, è lecita, mentre è illegale ogni altra attività collaterale come il favoreggiamento lo sfruttamento, l’organizzazione della prostituzione in luoghi chiusi come bordelli ed il controllo in generale da parti terze.

La legge Merlin (L75/1958) divenne operativa il 20 settembre 1958.

Questa legge, ancora in vigore, abrogò tutti le leggi precedenti in materia e vietò bordelli, e creò il reato di sfruttamento della prostituzione e favoreggiamento della prostituzione , reato commesso da chiunque in qualsiasi modo favorisca o sfrutti la prostituzione altrui. La prostituzione  è proibita in luoghi come case, hotel, sale da ballo, e circoli di intrattenimento.  Proibisce il libertinaggio. Proibisce la registrazione e il controllo sanitario.

La legge è considerata la più avanzata nel mondo perché dichiara la prostituzione  lecita e legale,  sia quella stradale che in appartamento privato fatta dalle prostitute in modo autonomo,  mentre  dichiara illegale l’organizzazione sotto ogni sua forma di favoreggiamento e sfruttamento.

Lavoratrici del sesso singole in un appartamento sono tollerate. L’adescamento è lecito, ma in locali o club come quelli dove si svolgono spogliarelli o “lap dance” non possono avvenire interazioni con le ballerine.

Un’ultima nota sul controllo sanitario delle prostitute

Non esiste modo di verificare che una prostituta o il cliente non siano infetti da malattie trasmesse sessualmente. Neppure lo stile di vita della prostituta o del cliente può essere conosciuto. L’uso di profilattici è necessario.

La richiesta di prestazioni sessuali può essere soddisfatta in altri modi, gratuiti.

La dignità delle persone, a volte ridotte in schiavitù per farle prostituire, non può essere scambiata con nessun altro interesse privato o collettivo, ma lo Stato non sembra in grado di agire contro gli schiavisti.

Forse per la pace sociale servono prostitute a buon mercato che solo la schiavitù può garantire. Ma se non ci piacciono le puttane per strada, le case chiuse non sono la soluzione e lo Stato non può o non vuole aiutarci. Se non ci piacciono dobbiamo/possiamo fare qualcosa noi: smettere di usarle e di sfruttarle.

Ceppoduro

 

 

 

 

 

Con l’era industriale

Noi Europei.

Con l’era industriale abbiamo migliorato le condizioni di vita generali:

Non soffriamo più la fame (non tutti, escluso 795 milioni di persone nel 2015).

Non dobbiamo lottare con animali feroci per procurarci cibo o vestiti (ma 4 milioni e 600 mila Italiani sono in povertà).

Non moriamo più per molti agenti patogeni letali del passato (anche se ci sono altre cause di morte: Ischemie cardiache e malattie cardiovascolari ecc).

Con l'era
Cause di morte i n Europa fonte http://ec.europa.eu/eurostat

Con l’era moderna, comunque, abbiamo perso il controllo delle cose.

Macchine, oggetti, abiti e cibo non sono più prodotti da noi, non sappiamo più come e di cosa sono fatti. Questa perdita di controllo non è banale, dobbiamo fidarci di altri che non conosciamo, che neppure stanno vicini a noi. Per questo nel tempo si è sviluppata una fitta legislazione su come debbano essere fatti gli oggetti, particolarmente stringente sui cibi, per far si che il “consumatore” finale potesse conoscere sia la composizione che il valore nutritivo dei cibi.

Ma è sufficiente la legislazione? Funzionano i controlli? Cosa c’è in realtà nei e sui cibi? Noi non lo sappiamo.

Sulla frutta cosa troviamo? Quali additivi vengono usati per conservarla? Cosa contengono le confezioni e cosa cedono alla frutta, alla carne, al gelato, alla verdura. L’insalata sarò contaminata dalle radiazioni di Chernobyl? E il grano delle merendine, quello economico, per tenere bassi i costi di produzione, dove sarà cresciuto?  Quelle belle pere da dove verranno, e lì, quali garanzie saranno date per il consumatore?

Se ci sono nazioni dove certi diserbanti sono consentiti, certi antiparassitari non sono ancora stati vietati, certi metodi di raccolta e stoccaggio sono ancora tollerati… dove trovano sbocco le loro merci?

Saranno capaci i “mercati” di proteggerci da questi pericoli?

Forse si, forse no.

Ma le neoplasie al colon, al pancreas, al fegato ed allo stomaco, anche se non sono le maggiori cause di morte sono pur sempre tra le maggiori e allora:

Con l’era industriale

ci stanno AVVELENANDO E NON LO SAPPIAMO?

Può darsi. Dovremmo difenderci.

La soluzione potrebbe essere l’uso del biologico, ma il biologico non può essere la soluzione per tutti.

Forse dovremmo ricominciare a produrre da noi: l’orto nel balcone, l’orto si che ci permette un controllo maggiore del cibo.

Poi penso all’inquinamento delle città, nella maggior parte delle quali i limiti delle PM10 sono superate molto presto dall’inizio dell’anno e mi scoraggio.

Abbiamo tolto il piombo dalle benzine rosse che ora, verdi, emettono il benzene, se le marmitte catalitiche non funzionano. E sappiamo che se andiamo da casa al bar le marmitte catalitiche non funzionano, si devono scaldare prima di funzionare, quindi anche se andiamo lontano finché non si scaldano non funzionano.

Sarà per questo che le neoplasie ai polmoni alla trachee ed ai bronchi assieme alle malattie respiratorie croniche contribuiscono così tanto alla nostra morte?

Forse sì, forse no.

Magari dovremmo ripensare la nostra vita. Forse dovremmo ritornare a patire un po di fame, a spostarci a piedi o in bicicletta.

Con l'era

O forse sarebbe ora di smettere di costruire, e se costruiamo costruire bio, e con più rispetto per noi e per la terra.

Forse sì, forse no.

E’ un suicidio,

forse.

Giancarlo

Stevia

Stevia rebaudiana

La stevia è una pianta che da un dolcificante naturale che trova largo utilizzo in tutto il mondo, per le sue innumerevoli proprietà.

Dopo la liberazione per uso in cucina, data dall’Europa qualche mese fa, sta vivendo un boom di consumi.

Mi domando se non ci siano controindicazioni.

stevia_lzn

Wikipedia ci dice che:

“Viene usata come dolcificante, in quanto è molto più dolce del comune saccarosio.

I principi attivi sono lo stevioside, e il rebaudioside A, che si trovano in tutte le parti della pianta ma sono più disponibili e concentrati nelle foglie. Foglie che quando sono seccate (disidratate), hanno un potere dolcificante (per effetto della miscela dei due componenti dolcificanti) da 150 a 250 volte il comune zucchero.

Contrariamente allo zucchero i principi attivi non hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie), e sono relativamente stabili nel tempo e alle alte temperature. Per cui conservano perfettamente le loro caratteristiche anche in prodotti da forno o in bevande calde. Diversamente da altri dolcificanti di sintesi come l’aspartame, che subisce degradazione.”

Oggi la troviamo in bibite e merendine, cioè quegli alimenti molto criticati, causa di problemi di scorretta alimentazione nei bambini, che causano obesità, diabete eccetera.

Quindi non ci sono problemi, l’uso della stevia al posto dello zucchero raffinato o altri dolcificanti sintetici. Speriamo che sarà migliorativo, specie per la salute dei ragazzi.

La salute.

Speriamo perché in passato uno dei principi attivi della stevia era considerato genotossico, definizione superata dopo l’interessamento di multinazionali dell’alimentazione. Le quali, forse, non riuscivano a trovare niente meglio di zucchero, aspartame e via discorrendo, già compromessi agli occhi dei consumatori.

Comunque la definizione è superata. Speriamo anche lo siano anche i problemi sulla salute. D’altronde in alcuni paesi sudamericani la pianta è utilizzata da sempre, senza problemi. In alcuni di questi paesi sono pure soliti masticare foglie di coca da sempre.

Certo un dolcificante naturale a zero calorie alletta, alletta tanta gente. Basta non esagerare (principio del buon senso), l’acqua bevuta con moderazione non affoga nessuno.

E infatti, sempre da Wikipedia

“Esaminando tali dati provenienti dai Paesi che ne fanno uso corrente, anche da molto tempo, la FAO e l’OMS hanno stabilito una “dose massima giornaliera” di steviolo di 2 mg/kg peso corporeo. Questo limite, nello studio della FAO, presenta un fattore di sicurezza 200, ossia è 200 volte inferiore alle quantità che possono essere considerate “eccessive”, e quindi influenti negativamente sulla salute”.

Lo steviolo.

E’ chiaro che nessuno sa come si possa contare lo steviolo che assumiamo. Ne come possano farlo i ragazzi che presto se lo troveranno ovunque: bevande, merende, dolci, gomme, salse ecc. ecc.
Nessuno sa che l’eccesso fa male. Nessuno sa quale sia l’eccesso.

Come al solito si preferisce che a sperimentare siano le persone, ragazzi compresi, poi, se si scoprirà qualcosa che non va, si vedrà come rimediare.

Tra l’altro nelle confezioni di dolcificante in vendita, così come nel dolcificante a base di stevia acquistato dalle grandi industrie dolciarie e delle bibite, solo il principio attivo è a base di stevia di cui il 95% è steviolo, il resto non si sa bene che sia. Ovvero si tratta di eccipienti ed altri dolcificanti, che con altri composti ancora diluiscono il potere dolcificante. La presenza di questi componenti aggiuntivi comunque è molto chiacchierata.

Questo sembra dovuto al fatto che questi dolcificanti sono catalogati come additivi alimentari e non alimenti. Negli additivi è controllato solo il principio attivo, o almeno così pare sia per gli USA.

Io avrei preferito una maggiore attenzione, ma spero di sbagliarmi e che tutto fili liscio.

Giancarlo

Bisturi spuntati

Bisturi spuntati

A “Italia sotto inchiesta” di Emanuela Falcetti su Radio 1 ho ascoltato il presidente dell’ACOI, Diego Piazza, denunciare la drammatica situazione chirurgica/ospedaliera in tutta Italia. Bisturi spuntati.

Bisturi spuntati 003Gli strumenti chirurgici, come i bisturi, sono acquistati da personale amministrativo incompetente che guarda solo al prezzo, che sia il più basso possibile, senza nessun interesse per la qualità. Così i bisturi non sono affilati o perdono il filo molto presto ed il taglio non è più netto, facilitando irritazioni ed infezioni post operatorie.

Il presidente ha detto che la sua associazione ha anche denunciato che per ogni operazione si usano tre paia di guanti, a causa della loro scarsa qualità.

Bisturi spuntati 001

Cosa si evince da tutto questo?

Che non c’è vergogna, non possiamo pensare che abbiano comprato ad un costo più basso per risparmiare, la spesa della sanità in Italia non è mai calata, hanno comprato a meno per intascare la differenza. Comunque spendere poco non vuol dire spendere meno. se si usa un guanto che si rompe in media tre volte durante l’uso, anche costando tre volte meno non si è risparmiato nulla, si perde tempo a cambiarlo e se si rompe c’è pericolo di infezioni per il paziente e per il chirurgo. Se il bisturi non taglia non è un bisturi, può anche essere regalato non sarà utile a nulla. Prima di tutto gli strumenti devono funzionare bene, essere adatti allo scopo.

Possiamo paragonare questo fatto con le strade. Se l’appalto viene dato al ribasso e poi la strada non è fatta bene, ci saranno buche o dossi, e non durerà a lungo, Quindi dovremo spendere prima per ripararla e alla fine spenderemo di più senza avere mai una strada a posto.

Allora cominciamo a spendere di più per il singolo pezzo, spendendo meglio, senza vizi nascosti a nostro carico. Vogliamo servizi migliori non vogliamo amministratori più ricchi.

Vergogna. Vergogna. E vergogna.

I responsabili devono pagare.

Giancarlo

 

Fonte:

Italia sotto inchiesta” RAI Radio 1

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