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Surfando in Autosole

Come divertirsi

Voi come fareste a divertirvi in Autostrada? E’ facile, io mi diverto surfando in Autosole.

L’ Autostrada A1, meglio conosciuta come Autosole è un posto fantastico. Capitano tante storie in Autostrada, alcune brutte altre belle.

Ti fermi all’autogrill, o come si chiama ora, osservi e vedi l’Italia, insomma, gli Italiani.
Lo vedi da come parcheggiano, da come vanno in bagno, prendono il caffè. Li vedi fuori a fumare, sempre di meno ma sempre più incalliti.

A proposito è bello come i fumatori si siano subito adeguati ai divieti nei locali e non fumino altro che fuori, bravi! Se poi smetteste del tutto sareste ancora più bravi.

A proposito, al bar non si lasciano più gli spiccioli di mancia, bene! D’altronde con quanto costano i prodotti la mancia se la sono già caricata e non poco. Ho visto panini costare come una costata.

E ancora a proposito i bagni no, non sono cambiati molto. Sono quasi ovunque dei cessi scassati, anche se i hanno appena rifatti. Sarà colpa dei gestori o sarà degli utilizzatori? Sarà… che su certe cose non cambiamo mai.

Cambiamo discorso

Surfando
Di Blaskino – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4911425

Spostiamoci in corsia, alla guida delle nostre belle macchine fiammanti. Bolidi e carrette, ma le carrette sono diminuite di molto. Anche se chi le guida le considera d’epoca e non intende farle denigrare, anzi ci tiene al loro prestigio e pretende per loro un posto di tutto rispetto. Come i proprietari dei bolidi del resto. Tutti in sorpasso. Tutti perennemente in corsia di sorpasso. D’altronde son tutti convinti che la prima corsia, quella più a destra sia solo per i camion o per i veicoli lenti: che so, tipo le biciclette, i motorini o le Apine cinquanta.

Tutti sicuri che la prima corsia, la più importante, sia a sinistra.

Bella l’Autosole

Surfando
CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=178156

In dei punti, con grandi sforzi ed investimenti faraonici, sono riusciti a fare addirittura quattro corsie. Praticamente dopo Bologna diventa una pista di decollo o di atterraggio. Deve essere così tutti hanno paura che gli si pari davanti un bel 747 coi flap abbassati e tutti stanno da una parte,  sulla sinistra.

E  io scarto a destra, poi a sinistra,al centro e ancora a destra.
Surfando in Autostrada mi trovo delle praterie sulla destra. Tra un camion e l’altro ci sono chilometri di strada liberissima e nessuna macchina. Certo se arrivi dietro al camion davanti, devi scartare, poi c’è il camion in sorpasso e vai in terza, se sei sfortunato ti capita anche l’auto lenta  in terza e via la passi in quarta, non prima di aver fatto sfilare qualche pilota che arriva veloce.

Poi ritorni in prima e fai un virata spettacolare che i surfisti Californiani riescono a fare solo quando arriva l’onda perfetta.

Surfando

E mentre ti rilassi ai 130 in prima ecco che sulla tua destra sfilano auto, camioncini e pulmini in seconda terza e quarta, che vanno più lenti di te e godi.
Certo non puoi passarli a destra ma come fai, ti sposti ti metti dietro e non succede nulla, la loro destra è un deserto dei tartari, ma non fanno nulla, come nel famoso libro omonimo.
Allora sfanali. Macché, niente.

A sinistra c’è il caos, un coacervo di macchine di tutti i colori che si ammassano senza senso, rallentando ed accelerando come in balia di onde tsunamiche.

Allora torni, mestamente sulla destra, in prima corsia e vai, vai fino al prossimo camion, senza guardare che c’è a sinistra, tanto chi c’è c’è, andrà dritto e non verrà mai sulla destra, stai sicuro.

Giancarlo

Ponte 2

Ponte 2 e crolli

Oggi crolla un ponte 2, perché?

Ponte 2

Alla radio hanno detto che è crollato un ponte autostradale a Genova, vi sono coinvolte alcune auto, ci saranno morti e feriti, sarà una tragedia, l’ennesima italiana. Ancora se non si sa perché si successo, ma sembra ovvio che almeno una concausa sia l’incuria.

Tutto costa troppo, ovvero tutto deve costare meno. E dove si risparmia molto? Ma nella manutenzione, è ovvio.

Non si sa, magari c’entra la pioggia, che viene improvvisa e violenta, in questo torrido Agosto, magari bastavano alcuni fossetti fatti bene e le piogge non sarebbero state un problema. Ma fare i fossi costa, poi deve essere uno di quei lavori che non vogliamo fare più. Magari se fossero remunerati decentemente ci sarebbe la fila, come ai concorsi pubblici. Magari…

Volevo controllare

Sono andato a vedere lo stato di conservazione del ponte ferroviario di Bucine (vicino c’è il ponte romanico che versa in condizioni pietose, a quando il ponte ferroviario si troverà nelle stesse condizioni?).

Ponti ponti

Visto da fuori anche questo, non sembra sotto controllo o manutenzione per nulla.
Comunque edera e macchie ovunque, l’opera non sembra interessi a nessuno.

Ponti

Abbiamo anche delle zone recintate da privati, non accessibili.

Non credo siano regolari, saranno recinzioni abusive, ma se sono li significa che nessuno passa a controllare, nessuno.

Ponti

Le condizioni mi sembrano buone, per ora non credo crollerà, ma la linea ferroviaria con l’apertura dell’alta velocità, è diventata poco importante, chissà se conviene spenderci soldi?

Ponti

Eppure questo è un ponte che hanno provato a distruggere in molti durante la seconda guerra mondiale, perché strategico. Perché la zona è di difficile attraversamento.

Non è crollato per le mine e per le bombe, reggerà ai soldi, che non ci sono?

Ponti

Quando crollano i ponti è sempre una tragedia, quando non vengono ricostruiti è un peccato. I ponti sono importanti e dobbiamo mantenerli bene, anche perché a volte è meglio non farne di nuovi.

Giancarlo

Ciclo. Dopo l’omicidio strale, il sorpasso killer. Non sanno cosa fanno.

Ciclo aperto, ciclista, ciclo amatori, giro d’Italia, pirati, strade, incidenti, morti, indignazione, nuove leggi, ciclo chiuso.

La vita è un ciclo, nel senso di ciclomotore o di bicicletta.

Hayden, non si è mai fatto male cadendo in pista dalla moto. Sulla strada si è rovinato con una bici.

E’ successo anche a Michele Scarponi, già vincitore del Giro d’Italia 2011 travolto da un furgone.

Le recenti morti hanno riacceso la polemica, forse appena appena sopita dalla recente approvazione della legge sull’omicidio stradale. Ma le statistiche sono inclementi muore un ciclista ogni 35 ore, travolto da auto, camioncini, autotreni od autocisterne, ma anche trattori ed ambulanze.

Dobbiamo fare qualcosa, in parlamento andiamo verso l’ennesima legge. Una legge salvaciclisti. Deve essere calendarizzata a giorni. E’ una legge che prevede una distanza minima laterale per il sorpasso dei ciclisti. Il limite sarà fissato ad 1 metro e 50 centimetri. Il nuovo codice della strada prevedeva già qualcosa di analogo, ma è fermo chissà dove, ad uno stop da cui non sembra poter ripartire.

Ora ad una persona di buon senso, come me. Mai coinvolto in incidenti con feriti come me. Che guida da anni in tutte le strade Europee come me. Si domanda ma com’è che solo in Italia abbiamo tanti morti con le bici?

Magari abbiamo poche leggi? Non direi. Sono poco severe? Non direi. Non sappiamo guidare, sia l’auto che la bici? Siamo tutti pirati? Siamo tutti assassini?

Ma no!!! E’ che ci piace lamentarci e non ci piace risolvere i problemi. Facciamo leggi tanto per fare. Scritte male e da persone incompetenti. Ed ogni volta, ad ogni emergenza, ne scriviamo un’altra. Siamo o non siamo un popolo di poeti e di scrittori?

Io penso che ci piace prendere per il culo o farci prendere per il culo.

Cicli, ciclo motori, auto e camion.

Nel 2014 eravamo secondi in Europa per numero di vittime in incidenti stradali.

Chi pedala per lavoro (come i professionisti) o per andare al lavoro (come i ciclisti urbani) continua a farlo a rischio e pericolo quotidiano schivando buche o incroci mal segnalati, pedalando nel traffico dei motori o su piste ciclabili al limite della praticabilità (Repubblica).

Ma già nel 2015 i dati erano migliorati rispetto al 2014, dei ciclisti ne morivano 251 (-8,1%)

Nel 2016, in Europa, è andata ancora meglio. -2% di incidenti stradali.

E allora perché da noi è emergenza? Perché si fanno nuove leggi? Come mai si demonizzano automobilisti e camionisti?

La legge del metro e cinquanta vorrebbe assimilarci alla legislazione di altri paesi.

Si dimentica che in Italia ci sono chilometri e chilometri di strade ad una sola carreggiata, a doppio senso di marcia, più strette di 1,50 metri.

E, si approva una legge sull’omicidio stradale, ma non si fa niente per prevenirlo.

Si piange e si grida come sento fare alla radio ed in televisione in questi giorni, per attingere ai sentimenti, bassi, della gente, per indirizzarne la giusta rabbia, verso obiettivi sbagliati.

Quindi:

Perché nessuno grida allo scandalo?

Perché nessuno chiede dimissioni?

Quale scandalo?

Chi si dovrebbe dimettere?

Lo scandalo è che in Italia non ci sono piste ciclabili, si dovrebbero dimettere tutti quelli che hanno contribuito all’instaurarsi ed al propagarsi di questa situazione. Il governo nazionale in testa, i governi locali poi.

E’ una vergogna che dei cani latranti vogliano farci credere che la colpa è del singolo, per distrarci dal vero.

Il singolo, l’automobilista, il camionista ha le sue colpe, specie se ubriaco o drogato non potrà scapparne, ma la collettività il suo governo, sono i veri untori di questa peste. I ciclisti devono essere separati dal traffico a motore, ci vogliono strade dedicate, piste ciclabili o strade a divieto di transito a motore. Ai ciclisti deve altresì essere vietato entrare nella strade riservate ai motori, assolutamente.

Perché in Europa ci sono milioni di chilometri di piste ciclabili, di zone pedonali ed in Italia no?

Perché nel resto del mondo hanno adottato la separazione tra questi due sistemi di trasporto e qui no?

Ma avete visto, in aggiunta e non scusante, il traffico che sopportano le nostre strade?

Non è possibile percorrere le nostre strade in maniera promiscua.

In caso di contatto fortuito tra due auto si rompono gli specchietti, si graffia la fiancata, se tocchi un ciclista muore.

Ma non continuiamo a farci confondere, pretendiamo da ciclisti la possibilità di stare da soli.

Non paghiamo tasse di circolazione? Ma no! Ogni ciclista ha almeno un’auto, il bollo lo paghiamo già.

E’ solo più facile fare leggi che nessuno controllerà e farà applicare che fare strade senza buche e piste riservate ai ciclisti.

Vergogna.

Ceppoduro.

 

Contromano. Veramente curioso quanto accaduto a…

Contromano

Veramente curioso quanto accaduto a San Vincenzo, Livorno, dove a un auto è scoppiato uno pneumatico salendo sopra una rotonda, quindi ha percorso un tratto di strada contromano per poi schiantarsi su un motorino in sosta, tutto senza feriti. Probabilmente il fatto che alla guida ci fosse un ottantunenne è una concausa dell’incidente ma non è detto e comunque voglio usare questa notizia di ieri, per tornare sugli argomenti di un precedente post.

Contromano fiorello2

Meno male non è morto nessuno, forse perché il signore coinvolto non era ubriaco, forse perché non correva a fari spenti nella notte, e forse perché non era in autostrada. Sicuramente per culo.

Ma questa notizia, curiosa, fa notizia, come quella scabrosa in cui ci sono feriti e morti, quest’ultima è però più succulenta permette di giudicare, permette di trovare un colpevole da indicare al pubblico chi biasimare.

Non fa notizia, non può farla, la non notizia, il mancato incidente. Non si parla mai dei mancati incidenti, se non quando diventano veri incidenti, ma ne capitano comunque tanti.  Non leggiamo di “quello” in scooter che ti entra all’improvviso da una strada laterale e ti sfiora l’anteriore destro, e lo scanzi solo per la tua prontezza di riflessi. O di “quell’altro” in moto che ti passa a sinistra mentre sei incolonnato, fermo per un restringimento stradale, nonostante stia già arrivando un auto in senso inverso. Nemmeno di “quel fesso” che ti trovi davanti appena superato il semaforo mentre svolti a sinistra, perché sta tentando di posizionarsi davanti alla fila ferma al rosso. Poi tutti i “furbi” che passano in mezzo a due file gimkanando a destra e sinistra per avanzare un po’ e comunque proseguire malgrado l’intoppo. Ma se il traffico è bloccato perché vorrà proseguire? Perché rischiare di farsi male, perché non aspettare come gli altri e senza mettere in pericolo la vita, sua e non solo. La sua in primis perché poi il “furbo” è quello che si fa più male di tutti.

Mancando la notizia manca la possibilità di giudizio sui possibili responsabili, che se la cavano, così, senza problemi.

Certi comportamenti vanno stigmatizzati, dobbiamo imparare a riconoscerli e denunciarli, almeno parlarne, discuterne e biasimare; chi procede su due ruote deve attenersi scrupolosamente al codice della strada, più di ogni altro conducente, mentre ora non è così.

Contromano incidente2

Non ho parlato di chi corre in auto, di chi guida ubriaco o di chi non rispetta le regole, di questi comportamenti se ne parla già abbastanza, senza far nulla per evitarli, nulla di serio ed efficace intendo.

Giancarlo

Fonte:

Il tirreno