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Il senso

Il senso, della vita, il senso dell’arte, il senso delle cose.

La vita ha un senso? No!

L’arte ha un senso? Boh!

Le cose hanno un senso? In che senso?

Cominciamo dalle cose.
Per capire quale sia il loro senso, la loro ragione di esistere, dobbiamo prima specificare quali cose.

E’ chiaro, fin dal nome, che il senso di un cavatappi sia “cavare” il tappo o di un apri-bottiglia aprire la stessa e via discorrendo, insomma tutti gli oggetti creati dall’uomo hanno uno scopo, proprio quello, servono a quello, sono stati ideati e realizzati per quello. Ciò non toglie che possano servire ad altro, come una cinghia può uccidere un uomo se con essa si impicchi o venga impiccato.

Un oggetto artificiale ha di certo almeno uno scopo.

L’arte ha uno scopo?


Prima ho risposto: boh??? Nel senso che non è detto che sia chiaro, ne dichiarato, comunque è possibile che abbia diversi scopi a seconda dei punti di vista.
Lo scopo dell’artista nel fare arte può essere egoista (ottenerne soldi, fama, riconoscibilità, prestigio, ecc.) può essere parimenti altruista (dilettare i fruitori, educarli, riportare le gesta di altre persone o eroi o le loro idee, ecc.).
Si può fare arte anche per riprodurre o creare il bello, per provare e far provare piacere nel guardarlo , toccarlo o d ascoltarlo; ma si può anche essere artisti per disturbi mentali, psichiatrici o a nostra insaputa ma su questi ultimi aspetti essendo inconsapevoli non userei il termine “fare arte” altrimenti anche il maiale pittore farebbe arte ed anche i commensali di un’ultima cena lascerebbero un capolavoro su tela invece della tovaglia unta da lavare il giorno dopo.

Ma sull’arte ci ritorneremo.

Ha senso la vita?

No, non lo ha e qui sono sicuro e fermo.
La vita non può averlo perché non è progettata ne costruita a tavolino.

La vita è un “caso”.

La coscienza di se e della propria vita è ancor più casuale: possiamo essere vivi e non aver coscienza di noi, raramente per fortuna.
Ma cosa ci porta a pensarci a pensare a ciò che siamo?

Purtroppo per chi ha idee “elevate” è un “semplice” meccanismo neuro-chimico, sostenuto dal nostro corpo vivente che una volta morto (il corpo) sparirà con esso e noi non avremo più alcuna consapevolezza di noi, ne della nostra (passata) esistenza.

Naturalmente uno scopo possiamo darlo alla nostra vita, acciderba, essendo esseri senzienti dobbiamo darglielo è un nostro privilegio.

Molti passano la vita a vivere ed è già qualcosa.
Altri aiutano altri, disinteressatamente o meno, ma dedicano la loro vita a questo.
Altri ancora pensano solo a se stessi, ma non è sempre negativo, c’è chi vuole migliorarsi per stare meglio con gli altri, anche se c’è chi degli altri “non gliene può fregà de meno” e vuole solo soggiogarli, sottometterli, sopraffarli e tutti i verbi complementari o sinonimi.

Allora se il senso te lo devi dare tu, come può la vita avere un senso predefinito. Lasciamo perdere il discorso. E’ tempo perso e fiato sprecato.

Torniamo all’arte.

Ha un senso l’arte?

Di per se poco, anche se è stata sempre prodotta per raccontare e veicolare idee, specie quando ancora i linguaggi vocali non erano sviluppati ed in seguito quando ben pochi sapevano leggere e scrivere.

Abbiamo ritrovato caverne con le parti e le volte ricoperte di graffiti, disegni e dipinti.
Abbiamo chiese ed edifici pubblici o privati ricoperti di mosaici, affreschi e dipinti e riempite di statue o moschee dipinte a motivi geometrici o votivi, abbiamo arte ovunque.

Tutto bello, stupendo, meraviglioso.

Sembra che l’arte sia nata con noi e sia arrivata fino a noi senza discontinuità con un senso per la storia ed uno per l’educazione.

Potremmo azzardare che il senso dell’arte è soddisfare il bisogno di bellezza e/o di conoscenza.

Ma non è così altrimenti non avremmo avuto un periodo come quello dell’arte moderna e contemporanea prodotta sostanzialmente nel secolo scorso.
Non avremmo avuto autori come:
Marcel Duchamp, Lucio Fontana, Mark Rothko, Yves Klein, Jackson Pollock, Cy Twombly e tanti altri.
Che non avrebbero fatto opere insignificanti come:
i “Ready made”, i tagli, i dripping ecc.

Ed anche se questi “artisti” li avessimo avuti veramente ed avessero realmente eseguito quelle porcate che ho appena iniziato ad elencare e di cui sono oramai pieni i musei, noi non li avremmo accettati, esaltati, osannati, non li avremmo certo considerati “artisti”.

Cosa hanno fatto di bello?
Cosa ci hanno insegnato?

Se l’arte avesse un senso loro non sarebbero stati chiamati “artisti” e noi non li avremmo applauditi.

Il senso all’arte dobbiamo darlo noi, proprio come alla nostra vita, ed ultimamente in questo senso abbiamo proprio “cannato”.

Come al solito

La verità viene sempre a galla, come al solito, come la merda.
Tutta questa enfasi contro Putin assassino e invasore a cosa mira? A sostenere i poveri Ucraini? Ma no! Ma figurati. Serve a vendere armi, ma è ovvio.

In questo caso le armi saranno fornite gratis “of course”, tanto qualcuno le ha già pagate, almeno tra chi paga le tasse in Italia.

Mario vuole assolutamente inviarle in Ucraina, e il nostro parlamento (con la p minuscola) subito dice si, scordandosi della Costituzione, tanto chi se ne frega della Costituzione (in parlamento)?

Allora mi vien da pensare…

Forse che stessero per scadere un sacco di bombe e munizioni?

O forse che i Sauditi non volessero più acquistare materiale in scadenza da lanciare in Yemen?

Forse che per trovare un impiego per questi botti invenduti causa la pandemia, nella finanza interconnessa, sia toccato a Putin di aprire un nuovo mercato: quello Ucraino?

Se e non stesse così, ma si cercasse solo di fermare il sanguinario Zar, allora dovremmo chiudere noi i rubinetti del gas, isolare la Russia in Russia, non muovere più una lira russa, non mandare merce in ne prenderla dalla Russia.
Chiudere i conti correnti della Russia (tutti, non solo quelli che non hanno niente a che vedere con i pagamenti del gas) e le transazioni da e verso la Russia (senza mantenere nello swift la Gazprombank).

Ma no, e poi come facciamo per il freddo, e come facciamo per l’economia e come facciamo con i soldi? Meglio inviare armi, che si scannino per un po’, così si alza il livello della guerra, l’intensità dei combattimenti, il numero dei morti; poi facciamo finta che non sia successo nulla, Putin si rifarà dei costi col gas alle stelle e gli altri rinnoveranno il parco armi e munizioni, morirà tanta gente e tutti felici e contenti.

Pensate

Pensate veramente che l’Ucraina armata dagli europei possa resistere al colosso Russia? Illusi, imbecilli, ipocriti. La guerra guerreggiata la vincerà comunque la Russia; noi possiamo solo vincere l’ipocrisia e stare dalla parte giusta della storia con i comportamenti giusti, senza armi e senza darle a qualcun altro.
Lo so gli Ucraini no; non saranno felici, ma anche loro, mettersi così in mezzo, se anni fa fossero rimasti russi o con la Russia ora non sarebbero nei guai.

Dai che poi facciamo un bel torneo di calcio da quelle parti e ci scordiamo tutto.

Come al solito

Sembrava un colpo di scena di un vecchio dittatore ansioso di riprendersi il palco e invece no. Era solo quello che spara con un colpo in canna alla roulette russa del mercato delle armi, è toccato a lui salvare il mondo trovando un sito dove scaricare tutta l’immondizia bellica russa ed europea, e vuoi vedere che ce ne finirà anche di quella americana?

Mario finiscila.

Non si danno le armi “per la risoluzione delle controversie tra i popoli”.

Mario torna a fare il banchiere o mettiti il cuore in pace o fai il nonno, che altro non sei capace di fare.

Il blog di Bucine è sempre stato, è e sempre sarà contro qualsiasi guerra.

Anche se guerreggiata da altri con armi pagate a noi.

Giancarlo

Scontato

Scontato

Lo so, è scontato.

E’ ovvio.
Non c’è nulla di scontato in un articolo scontato.

Lo sconto è sempre stato utilizzato per vendere più facilmente un prodotto o un servizio.

Un prezzo migliore, rispetto ad un concorrente, è uno sconto solo se permette di ottenere la “stessa” merce.
Ma si può valutare se lo sconto è reale?

Si, confrontando gli oggetti o i servizi offerti e ascoltando il senso delle parole.

Comunque dopo la verifica l’acquirente può accontentarsi di pagare poco per ottenere altrettanto poco, la valutazione costi/benefici potrebbe essere a favore del prodotto che costa meno.

Ma…

Occorre sempre ragionare per capire se c’è uno sconto e quanto vale.

Ma come viene scontato un prodotto?

Oggi il venditore non è quasi mai il proprietario della merce oggetto di scambio, quindi non può rimetterci di tasca propria per farci pagare meno.

Abbiamo merce prezzata e registratori di cassa automatici a lettura ottica delle etichette, quindi dei prezzi applicati, che emettono uno scontrino dettagliato della spesa effettuata.

Si paga in moneta elettronica e il fisco pretende che scontrino e ricevuta di pagamento coincidano perfettamente.

Non è possibile acquistare, ad esempio, delle scarpe e chiedere uno sconto sul prezzo al momento del pagamento, sicuramente non dopo l’emissione dello scontrino.
Si può chiedere prima ma il commesso di solito non è autorizzato a fare sconti imprevisti a richiesta.

A volte lo sconto è già sovrimpresso nel cartellino del prezzo, ad esempio negli articoli a saldo.

Inoltre esiste lo sconto extra, a prescindere, che è annunciato già in fase di pubblicizzazione del prodotto e che è la base effettiva di calcolo del prezzo. La merce viene offerta con uno sconto preimpostato, di solito molto elevato. In aggiunta al prezzo proposto si offrono anche altri beni omaggio tra cui scegliere.

Che cosa possiamo scontare da questo sistema?

I prezzi a saldo possono essere ottimi: Noi acquirenti accettiamo l’obsolescenza commerciale dell’articolo pagandolo meno. Se non ci sono stati trucchi nel “prezzare” il prodotto è un sistema di sconto da “apprezzare”. Anche se presuppone che chi acquista un prodotto di moda lo paghi molto più del dovuto ed il giusto accontentandosi degli avanzi di magazzino solo l’anno successivo.

Lo sconto extra è in genere una fregatura (tende a farci credere di essere maggiore del reale), in pratica ci danno del cretino.
Quando propongono, ad esempio, un mobile con il 50% di sconto e poi ci aggiungono uno sconto ulteriore fino al 40% di getto possiamo pensare di avere il 90% di sconto, in realtà si tratta al massimo del 70% (che il 40% aggiuntivo è applicato sull’importo già scontato).

Ma è uno sconto del tutto virtuale perché anche il valore commerciale è del tutto ipotetico. Infatti quel prodotto non può che valere meno del prezzo realmente praticato (dopo tutti gli sconti applicati) altrimenti come farebbe l’organizzazione che lo vende a continuare l’attività. Consideriamo anche che, in aggiunta al grande sconto ed al prezzo basso, vengono spesso offerti omaggi e regali che confermano il reale minor valore dell’oggetto venduto.

Alla fine quindi non si può avere lo sconto?

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Per me è scontato, la bionda non è vera, è una fregatura.


Si possiamo avere e chiedere lo sconto, ma non illudiamoci che sia uno sconto reale.
Possiamo ottenere solo il miglior prezzo a parità di qualità, ma per sapere se è realmente il miglior prezzo dobbiamo avere un’idea precisa del valore del bene o del servizio che vogliamo acquistare, in altre parole dobbiamo acquistarlo già regolarmente, meglio se da più di un fornitore.

Certo se vogliamo qualcosa pagandola poco o niente possiamo:

Rapinarla, estorcerla, minacciare o ricattare il venditore, acquistarlo nella filiera del lavoro nero o del caporalato.

Insomma tutti modi brutti, illegali o che calpestano la dignità e/o i diritti dei lavoratori.

Vorresti veramente uno ottenere sconto del genere?

Lo sconto reale è un’utopia, in genere lo sconto è una fregatura, uno specchietto per le allodole, stanne lontano.

Altrimenti è scontato che sei fregato.

Ceppoduro

PS: questo post non pretende di essere preciso nelle definizioni ne nei calcoli, è semplicemente uno sfogo per la maniera becera e volgare con cui vorrebbero invogliarmi a comprare roba di cui non ho bisogno, con il pretesto della occasione unica ed irripetibile di acquisto per via dello sconto.
Io non voglio sconti, voglio pagare quello che devo e voglio in cambio quello che chiedo o quello che mi è stato offerto. Io non sono finto e non voglio finzioni altrui.
Vorrei che mi si dicesse questa cosa costa tot per questo, questo e questo.
E vorrei che fosse vero.
Basta, non mi serve altro, è così semplice… ma non scontato.

Competizione

Uno contro tutti

La vita è competizione. Si lotta per il cibo, per la riproduzione, per vivere sin dagli albori del tempo, da quando sono apparse le prime strutture viventi, forse anche da prima.

La chiamano anche lotta per la sopravvivenza. Non è una cosa cattiva, è naturale, ma nel tempo e da tempo è cambiata.

All’inizio per lungo tempo, per tempi lunghissimi, è bastato poco, un po di nutrimento, che forse era anche abbondate e facile da reperire, non c’era riproduzione sessuata, quindi un organismo si bastava da se per riprodursi, come nella suddivisione cellulare. Non servivano ripari, ne ambienti particolari in cui vivere, tutto era semplice ma pur sempre competitivo.

Andando avanti la cosa si è complicata, nelle strutture, nelle relazioni tra esseri viventi aumentando la competizione. La complicazione ha portato anche alla evoluzione di comportamenti collaborativi. Organismi viventi si sono messi assieme con differenti competenze migliorando l’efficienza di entrambi vincendo la sfida globale. E’ il caso delle cellule: composte da diversi organismi divenuti organi della cellula stessa sviluppando funzioni specifiche con performance maggiori, mettendole in comune con quelle diverse degli altri.

Quindi la competizione ha portato anche allo sviluppo della collaborazione e della condivisione.

La competizione nella società moderna

Tra gli uomini non è diverso abbiamo concorrenza e collaborazione, quello che cambia è che oggi siamo tutti spinti verso la competizione esasperata e la non condivisione.

Fin da piccoli ci insegnano a primeggiare: a scuola, nello sport, sul lavoro, nel divertimento e nella ricreazione.

I voti a scuola, sono l’incentivo competitivo.

Non basterebbe che ci insegnassero a leggere, scrivere e far di conto? Magari anche a ragionare con la nostra testa, basandoci sulla nostra cultura (sulle nostre conoscenze) e non su quella di altri (gli opinionisti, gli influencer).

Non sarebbe sufficiente che potessimo lavorare per poter mangiare, bere e dormire? E non per comprare l’auto più bella, arredare sfarzosamente la casa, vestire alla moda e fare vacanze in paradisi tropicali fino al giorno prima incontaminati e sconosciuti.

Non sarebbe meglio investire i capitali generati dalle nostre società in istruzione, salute e miglioramento dell’ambiente in cui viviamo? Invece di buttarli in guerre, terrorismo ed inquinamento globale.

Competere per migliorare

Non sarebbe meglio stare tutti meglio?

Sarebbe meglio.

Ma ci vogliono competitivi, agguerriti, individualisti, così possono esserlo anche loro, giustificandolo col fatto che lo siamo tutti.

Così se resti indietro è colpa tua, non della società.

Che pena.

Ceppoduro

Lo sconto

Venghino, siori venghino

Accorrete numerosi, si vende tutto, si vende tutto con lo sconto .

Non vorrete mica pagare il prezzo pieno? Sarebbe da pazzi. Un piccolo… ma che dico, un grande sconto non si nega a nessuno.

Il divano, te lo porti a casa al 50 + 40, ma solo fino a Domenica.

La carta igienica? Prendila a pacchi grossi in confezione da tre, magari riciclata e potrai usufruire del trenta percento.

Se ti servono i bastoncini di pesce, questo è il momento giusto, c’è il tre per due.

Riempi il carrello e, con i punti, vai in vacanza alle Maldive, non puoi riempire il carrello? Pazienza vuol dire che vincerai un fine settimana in una fattoria del benessere e della bellezza.

Offerte

Occhio alle offerte, guarda il volantino, cerca su internet, stampati il tagliando, su, su… su!

Offerte a perdita d’occhio. Tutto quanto sta in cima al corridoio è gratis, o quasi.

Prendi il “low cost”, non solo in aereo, lo trovi in treno, in tram, a piedi è ubiquitario, è ovunque e comunque.

L’energia la devi pagare, ma perché vuoi pagarla il giusto, aderisci, cambia ti daremo un telefonino, con una ricarica a giga illimitati e il costo della componente energia dimezzato.

Avere lo sconto è facile, un cane da caccia , dal fiuto finissimo, te la trova in un minuto e risparmi, risparmi, risparmi, fino a quello che vuoi tu.

Asino te e lo sconto

lo sconto

Sei un asino, sei un coglione, sei un grullo, ma come si fa? Ma come si può credere che qualcuno si preoccupi di te e voglia darti qualcosa a meno di quello che costa? Lui è li per guadagnare, guadagnare bene, mica per farti felice. Lui vuole il tuo sangue e tu gli porgi il collo fiducioso.

Sarebbe più serio offrirti il prezzo reale, ma sarebbe meno efficace, perché tu sostanzialmente vuoi farti fregare ed hai bisogno di scuse. Vuoi confusione per non capirci nulla e passare bene , senza fare la figura del coglione.

Coglione ti stanno fregando e soprattutto ti stanno rubando il tempo, il tuo tempo, la tua vita. Il tempo che perdi a star dietro a queste puttanate, cercando l’offerta migliore invece di cercare quello di cui hai bisogno, veramente.

Venghino…

Ceppoduro

Grande

Grande Presidente Conte

Grande.

Anche nella giornata peggiore, quella in cui ha dovuto dichiarare che ha fallito, è stato grande.

Piccolo Salvini.

Anche nella sua giornata migliore, quella in cui a fatto dimettere il presidente del consiglio dell’unico governo serio d’Italia da molti decenni, si è mostrato piccolo.

http://webtv.senato.it/video/showVideo.html?seduta=146&leg=18&xmid=2601

Conte ha parlato alle camere, ha rammentato le cose importanti, quelle fatte dal governo che ha presieduto, senza esagerare, con serietà.

Conte ha tirato le orecchie a Salvini come farebbe un buon padre con suo figlio. E proprio un figlio adolescente sembrava l’altro, seduto alla sua destra che, inebetito, faceva le faccine, storcendo la bocca o annuendo o dissentendo a seconda della parte che prendeva dal suo capo.

Ah, l’abitudine

Salvini non era abituato.

Forse mai nessuno prima gli aveva dato una sciacquata di capo in pubblico.

Sembrava bastonato.

Eppure son queste le cose che ti aiutano a capire la vita.

Se fai una cazzata ci deve essere qualcuno, che ti vuole bene, che vuole il tuo bene, che te lo dice.
Conte grande padre, grande amico.

Una bella fetta di merda aiuta a capire, a migliorare.

Ma Salvini non sembra averne giovato di questa bella parte, presa da Conte, ha farfugliato qualcosa nel suo tempo di dibattito, senza dire nulla. Senza nemmeno ammettere che lui ha voluto la crisi.

Certo dopo gli ultimi successi elettorali locali ed Europei vuole fare lo stesso in Italia. Vuole fare il pieno, vuole pieni poteri.

Attenzione

Quando si va per darle è bene portar con se anche un sacco per prenderle.

Lo avevamo detto che il governo naturale in questa legislatura doveva essere fatto col PD. Purtroppo il PD, lo abbiamo sentito nel dibattito parlamentare sulle dichiarazioni di Conte, è sempre renziano, è sempre in coma, in catalessi, in tilt. Sono tutti stonati, non so ancora da quale sostanza ma, come Salvini, non capiscono, non capiscono che succede.

Succede che Conte lascia, peccato. Non è disposto a fare il burattino. Non gli interessa del posto, della poltrona, da cui ancora i leghisti di governo non si sono dimessi, lui si è dimesso subito.

Grande.

Una persona seria.
In un mondo di pagliacci ben pagati.

L’Italia, si qui, ha avuto due grandi Presidenti:
Sandro Pertini, presidente della Repubblica.
Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri.

Il resto… così piccino e così meschino.

Grazie Sandro.

Grazie Giuseppe.

Ceppoduro

Ti aiuto

Si!

Ti aiuto perché hai bisogno di me, ti aiuto perché così avrai sempre bisogno di me. Non chiedo niente, mi darai tutto tu.


Solo chi supera i propri limiti, le proprie insicurezze, le nevrosi, le proprie paure e ossessioni da solo non sarà mai succube, devoto ne grato ad altri.

Lascia stare i santoni, lascia stare quelli che sanno tutto e te lo raccontano ma lascia stare anche chi non sa niente e pretende di insegnarti come auto insegnarti, chi ti indica il cammino e poi fa fare tutto a te.


Se ti può indirizzare lui, allora puoi guidarti tu da solo e trovare la soluzione.
Sei grande oramai, anche se hai pochi anni vissuti e tanti da vivere, non pensare che qualcuno possa aiutarti, lui ti dirà solo di trovare la tua via.

Facendo pratiche che non serviranno a nulla, se non a farti diventare intraprendente e quando lo sarai troverai, piano piano o molto in fretta la soluzione. Ma sarà la tua, tanto vale che cominci adesso a darti da fare senza dare retta a tutti quei ruffiani.

Dai cammina con le tue gambe e pensa con la tua testa, usa la tua mente, non farti usare.
Abbi fiducia in te, accettati, amati, torna bambino.

Ti aiuto
Di Aaron Logan – http://www.lightmatter.net/gallery/albums.php, CC BY 1.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=13540

Auto-aiuto, ti aiuto

La mia forza è la tua debolezza. Ti aiuto, non preoccupati io ti voglio aiutare, non ci riesci da solo, non ci riuscirai mai, dammi retta.
Lasciati andare io sono gentile ed esperto io so, io faccio, faccio io, tu no.

Vieni caro che ho bisogno di te di tutti voi. Ti offro l’enigma della vita, della tua vita. Ti dirò perché ti farò capire come e perché e non temere, non ti chiederò nulla, me lo dirai tu, tu mi dirai, tu mi darai tutto, anche quelli che sono intorno a te, perché io ho bisogno di loro e loro hanno bisogno di me.

ti aiuto
Di Nevit Dilmen (talk) – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18034472

Ti voglio, ti desidero, sono a tua completa disposizione. Sarò per te quello che cerchi, quello che vuoi. E tu sarai te stesso. Smettila di cercare.

Giancarlo

immagine di copertina derivata da :

Di Sangeet Duchane – opera propria, CC BY 3.0, https://it.wikipedia.org/w/index.php?curid=5781871

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Alcohol

Alcohol

Alcohol è una sostanza, è una sostanza magica. Cambia le persone che ne fanno uso o abuso. Cambia la mente, cambia il comportamento, le idee. Insomma, cambia tutto.

Non è una cosa nuova, i nostri antenati hanno imparato presto a trasformare gli zuccheri, della frutta, o gli amidi, dei cereali, in alcool. Anche l’abuso è arrivato in, quasi, contemporanea.

L’abuso non è sempre grande, a volte basta un piccolo abuso e zac! Non sei più in te.

Uno dei problemi dell’alcool è che toglie i freni inibitori, ma questo non sempre è un problema, semmai un vantaggio. A volte questi freni vengono aumentati ed il soggetto sotto effetto di alcool si estranea dal mondo reale e vive in un mondo parallelo, tutto suo e tutto diverso.

Ma quando toglie il freno l’alcool, può renderti migliore o più meschino.

Alcohol

ALCOHOL

E importante non cadere sotto i fumi di questa sostanza perché, nel caso, i riflessi sono attenuati, ma anche la capacità di ragionamento viene ridotta. Si possono dire cose che altrimenti mai ci saremmo sognati di dire.

Si possono fare cose che altrimenti…

Ma torniamo a bomba, questa sostanza, come tutte le altre sostanze, è terribilmente efficace, dovremmo imparare a non farci prendere la mano dai suoi effetti.
Come farlo non so! Io mi prendo una balla in allegria oppure in solitudine.

Di solito non coinvolgo altra gente. Non parlo, non discuto, non disputo.

Se parlo mi limito ad essere d’accordo oppure ad asserire nozioni generiche e ampiamente condivisibili.

Ma il vero problema è quando questa sostanza interferisce in famiglia.
Può creare danni incredibili.
Già abbiamo più svariati problemi dovuti al conflitto generazionale, alla noia del menage, all’andropausa o ad altro, figuriamoci con l’alcool.

Liberiamoci

Alcohol frei, è necessario che ci liberiamo da questa sostanza e dobbiamo farlo presto. Non serve il gruppo di alcolisti anonimi, serve capire che lui comanda e noi no. Serve capire che ce ne possiamo liberare se restiamo sobri. Solo se…

Giancarlo

Il TAV

Il TAV si farà, Mah!

Il TAV, un’opera meravigliosa, capace di far cambiare idea a tutti, o quasi.
Il M5S non ha cambiato idea, considera l’opera inutile e anacronistica ed è rimasto contrario.

Lega e PD erano contrari ed hanno cambiato idea.

Certo è comprensibile in un opera che gestisce tanti miliardi di Euro generi degli appetiti, e gli appetiti possono essere saziati in tanti modi.

Peccato che ci siano appetiti, peccato che si sia visto chi ce li ha, peccato che è troppo presto, ma quanti cadranno sotto la falce della magistratura per questi appetiti?
Scommettiamo su quali partiti saranno coinvolti?

Scommettiamo su quale sarà il rincaro dei costi?

Potremmo anche scommettere sul se e come entrerà in funzione l’opera, ma forse non sarò più qui a godermi il risultato della mia puntata.

Possiamo dire che il TAV è inutile?

Certo che possiamo dirlo, con certezza e senza tema di essere smentiti.

Il TAV è inutile, un inutile spreco di denaro.

A nessuno, se non ai costruttori, ai loro amici e sodali, interessa l’opera. Ai costruttori interessano i finanziamenti, ai sodali le mazzette. Mazzette che ci saranno, non so da chi a chi, ma ci saranno, hanno smesso di vergognarsi, forse ci diranno tutto, andando in prigione, senza nemmeno passare dal via.

Certo avere un treno merci veloce sarà importante, certo avere un collegamento diretto con Digione sarà ganzo, certo, certo.

Non vedo l’ora di poter inviare tonnellate di arance in Francia, non vedo l’ora di poter ricevere tonnellate di olio Spagnolo, non vedo l’ora.

Ah, dimenticavo, non vedo l’ora di inviare le mie pizze a Kiev, che ora si raffreddano troppo nel viaggio, ma per quelle il TAV non serve.

Sì con i miliardi di costi TAV si poteva finire il collegamento della due mari, magari collegandola alla E45, magari riparando il viadotto del PULETO rovinato, e gli altri in via di disfacimento, magari….

Certo con i miliardi del TAV si potevano recuperare i centri storici di Nocera Umbra,dell’Aquila e, chissà avanzare qualcosa per il terremoto di Messina e Reggio Calabria del 1908 o almeno del Belice del 1968, ma è semplicemente questione di priorità, non si può fare tutto e subito.

Facciamo il Tav.

Sì facciamolo, dai.

Ceppoduro

Immagine di copertina:

Description English: CRH3 in Changsha South Railway Station
Date10 March 2010
SourceOwn work
AuthorBrücke-Osteuropa

Interessante

Interessante

Il dizionario ci dice che è un aggettivo che può essere riferito a cose o persone:

Capace di destare interesse o curiosità, di suscitare attenzione o partecipazione, di suggerire o di imporre motivi singolarmente nuovi o stimolanti; coinvolgente, appassionante:

un argomento i.; una storia i.; un film i.;

in funzione predicativa con valore neutro.

“sarebbe i. conoscerlo di persona”

Che alletta, specialmente dal punto di vista economico; vantaggioso.

“un prezzo i.”

Di persona capace di attrarre per vari pregi, anche dello spirito o dell’intelligenza; affascinante, attraente:

una donna non bella, ma i.; cerca in tutti i modi di rendersi i., di attrarre l’attenzione.

Allora come possiamo renderci (più) interessanti?

Migliorandoci, facendo in modo che gli altri capiscano ed apprezzino il nostro miglioramento e ne traggano interesse, verso di noi o verso le cose che facciamo.

Io dipingo

Io non dipingo bene, ma vorrei farlo in maniera interessante.

Se qualcuno mostra interesse per quello che ho fatto ed ascolta come e perché l’ho fatto ho raggiunto lo scopo.

Io mostro interesse per quanto fatto da altri, un po’ per dargli soddisfazione, un po’ perché per me è interessante sapere come o perché è stato realizzato un quadro. Non voglio fare lo stesso, nello stesso modo, ma sapere è sempre utile e costruttivo.

Conosco una pittrice di Firenze che lavora in rilievo, creando i rilievi con la carta o la stoffa attaccata con gesso e/o colla vinilica sulla superficie di supporti rigidi: pannelli di compensato o lastre di plastiche varie. Quando ha finito dipinge il tutto. Mi ha spiegato come fa, è stato molto interessante.

Ad un’altra pittrice che conosco ho chiesto come avesse realizzato un quadro esposto ad una mostra. Molto eccitata mi ha detto che ha seguito una tecnica artistica antica che permette, con colla vinilica, di riportare una stampa laser fotoshoppata sulla tela.

Interessante!

Giancarlo