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Stevia

Stevia rebaudiana

La stevia è una pianta che da un dolcificante naturale che trova largo utilizzo in tutto il mondo, per le sue innumerevoli proprietà.

Dopo la liberazione per uso in cucina, data dall’Europa qualche mese fa, sta vivendo un boom di consumi.

Mi domando se non ci siano controindicazioni.

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Wikipedia ci dice che:

“Viene usata come dolcificante, in quanto è molto più dolce del comune saccarosio.

I principi attivi sono lo stevioside, e il rebaudioside A, che si trovano in tutte le parti della pianta ma sono più disponibili e concentrati nelle foglie. Foglie che quando sono seccate (disidratate), hanno un potere dolcificante (per effetto della miscela dei due componenti dolcificanti) da 150 a 250 volte il comune zucchero.

Contrariamente allo zucchero i principi attivi non hanno alcun potere nutrizionale (zero calorie), e sono relativamente stabili nel tempo e alle alte temperature. Per cui conservano perfettamente le loro caratteristiche anche in prodotti da forno o in bevande calde. Diversamente da altri dolcificanti di sintesi come l’aspartame, che subisce degradazione.”

Oggi la troviamo in bibite e merendine, cioè quegli alimenti molto criticati, causa di problemi di scorretta alimentazione nei bambini, che causano obesità, diabete eccetera.

Quindi non ci sono problemi, l’uso della stevia al posto dello zucchero raffinato o altri dolcificanti sintetici. Speriamo che sarà migliorativo, specie per la salute dei ragazzi.

La salute.

Speriamo perché in passato uno dei principi attivi della stevia era considerato genotossico, definizione superata dopo l’interessamento di multinazionali dell’alimentazione. Le quali, forse, non riuscivano a trovare niente meglio di zucchero, aspartame e via discorrendo, già compromessi agli occhi dei consumatori.

Comunque la definizione è superata. Speriamo anche lo siano anche i problemi sulla salute. D’altronde in alcuni paesi sudamericani la pianta è utilizzata da sempre, senza problemi. In alcuni di questi paesi sono pure soliti masticare foglie di coca da sempre.

Certo un dolcificante naturale a zero calorie alletta, alletta tanta gente. Basta non esagerare (principio del buon senso), l’acqua bevuta con moderazione non affoga nessuno.

E infatti, sempre da Wikipedia

“Esaminando tali dati provenienti dai Paesi che ne fanno uso corrente, anche da molto tempo, la FAO e l’OMS hanno stabilito una “dose massima giornaliera” di steviolo di 2 mg/kg peso corporeo. Questo limite, nello studio della FAO, presenta un fattore di sicurezza 200, ossia è 200 volte inferiore alle quantità che possono essere considerate “eccessive”, e quindi influenti negativamente sulla salute”.

Lo steviolo.

E’ chiaro che nessuno sa come si possa contare lo steviolo che assumiamo. Ne come possano farlo i ragazzi che presto se lo troveranno ovunque: bevande, merende, dolci, gomme, salse ecc. ecc.
Nessuno sa che l’eccesso fa male. Nessuno sa quale sia l’eccesso.

Come al solito si preferisce che a sperimentare siano le persone, ragazzi compresi, poi, se si scoprirà qualcosa che non va, si vedrà come rimediare.

Tra l’altro nelle confezioni di dolcificante in vendita, così come nel dolcificante a base di stevia acquistato dalle grandi industrie dolciarie e delle bibite, solo il principio attivo è a base di stevia di cui il 95% è steviolo, il resto non si sa bene che sia. Ovvero si tratta di eccipienti ed altri dolcificanti, che con altri composti ancora diluiscono il potere dolcificante. La presenza di questi componenti aggiuntivi comunque è molto chiacchierata.

Questo sembra dovuto al fatto che questi dolcificanti sono catalogati come additivi alimentari e non alimenti. Negli additivi è controllato solo il principio attivo, o almeno così pare sia per gli USA.

Io avrei preferito una maggiore attenzione, ma spero di sbagliarmi e che tutto fili liscio.

Giancarlo

Costruttori di Ponte, fare il Ponte a chi giova?

Costruttori di Ponte

Ponte

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Amo i costruttori di ponti, ammiro i ponti, quelli che uniscono le genti, che mediano la pace e la conservano, ma il Ponte, quel Ponte serve? E a che serve? A chi serve?

Il primo ministro dice che serve a togliere la Calabria dall’isolamento, ma non aveva già terminato la Salerno-Reggio Calabria?

Egli aggiunge che servirà ad avvicinare la Sicilia, quindi non ci saranno caselli a rallentare il flusso e le macchine sfrecceranno sopra il ponte, veloci nel vento, come bandiere.

Lui dice che si creeranno 100.000 nuovi posti di lavoro: sarà un ponte romano di pietre subbiate a mano. Eppoi, ha aggiunto, che sul ponte passerà la banda larga, ma se non arriva nemmeno a Bucine la banda, con il Valdarno tutto cablato a fibra ottica, ormai, tanti anni fa.

ma noi…

Ma noi con il presidente del consiglio dei ministri; assieme alla Salini Imperiglio SPA siamo ottimisti, il lavoro non mancherà.

Dai venticinque ai trent’anni per la sua realizzazione, cento per cento eppiù di levitazione dei costi, numerosi operai con carriole, cazzuole e pale dai due lati a chiudere le buche e spostare i mucchi di sabbia, tanto per allungare il brodo, opere di collegamento, svincoli, autogrilli, mottagrilli, terrazze panoramiche ed aree di sosta. Tutor, tutor attivi, tutor inattivi, telepassi, televarchi fin qui e più in là a Montevarchi. Tutto un fervore di gente che lavora, una Reggio che lavora, una Reggio da bere, come ai bei tempi Milano.

E gli alberghi, i resort, i ristoranti, gli iper e i tedeschi ovunque.

Che bello.

Che ganzo.

Ma!

Ma

E ma?

Quanto costerà il ponte, anche senza il raddoppio dei costi da me precipitosamente previsto?

8 miliardi di Euro. Circa. se non cresce, ma cresce.

Quante scuole si possono rimodernare e rendere antisismiche signor presidente?

Signor presidente, quante casette di legno si possono prefabbricare in previsione del prossimo terremoto, per non aspettare 7 mesi in tenda? Intenda!.

Quanti asili nido si possono creare?

Quante strade di campagna si possono asfaltare.

Quanti cigli di strada si possono tagliare.

Quante risme di carta si possono acquistare.

Quanti computer usati con LINUX preinstallato si possono fornire alle scuole Italiane.

Signor presidente,

lei non ha figli, non le serve una scuola, ma lei lo sa che noi, che i figli li abbiamo, stipuliamo, tutti gli anni, un’assicurazione per ogni figlio che mandiamo a scuola, ci costa 8 Euro e ne aggiungiamo 12 di contributo “volontario” per comprare le risme dei fogli di carta e tutto quello che serve a scuola e che lei non provvede a finanziare? O provvede a non finanziare.

No, lei non lo sa. Ma parla di buona scuola. Ma lei non sa se funziona, la sa che mancano gli insegnanti di sostegno? No! Lei non sa niente.

E pretende di decidere se sia giusto regalare un pozzo di soldi a quattro stradini Romani, per fargli fare un Ponte che non serve, e non trova pochi Euro per chiudere definitivamente le buche della strada bianca che va a Tontenano. Tanto quando si cambiano gli ammortizzatori dell’auto, mica fatturano a lei.

Tanto lei non è mica sindaco di Bucine.

Suvvia, mi son stancato, d’accordo, lo faccia, questo ponte così che si ricordino di lei per la targhetta. Però ci metta accanto, per favore, un’altra targa con il nome dei fortunati 100.000 che in quest’Italia così malridotta ebbero la gran fortuna di lavorar per lei. Ci metta, se vuole ma sarebbe comunque cosa carina, anche il conto degli stipendi portati a casa da questi numerosi eroi acciocchèsi sappia quanti denari furon spesi bene e quanti no.

Un saluto sentito da Bucine, terra di ponti.

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Ponte romano a Bucine
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Ponte della ferrovia a Bucine

 

 

Bucine

 

FONTI:
Wikipedia

Ansa

La stampa

Il fatto quotidiano e ancora il fatto quotidiano

la repubblica

Blog di Bucine

 

Crescita, in crescita: era vero è cresciuto e di molto

In crescita

Il debito pubblico Italiano a Marzo era di 2 228 miliardi di Euro, in crescita. Leggi l’articolo del blog.

Il debito pubblico sembra l’unica cosa che cresce bene in Italia:

La repubblica: ” Sale ancora il debito della Pubblica amministrazione: in maggio registra la cifra record 2.241,8 miliardi, in aumento di 10,9 miliardi rispetto al mese precedente.”

Il fatto quotidiano: “Debito pubblico, gli interessi a zero non impediscono nuovo record a luglio: 2.252,2 miliardi”

Ansa: “Nuovo record per il debito pubblico, tocca i 2.252 miliardi Bankitalia: in aumento di 3,4 miliardi rispetto a giugno”

La Repubblica: “Debito pubblico record, nei primi sette mesi è cresciuto di 80,5 miliardi

A luglio il debito delle Amministrazioni pubbliche si è attestato a 2.252,2 miliardi, in aumento di 3,4 miliardi rispetto a giugno. In crescita anche le entrate, ma il dato è “falsato” dalle disomogeneità contabili e temporali (Iva, ritenute Irpef, canone Rai e l’imposta di bollo virtuale)”.

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ALLORA E’ VERO.

Ci stanno prendendo per il culo.

Sono anni che non si vede una congiuntura così favorevole.

crescita

IL PETROLIO COSTA NIENTE.

IL GAS LO SEGUE.

IL DENARO COSTA NIENTE.

LA BANCA EUROPEA ACQUISTA I TITOLI DI STATO IN GIRO.

e l’Italia che fa?

Gioca, gioca al gratta e vinci e raschia raschia, raschierà il fondo.

crescita

COME È STATO POSSIBILE AUMENTARE IL DEBITO PUBBLICO DI ALTRI 80 MILIARDI DALL’INIZIO DELL’ANNO? COME? Mi chiedo come.

Fortunatamente il governo è ottimista, ed il suo capo ancor di più. Certo lui non ha tempo di occuparsi di questo, gioca allo statista. Vuole scambiare la dignità umana, il lavoro, con più mercato. E intanto perdiamo altri ottanta miliardi che per noi voglion dire più di mille euro a testa.

Complimenti.

Un ottima performance.

Sono proprio contento di essere Italiano.

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Povero Garibaldi, ma chi te lo ha fatto fare, avresti dovuto stare di più con la bella Anita e a noi lasciarci con il Papa in Vaticano.

Ceppoduro

Fonti

Il fatto quotidiano

Ansa economia

Repubblica

 

 

Sui disastri naturali. Continuano sempre?

Sui disastri naturali.

La natura non ci è amica, almeno non sembra, dai disastri che fa. Distrugge sistematicamente quello che noi costruiamo. Ne cancella ogni traccia. Spacca. Spiana. Increspa. Scioglie. Spezzetta. Sbriciola. Fintanto che del manufatto si perde ogni traccia. Un muro, una casa, non sono destinati a rimanere in piedi in eterno, anche se li facciamo resistentissimi, alla fine saranno distrutti.

Il loro degrado non è un problema sul lungo periodo, si possono restaurare, mettere nuovi intonaci, nuovi pavimenti, aggiustare infiltrazioni nel terreno o dal tetto. Altrimenti le case diventano fatiscenti, resteranno disabitate, destinate a crollare se non demolite prima. Se sono disabitate possono anche crollare, poco male. Se crollano con le persone dentro è una tragedia: morti, feriti, feriti poi feriti che muoiono o feriti che poi restano invalidi: e via.

Durante i terremoti è molto facile che le persone siano in casa, almeno nelle case abitate. Me ne ricordo tanti di terremoti, tutti alle 2, alle 3, alle 5 del mattino, insomma nella notte. La gente per bene di notte sta in casa, almeno cosi diceva il mio babbo quando era vivo. Il terremoto uccide solo gente per bene.

Inevitabile

Comunque, ancorché inevitabili, seppure imprevedibili, i terremoti accadono ed accadranno ancora. La terra non è compatta. Sotto, sopra il magma, la crosta è piena di buche. Ma la terra è pesante (bassa e pesante diceva sempre il mio babbo, grand’uomo). Se la terra pesa, tende a compattarsi. E quando si compatta son dolori, se c’è anche una spinta tettonica, in una faglia, son dolori maggiori, son disastri.

L chiesa di San Francesco Accumoli

Ma insomma, se vivessimo ancora in belle capanne di frasche, di vinchi o di canne, con il tetto di segale e le pareti compattate di sterco di Chianina, non correremo alcun rischio durante un sisma. Però abbiamo costruito case, palazzi, grattacieli; dentro cui stiamo meglio. Sono costruzioni comode, più di una capanna di frasche.

Comunque io non sono convinto che starei bene in un grattacielo, non mi sentirei a mio agio. Ma in casa si.  In una casa o in un palazzo non si sta male: c’è caldo, c’è fresco, c’è asciutto. Ma possono crollare. Crollano. Che strazio i morti e i feriti che abbiamo avuto in Italia negli ultimi giorni, sempre uguali a quelli degli ultimi anni, secoli e millenni. Non è cambiato nulla, uccisi all’improvviso dal cedimento di quello che abbiamo costruito. Disastri.

Eppure dicono che già da tempo abbiamo le tecnologie per costruire e per ristrutturare in modo che gli edifici siano o diventino antisismici.

Antisismico

Antisismico significa che non deve crollare, non deve farlo subito, per dare il tempo alla gente di scappare e portarsi fuori, all’aperto.

E’ possibile ma non l’abbiamo fatto, avremmo potuto seguire le orme dei nostri antenati e costruire sulla roccia. Ho visto un insediamento preistorico a Sant’Ambrogio Valpolicella, costruito su uno sperone roccioso della collina e più sopra la chiesa romanica del paese, sempre sullo stesso sperone.

Già millenni fa avevano capito che costruire sulla viva pietra era più sicuro, che era più saggio che costruire sui banchi di sabbia dei fiumi, dove oltre ai terremoti anche le piene o le alluvioni possono radere al suolo una casa.

E invece no, abbiamo costruito nei bacini alluvionali, anche grandi città, abbiamo cementificato i torrenti e costruito fin sopra il torrente, come nell’alluvione di Genova di un paio d’anni fa. Disastri.

Disastri

Costruzioni antisismiche

Potremmo costruire con sistemi antisismici, capaci di resistere a terremoti di magnitudo altissima; 6, 7 ed oltre. Ma nessuno lo fa. Perché non lo facciamo? O perché non lo abbiamo fatto prima? Forse manca una politica adeguata che lo richieda e lo faciliti.

Subito dopo ogni tragedia, invece di organizzare numeri solidali, invece di fare grandi discorsi ai funerali, sarebbe meglio capire cosa bisogna fare per evitare che succeda ancora.

E farlo!

E farlo fare!

Per fare in modo che per il prossimo terremoto sia già stato fatto.

Tradotto significa: La politica e l’amministrazione pubblica deve fare e favorire prevenzione sismica. Questo sarebbe il meglio. Ma forse non vogliamo il meglio, ci accontentiamo del mediocre, di vane promesse. Il mio prossimo voto lo spenderò per chi si impegnerà a facilitare questi adeguamenti, rendendoli possibili a tutti. Per cercare di evitare i disastri.

E quindi non prendiamocela, non possiamo prendercela, con la natura. Se la terra trema deve tremare, se piove deve piovere, se nevica deve nevicare.

Ho appreso che nei luoghi dell’ultimo sisma erano stati programmati interventi antisismici su chiese, scuole ed altri edifici. I soldi trovati e già stanziati. Ma, magie Italiane, invece di spenderli sul campanile (crollato) ci hanno finanziato altri interventi. Quelli previsti per la scuola sono finiti su progetti diversi, più urgenti e necessari. Non fosse che il terremoto ha deciso inavvertitamente di scuotere li, dove c’era la chiesa, dove c’era la scuola e non più in la, rendendoli invece i più urgenti di tutti.

Mostro, che mostro perverso.

999

Lo so che in Italia ci sono mille emergenze, tutte senza fondi. Un pozzo senza fondo.

Oggi, che abbiamo toccato il fondo, rimpiangiamo i fondi non spesi per il terremoto.

Domani quelli per l’alluvione, poi per gli incendi o la lava.

Se i fondi ci sono, poi, spesso, vengono distratti, si siamo proprio distratti, infatti non c’è nessuno che s’incazzi. Forse siamo distratti dal calcio o dalla televisione?

Non c’è scampo. Qualcosa ci mancherà sempre, non avremo l’ombrello e sarà li che pioverà, piove sempre sul bagnato.

“Tremo” al riguardo.

Ceppoduro

Campeggio d’Agosto.

Campeggio

Sono stato in campeggio.
Un bel campeggio, grande, tenuto discretamente bene, pulito e fornito di molti servizi. Anche il Wi-Fi, con connessione gratuita ad internet.
Di Wi-Fi Alliance - Wi-Fi Alliance, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=20637759
Beh, devo dire che in realtà io, personalmente, mi trovo piuttosto male in campeggio. Saranno le mie dimensioni, sarà l’età, ma non è che questa esperienza mi soddisfi un gran che.
Dormire per terra, con i moderni materassini gonfiabili non è un problema, anzi.
Se non piove o fa freddo anche i giorni successivi non sono problematici affatto.
I problemi nascono dai servizi offerti. Specialmente quelli igienici, ma anche da altri.

CampeggioA meno che non decidiate di andare ogni giorno al ristorante o mangiate panini e frutta sulla spiaggia dovrete cucinare.

Molti, tutti, hanno delle mega tende da sbarco fornite di tutti i comfort, Anche il cucinotto in una mini tenda laterale, con acqua corrente (un fusto con la pompa elettrica) con fornello a gas (con la bombola di propano).

La corrente elettrica è fornita dal campeggio, quindi, tramite una miriade di cavi cavetti, prese femmine (multiple) e spine (singole) si riesce ad avere luce ovunque (volendo anche nelle tendine che si montano per gli ospiti). Si riesce ad avere anche gli attacchi per ricaricare la batteria dei cellulari.

Ognuno ha, almeno un televisore.

Eppoi, ventilatori, frigoriferi, surgelatori e … fate voi. Beh, oggigiorno i cellulari son quelli che vanno per la maggiore, uno a persona sicuro, a volte due con quello aziendale, oppure tre per l’amante o quant’altro. Meno male che hanno uniformato gli spinotti delle prese di carica dei cellulari altrimenti sarebbe stato caos. Attualmente le ricariche per la batteria sono quasi tutte uguali (qualcuno se ne frega delle regole) ma le tensioni e le potenze erogate son quasi tutte diverse, cosicché è lo stesso un caos: anarchia.

Tecnologia e servizi.

Oramai tutti i cellulari, gli “smart phone”, hanno dei piani tariffari pieni di giga (ma che saranno mai ‘sti giga?) il collegamento internet è sempre garantito a velocità astronomiche, almeno finché non finiscono i giga e almeno se c’è rete telefonica. Di entrambe ne manca sempre qualcuna.
Ma per questo c’è il Wi-Fi, un ponte radio che da un router fisso ti collega sicuro alla rete, sia tramite gli smart che i tablet o i portatili.

Bagni.

Dicevo dei servizi igienici, i gabinetti, sono uno accanto all’altro, come le docce, dislocati in un paio di palazzine. Sono puliti, come dicevo, frequentemente. Sono in numero sufficiente, visto che non ho mai fatto la fila per usufruirne, ma forse defecavo in orari non canonici, questo non posso saperlo.

Certo che una cinquantina di bagni per diverse centinaia di ospiti devono, per forza, essere usati in comune. Una parte sono cosiddetti “alla turca” non ti puoi sedere non hai contatto con il cesso, se non con i piedi nell’urina del precedente ospite, molte turche hanno una doccetta, che puoi usare per pulire prima, dopo ed anche come bidet.
Teoricamente questo è perfetto, solo che in pratica se non sei allampanato e bassino non riesci a tenere la doccetta e pulirti quello che devi pulirti con sapone o altro. Poi gli schizzi vanno e vengono, insomma per me “un disastro” meglio la seduta.

Ma se non ti porti dietro una bella spugna intrisa di WC-NET come fai? Pulisci con la carte igienica? Ma insomma, non mi sembra il massimo. Meno male che poi vai subito a farti una bella doccia, così il rischio di trasmissioni, infezioni ecc, si riduce. Si ma ti devi rivestire, anche solo con l’accappatoio, per raggiungere le docce. Che sono li dietro, vicine, ma da un’altra parte. E l’accappatoio tocca ed asciuga, assorbe e pulisce, insomma si prende parte di quel che tu hai reso prima.

Doccia.

Non vi parlo troppo delle docce, che devi essere ingegnere elettrico per apprenderne il funzionamento prima di usarle.
Si parte entrando, ci si spoglia si apre il rubinetto, che a volte esce acqua, anche in quantità sufficiente per l’intera doccia. Se l’acqua non esce, o quando smette di uscire, si chiude il rubinetto, si inserisce il gettone nell’apposita macchinetta, si apre il rubinetto e si può fare la benemerita doccia o continuare a lavarsi se prima era uscito qualcosa. Se non segui la procedura rischi che i tuoi gettoni non facciano erogare acqua al sistema e vengano, come si dice in gergo, “fregati”.

La doccia non è troppo stretta ma neppure larga, se ti muovi sbatti di qua e di la, specialmente se ti rivesti, pregno dell’umidità del vapore nella pelle, con gli indumenti che si attaccano ovunque ed i pantaloni che si inzuppano in fondo.
Per me sarebbe interessante che al campeggio fornissero un bagno, collegato ad una doccia solo per te, o al limite solo per la tua piazzola, quindi per la tua famiglia, i tuoi amici, i tuoi conoscenti, da usare in esclusiva con la tua chiave. Costerebbe di più? Non lo so, ma sarebbe meglio.

(Nota: forse hanno letto l’articolo, forse qualcuno li ha avvertiti, quest’anno son tornato per un giorno, e le docce non hanno più il sistema a gettoni).

Campeggio
Wi-Fi.

A che serve fornire un Wi-Fi se poi questo è collegato al nulla? Se non è potente abbastanza da reggere la connessione con chi lo voglia utilizzare? Certo il servizio è fornito gratuitamente, cosa pretendiamo? Vorrei vedere fosse richiesta una tariffa per qualcosa che non c’è. Anche se, dalle procedure di connessione, ritengo che un tempo lo fosse (a pagamento). Ma anche quelle procedure non sembrano cambiate molto, segno che non sono molto aggiornate. Personalmente vorrei arrivare e collegarmi senza tante storie, poter andare in rete e navigare ad una velocità decente. Si può fare due anni fa, in vacanza in Istria, funzionava così, in ogni villaggio, appena arrivavi in piazza per la maggior parte dell’abitato.

(Nota: Anche questa procedura è cambiata sembra tutto più facile, anche se io non ho nemmeno provato a connettermi a causa della passata esperienza).

Bene penso di aver finito di lamentarmi.
Però se vogliamo evolverci non possiamo accettare acriticamente quello che ci viene offerto. Se offri il tennis e quando vorrei giocare io il campo è già occupato, non mi stai offrendo un servizio, mi stai prendendo per il culo.
Giancarlo

Fatture vere Enel, fattori di interesse

Fatture vere Enel, fattori di interesse

Ho ricevuto la fattura della luce, quella vera stavolta.

Ve la mostro, anche se ho cancellato i dati sensibili ed o portato a 100 € la spesa.

fattureE’ interessante notare, lo avrete certo già fatto da soli, che pur essendo l’IVA applicata sull’energia domestica solo al 10% c’è un’accisa, applicata sui kWh consumati che in pratica riporta le tasse pagate ad oltre il 21%.

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L’accisa non si applica sul prezzo pagato, come l’IVA ma sul quantitativo prodotto e consumato, quindi è una tassa etica, più consumi più paghi, ma è anche iniqua la paghi anche se consumi poco e la paghi anche su prodotti indispensabili, come l’energia elettrica. Dove, tra l’altro, pesa un’IVA ridotta che si presume sia stata applicata per non gravare su un prodotto basilare come l’energia.

Insomma con una mano ti offro qualcosa e con l’altra subito te la tolgo.

Sarebbe meglio pagare l’IVA piena, almeno la tassazione sarebbe trasparente.

Si perché siccome l’accisa contribuisce a determinare il valore del prodotto, vi paghiamo sopra anche l’IVA.Infatti nella mia bolletta l’importo dell’IVA è maggiore di circa un euro rispetto a quello dell’accisa, è l’euro che pago di IVA sull’accisa.

Tasse su tasse.

Ben fatto.

Grazie

Giancarlo

Potrebbe essere interessante notare anche che il costo del prodotto è solo il 35% del totale, in somma un terzo del tutto.

Oltre il 20% va per le spese di trasporto e gestione del contatore. Che i tralicci perdessero corrente per la via lo sapevamo ma che il contatore costasse cosi tanto, a gestirlo, proprio no, proprio quella merda del contatore che ti lascia al buoi mentre meno te lo aspetti, magari perché mentre fai la lavastoviglie tua figlia si asciuga indiscriminatamente la testa dopo aver fatto una doccia.

Più del 26% serve a sostenere gli oneri di sistema, alquanto onerosi direi, visto che trasporto e contatore li ho già spesi prima.

Poi c’è l’IVA che dovrebbe essere al 18 e qualcosa, ma potrei aver sbagliato i conti.

Meno male che il costo dell’energia applicato in bolletta segue le condizioni economiche fissate dell’autority per l’energia ed il gas, chissà cosa pagherei ora se avessi accettato le offerte di quanti mi hanno cercato in tutti i modi per “regalarmi” energia, offerte che fanno decadere tali condizioni.

Fatture false ENEL. Come sono fatte , come funzionano.

Fatture false ENEL

Fatture false, ho ricevuto, nella posta al lavoro, una mail ENEL, con fattura e totale a pagare abbastanza considerevole.

fatture false

 

Di solito non apro queste spam, si riconoscono bene, ed evito.

Stavolta, invece, l’ho aperta, forse ero distratto, forse ho inavvertitamente aperto questa volendo invece aprirne un’altra, ma tant’è.

Come è fatta questa fattura falsa, a che serve e come funziona.

Come è fatta si vede bene, è fatta bene, sembra la “bolletta della luce”. Ma l’importo è chiaramente esagerato per la maggior parte degli utenti.

Viene riportato il tuo numero utente, ma chi si ricorda il numero utente dell’ENEL?

C’è anche il codice fiscale, chiaramente falso, ma quanti sanno come è fatto e si ricordano il proprio CF?

Per il resto la fattura è credibile, l’importo è alto, ma potrebbe essere un errore, ad ogni modo si deve pagare velocemente, entro una decina di giorni.

Naturalmente non dobbiamo fare nulla, come abbiamo richiesto, l’importo sarà addebitato nel nostro conto corrente presso 8295558, magari un fantomatico sportello della nostra banca.

Comunque meno male che ci sono due link uno per scaricare (Cosa? Forse la fattura.) ed uno per togliere l’iscrizione al servizio/sistema.

Peccato rimandino ad un indirizzo solo:

http://lmurraycounseling/psh1cn5/ii8jv10f.php id: come il mio indirizzo di posta elettronica.

E questo spiega come funzione, clicchi sperando di poter far qualcosa per non pagare l’importo notevole che ti hanno affibbiato e qualcuno sa che esisti ed ottiene delle informazioni su di te, magari ti spedisce un virus o un altro maledetto software che fa quel che deve fare e tu sei fregato.

Il più in voga in questo momento è il blocco dei contenuti del tuo computer, foto comprese, così che se vuoi sbloccarlo devi pagare.

Bisogna fare attenzione con queste mail, non aprire i link presenti e denunciare il fatto.

Le precisazioni di Enel

Enel ha voluto a precisare che le sue procedure non prevedono in nessun caso la richiesta di fornire o verificare dati bancari o codici personali. La raccomandazione, perciò, è quella di non cliccare sul link segnalato nelle email. L’azienda ha messo a disposizione i numeri verdi 800 900 800 (per Enel servizio elettrico) e 800 900 860 (per Enel energia) per i clienti che dovessero ricevere email sospette e che volessero segnalare l’accaduto. È possibile utilizzare anche i negozi Enel presenti sul territorio.

Buona fortuna.

Giancarlo

 

Fonte.

Altroconsumo

Casus Belli. Ora basta! Guerra, guerra, guerra!

Casus Belli

Un Casus Belli, quanto è successo a Nizza sembra proprio configurarsi come una ragione, millantata, per fare la guerra. Oggi è stato tutto un susseguirsi di dichiarazioni, di “basta un se ne po più” di “dobbiamo reagire prima che ci uccidano tutti”. Di “I mussulmani non sono tolleranti. Neanche i moderati dichiarano apertamente di essere contro il terrorismo”.

Insomma: “è tempo di reagire”, “facciamoli fuori questi sporchi musi rossi” o Vietcong o Zingari o…

Casus Belli

Ma se ci pensiamo bene quanto accaduto a Nizza, non ha gran che di terroristico. Certo un pazzo si è lanciato tra la folla con l’intento di ucciderne quanti più possibile. Con la volontà di farsi ammazzare, sparando all’impazzata.

Ma non per premeditazione islamica o dell’IS o di AlQuaeda , no. Voleva dimostrare alla moglie, che lo aveva lasciato, di avere le palle. Ha venduto cara la pelle, è stato un suicidio. Le sterzate non servivano a uccidere più gente, ma a schivare il più a lungo possibile i colpi di eventuali poliziotti. Che poi, inevitabilmente, come lui sapeva bene, sono arrivati a bersaglio e lo hanno ucciso.

Terrorismo?

Certo ha fatto una strage, ma non è stata rivendicata, non seriamente. Non è stato un attacco alla Francia, se non personale da quel piccolo bastardo, che forse ce l’aveva con quella nazione che ha dato modo alla moglie di ribellarglisi e lasciarlo. Che ha dato alle donne quei diritti che in altre parti del globo si ostinano ancora a negare all’altra metà del mondo, quello femminile.

Ma, con il dovuto rispetto per le vittime, non sono morti per colpa di terroristi. Che poi ci terrorizzi l’idea che chiunque sia sopra un camion possa ucciderci, lo capisco. Allora non andiamo in autostrada. Perché è quello che vi succede ogni giorno. Andate a vedere, sulle strade Italiane, quante morti ci sono per scontri tra e con camion ogni giorno. Tutti islamisti?

Ma tutti, nel caso Francese, non hanno avuto dubbi, anche la dinamica è stata raccontata “pro Jihad sua”, sin dall’inizio, per poi retrocedere ad un “semplice” suicidio. Con strage vendicativa, ma pur sempre suicidio.

Casus BelliJiad

Casus belli

Sono preoccupato non voglio un casus belli, non voglio guerre sante, guerre avventate. Non voglio limitare le mie libertà per combattere il nemico. Cosa possono fare, far chiedere il nullaosta 98 a tutti i camionisti prima di salire sul loro mezzo di trasporto?

Se questo è terrorismo non possiamo fare nulla se non conviverci o mettere bande chiodate ad ogni strada con un poliziotto all’inizio ed uno alla fine della strada stessa a manovrarle, come l’arbitro di porta agli Europei, suvvia, siate seri.

Forse I Francesi hanno la coda di paglia, forse i Francesi non hanno la coscienza pulita ma questo non può, di nuovo, scatenare una guerra. Contro chi, poi? Non è che qualcuno vuole resuscitare l’IS, dato oramai per spacciato, per altri scopi?

Suvvia riportiamo l’evento su un piano razionale. E’ stata una tragedia immensa, che dovremo evitare che si ripeta nelle stesse modalità. Ma che non riusciremo ad evitare ancora in modi diversi.

E stata una sciagura.

Piangiamo i morti ed aiutiamo i feriti.

Che sono le uniche due cose serie da fare.

Saluti

Ceppoduro

Scambi…e corre, corre, corre la locomotiva…

Scambi

Scambi …e corre, corre, corre la locomotiva…

Mi viene in mente la canzone di Guccini, il cui testo ricorda ed esalta il potere distruttivo e mortale della macchina a vapore, la locomotiva, con il treno dei vagoni dietro. Tonnellate di acciaio in movimento, un’energia che se liberata è paragonabile ad una bomba. Ma il povero macchinista del cantautore Bolognese viene dirottato in un binario morto e l’impatto che, inevitabile, accade uccide solo lui ed il mezzo a motore. In Puglia no. Si sono scontrati due treni pieni (non letteralmente per fortuna) di gente, impatto che ha raddoppiato l’energia coinvolta e liberata, energia distruttiva ed omicida e infatti in tanti, in troppi, sono rimasti uccisi nell’impatto o subito dopo e i treni ridotti ad una massa di ferraglia accartocciata.

Scambi, rottami Scambi, rottami 2 Scambi, rottami 4

Il treno oggi rappresenta un mezzo di trasporto sicuro, nonostante questa tragedia, rimane indubbiamente sicuro. Chi, domani, non salirà più in treno per paura di quanto è successo? O chi salendo in treno trasalirà pensando che possa succedere ancora?

NESSUNO.

Fortunatamente.

Scambi

Non doveva succedere ma è successo, si dice per un errore umano, per la mancanza di fondi che non ha permesso il raddoppio della linea e la dotazione di dispositivi di sicurezza moderni.

Si, non abbiamo speso per fornire i convogli di quelle sicurezze che pure esportiamo ed installiamo in tutto il mondo, che sono presenti di default nei treni ad alta velocità, che rendono l’errore umano risibile ed irrisorio.

Ma investire in quei trasporti, in Puglia, no, non era conveniente e non lo sarà mai.

Diciassette minuti per diciassette, maledetti chilometri, che diventano più di trenta se si deve aspettare, per dare la precedenza del treno in corsa in direzione contraria, non sono già abbastanza, non è una punizione sufficiente, per chi utilizza quella tratta.

Lasciamogli anche la vegetazione laterale ai binari, lasciamo che si accanisca su di essi limitando la visibilità, non conviene contenerla, tagliarla, disboscarla, può, deve servire, a rallentare la corsa, a limitare la velocità dei treni, poi che i macchinisti non vedano l’altra motrice che all’ultimo momento, non conta.

Scambi, ferrovia3 Scambi, ferrovia

Se poi due treni si scontrano è solo una fatalità, e speriamo vadano piano. Non dovrebbero trovarsi li assieme, come se la fisica permettesse altrimenti, c’è stato sicuramente un errore umano. Nessun errore nei dispositivi automatici di sicurezza, quelli che bloccano il treno se percorre la tratta in senso inverso ad un altro. quelli che guidano le metro senza macchinista, quelli che non erano installati in quei convogli, forse perché troppo costosi per un trasporto pendolare Pugliese, ancorché privato e d’eccellenza, che vorrebbero convincerci sia più ricco e disposto ad investire.

E intanto quasi 30 persone sono morte e quasi il doppio ferite.

Scambi

Ma abbiamo trasporti ferroviari privati (di ogni sicurezza), che restano intrinsecamente sicuri. Sicuri che il traffico a binario unico è ridotto e riduce anche i rischi di errore umano.

Oltre al cordoglio per le vittime voglio esprimere quello verso il capostazione. Che ha sbagliato e pagherà per questo suo imperdonabile, inammissibile, irripetibile, intollerabile errore umano.

Di umano, in questa storia, vorremmo solo che qualcuno avesse almeno il senso del ridicolo e, contemporaneamente all’inviare ispettori, ne traesse le naturali conseguenze.

Ceppoduro

Post scriptum (mini polemica di straforo):

Il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Graziano Delrio, con riferimento all’incidente avvenuto oggi nella tratta ferroviaria regionale tra Andria e Corato della linea Bari-Barletta, ha inviato sul luogo dell’incidente due Ispettori del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per le opportune verifiche.

Il Ministro, che si sta recando sul posto insieme al Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, ha già preso contatti con Ferrovie dello Stato Spa. Per garantire il massimo supporto dei tecnici di Rfi Spa alle indagini e alla società Ferrotramviaria Spa, che gestisce la linea.

Ma la protezione civile non potrebbe, qualche volta, arrivare prima dei disastri e prevenirli?

Da cosa ci protegge sennò? Dalle infezioni? Dal freddo? O dal caldo? Facciamola un po di prevenzione civile.

Grazie.

Ceppoduro

 

Fonte:

Repubblica

Repubblica

Ansa

Ministero dei trasporti

 

 

 

 

 

ENAV SPA

ENAV SPA

11 Luglio 2016

Al mattino fa bene ascoltare il GR1 od il GR2. Al mattino, presto, nella prima edizione. Non ci sono troppi alti dirigenti, direttori ecc. Già svegli e pronti a censurare, od anche solo a smussare gli spigoli delle notizie. Si possono ascoltare notizie che poi, durante il giorno, cambieranno. A volte anche di senso.

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Torre di controllo dell’Aeroporto di Firenze-Peretola. Assianir – Opera propria

Ma non è questo il caso, la notizia di oggi non è cambiata, ed era conosciuta da tempo. L’ENAV si quota in borsa. Il governo deve realizzare qualcosa sulle dismissioni e manda avanti questa. L’azienda che sorveglia ogni anno 1,6 milioni di voli ha depositato a Borsa e Consob la richiesta di ammissione a Piazza Affari. Il Tesoro venderà fino al 49% con un incasso di circa 900 milioni entro giugno.

LA FIOM CIGL è contraria, specialmente in un momento di crisi come l’attuale, dopo il voto sulla Brexit.

ENAV è una società per azioni che opera come fornitore in esclusiva di servizi alla navigazione aerea civile nello spazio aereo di competenza italiana (ANSP, air navigation service provider).

La società è controllata interamente dal Ministero dell’economia e delle finanze ed è sottoposta alla vigilanza dell’Ente nazionale per l’aviazione civile (ENAC) e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. ENAV era sigla di Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo che la società ha adottato come propria ragione sociale dopo la trasformazione da Ente pubblico economico a SpA, avvenuta nel 2001.

Ma insomma il governo vuole vendere per fare cassa e perché non si può essere pieni di debiti e continuare a vivere nel lusso ed, al contempo, esibire gioielli in famiglia.

Ma ci conviene vendere i gioielli al “COMPRO ORO” di turno?

Enav è controllata al 100% dal Tesoro che ha previsto di collocare fino al 49% della società che ha ricavi di 849,6 milioni e 243 di ebitda.

Cioè, se i dati del Corriere sono giusti, la società incassa 850 milioni di euro all’anno, di cui più di 200 di guadagni e noi (Noi??? Loro!!!) vogliamo venderla per 900 milioni? E cosa ne faremo di questo quasi miliardo di euro? Ci abbatteremo il debito pubblico, suppongo. L’ammontare del nostro debito pubblico è di 2.171.671 milioni di Euro (anno 2015 fonte dipartimento del tesoro) e nel 2016 è salito ancora più su. Comunque, anche ammettendo che sia rimasto uguale ed ammettendo che il miliardo di introiti sia usato per intero per tagliare il debito, passeremo da 2.171.671 a 2.171.670 miliardi di Euro.

Beh! Sono soddisfazioni!

Ma perché non la finiscono di prenderci per il culo e dicono chiaramente che vogliono portarci via tutto, non solo i gioielli di famiglia, ma anche la bigiotteria dei ragazzi.

ENAV

E non perché siamo stati bene, non perché abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità… solo per colpa di (tanti) ladri che ci hanno fottuto allegramente e ci hanno lasciato con (tanti) debiti e (tanti) compari loro, che continuano a far lo stesso… come prima, più di prima.

Che vergogna.

Indignamoci.

Ceppoduro

 

fonti:

Il corriere

Agenparl

Wikipedia

Il sole 24 ore

MEF

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