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NO!

NO!

Perché voterò NO per bocciare la riforma costituzionale?

Non mi piace come e con chi è stata votata la modifica, ma sopratutto non risponde alle esigenze del paese ne semplifica qualcosa.

Vediamo.

Cercherò di spiegare in poche parole le motivazioni, almeno quello che ho compreso delle motivazioni, del governo e cosa in realtà hanno cambiato e quali saranno i risultati.

Vogliamo/dobbiamo risparmiare sulla spesa della politica, vogliamo semplificare, vogliamo dare stabilità ai governi e certezza di governo.

 

E’ stato ridotto a cento il numero dei componenti la seconda camera da 315 a 95÷100 (secondo quanti ne voglia nominare il Presidente della Repubblica).

Ma non è stato cancellato il Senato e palazzo madama destinato a museo o albergo.

Ma non è stato cancellato, ne ridotto, il budget del Senato perché essendo ancora in funzione avrà bisogno degli uscieri e di tutti quei servizi, lautamente pagati, che offre e di cui necessita oggi e di cui continuerà a necessitare.

Certamente l’offerta sarà migliore dovendola distribuire su un numero ridotto di Senatori.

No.

Ma non eleggeremo più i nostri rappresentanti al Senato, che saranno pescati tra quelli che avevamo scelto per fare il sindaco o eletto per fare il consigliere (*).

Si vuole mantenere una rappresentatività del Senato ma poi si assegnano Senatori a caso, o almeno non si capisce perché ci siano discriminazioni tra le varie istituzioni territoriali (**)

Le Province autonome di Trento e Bolzano, evidentemente non eliminate, sono promosse al rango di consigli regionali, senza apparente ragione (**)

Leggendo il nuovo articolo 57 della Costituzione si evince che i Senatori saranno, Senatori part time o avventizi, dovranno infatti continuare il loro mandato primario e decadono dal Senato qualora decadano nel consiglio regionale o dal comune. Fortuna che continueranno a non pagare aerei , treni, traghetti ecc. sai che comodità andare a Roma il martedì per una seduta e tornare il mercoledì in consiglio regionale a discutere di altro.

Ma forse lavoreranno meno anche i consigli regionali, magari una settimana si ed una no, e tutto risolto: la prima settimana del mese tutti a Roma, chi al lavoro al senato, chi in vacanza o dal Papa. La seconda in Val d’Aosta, magari a sciare. La terza al mare . la quarta in campagna e la quinta, se c’è, a riposarsi dove meglio aggrada.

Come si eleggono i Senatori

Articolo 57 ” l Senato della Repubblica è composto da novantacinque senatori rappresentativi delle istituzioni territoriali e da cinque senatori che possono essere nominati dal Presidente della Repubblica. (**) I Consigli regionali e i Consigli delle Province autonome di Trento e di Bolzano eleggono, con metodo proporzionale, i senatori fra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, fra i sindaci dei comuni dei rispettivi territori. Nessuna Regione può avere un numero di senatori inferiore a due; ciascuna delle Province autonome di Trento e di Bolzano ne ha due. La ripartizione dei seggi tra le Regioni si effettua, previa applicazione delle disposizioni del precedente comma, in proporzione alla loro popolazione, quale risulta dall’ultimo censimento generale, sulla base dei quozienti interi e dei più alti resti.

No.

La durata del mandato dei senatori coincide con quella degli organi delle istituzioni territoriali dai quali sono stati eletti, in conformità alle scelte espresse dagli elettori per i candidati consiglieri in occasione del rinnovo dei medesimi organi, secondo le modalità stabilite dalla legge di cui al sesto comma.
Con legge approvata da entrambe le Camere sono regolate le modalità di attribuzione dei seggi e di (*) elezione dei membri del Senato della Repubblica tra i consiglieri e i sindaci, nonché quelle per la loro sostituzione, in caso di cessazione dalla carica elettiva regionale o locale. I seggi sono attribuiti in ragione dei voti espressi e della composizione di ciascun Consiglio.”

 

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Chi controlla il controllore – Conflitti di interesse.

L’articolo 1 recita tra l’altro;

…La Camera dei deputati è titolare del rapporto di fiducia con il Governo ed
esercita la funzione di indirizzo politico, la funzione legislativa e quella di
controllo dell’operato del Governo…

E’ veramente curioso che il governo, il cui capo sovente è anche il segretario del partito che ha vinto le elezioni, sia controllato da una camera eletta su liste bloccate di nomi scelte dalla segreteria del partito a cui un premio di maggioranza incredibilmente rozzo e grossolano raddoppi o triplica il numero degli eletti in parlamento in caso di vittoria.

Il segretario del partito che vince, per l’attuale nonché illegittima legge elettorale, si vede consegnare la maggioranza dei Deputati. I controllori del futuro governo, non sono scelti ed eletti dai cittadini ma pescando dalla sua lista personale. Poi, siccome ha vinto le elezioni, deve fare anche il presidente del consiglio, nominare anche i suoi ministri e farsi controllare da quelli che ha deputato diventare Deputati. Magari mettendo spesso spesso la fiducia a varie votazioni acciocché si sappia chi può far vacillare lo scranno di palazzo Montecitorio.

 

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Garanzie costituzionali

L’articolo 64 della nuova costituzione recita tra l’altro:

…I regolamenti delle Camere garantiscono i diritti delle minoranze parlamentari. Il regolamento della Camera dei deputati disciplina lo statuto delle opposizioni….

Non capisco, ma se capisco o non capisco male lo statuto delle opposizioni o delle minoranze parlamentari alla Camera dei Deputati sarà regolamentato dalla maggioranza.

Cioè il Presidente del consiglio dei ministri nonché segretario del partito di maggioranza, nonché nominatore dei Deputati in concorso con i Deputati della maggioranza detterà le regole delle garanzie (lo status) delle delle minoranze e delle opposizioni.

Ma non prima dell’entrata in vigore della nuova Costituzione bensì dopo, quando chi ha vinto deciderà come sia garantito chi ha perso.

Bah!

Sono stanco. non è difficile emendare la nuova Costituzione che vorrebbero Renzi-Boschi, ma ci vuole troppo tempo ed ho di meglio da fare.

Solo un’ultima cosa, voterò NO anche perché hanno fatto un macello. Un hamburger,  trasformando un testo bello, interessante da leggere e facile da capire in un guazzabuglio. Di sigle e di rimandi a comma, sotto-comma, codici e codicilli precedenti e /o di altre leggi diverse. (Leggetelo nel PDF allegato dove la vecchia costituzione  viene comparata con la nuova con testo a fronte, ve ne renderete conto facilmente).

Sarà ancora Democrazia? NO, NO, NO.

Spero non debbano giudicarlo i posteri.

Giancarlo

NO

Fonte:

SERVIZIO STUDI
Dipartimento Istituzioni
066760-9475/066760-3855
[email protected]
CD_istituzioni

AC0500N Raffronto tra il testo vigente della Costituzione e il testo di legge costituzionale

 

Crescita, in crescita: era vero è cresciuto e di molto

In crescita

Il debito pubblico Italiano a Marzo era di 2 228 miliardi di Euro, in crescita. Leggi l’articolo del blog.

Il debito pubblico sembra l’unica cosa che cresce bene in Italia:

La repubblica: ” Sale ancora il debito della Pubblica amministrazione: in maggio registra la cifra record 2.241,8 miliardi, in aumento di 10,9 miliardi rispetto al mese precedente.”

Il fatto quotidiano: “Debito pubblico, gli interessi a zero non impediscono nuovo record a luglio: 2.252,2 miliardi”

Ansa: “Nuovo record per il debito pubblico, tocca i 2.252 miliardi Bankitalia: in aumento di 3,4 miliardi rispetto a giugno”

La Repubblica: “Debito pubblico record, nei primi sette mesi è cresciuto di 80,5 miliardi

A luglio il debito delle Amministrazioni pubbliche si è attestato a 2.252,2 miliardi, in aumento di 3,4 miliardi rispetto a giugno. In crescita anche le entrate, ma il dato è “falsato” dalle disomogeneità contabili e temporali (Iva, ritenute Irpef, canone Rai e l’imposta di bollo virtuale)”.

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ALLORA E’ VERO.

Ci stanno prendendo per il culo.

Sono anni che non si vede una congiuntura così favorevole.

crescita

IL PETROLIO COSTA NIENTE.

IL GAS LO SEGUE.

IL DENARO COSTA NIENTE.

LA BANCA EUROPEA ACQUISTA I TITOLI DI STATO IN GIRO.

e l’Italia che fa?

Gioca, gioca al gratta e vinci e raschia raschia, raschierà il fondo.

crescita

COME È STATO POSSIBILE AUMENTARE IL DEBITO PUBBLICO DI ALTRI 80 MILIARDI DALL’INIZIO DELL’ANNO? COME? Mi chiedo come.

Fortunatamente il governo è ottimista, ed il suo capo ancor di più. Certo lui non ha tempo di occuparsi di questo, gioca allo statista. Vuole scambiare la dignità umana, il lavoro, con più mercato. E intanto perdiamo altri ottanta miliardi che per noi voglion dire più di mille euro a testa.

Complimenti.

Un ottima performance.

Sono proprio contento di essere Italiano.

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Povero Garibaldi, ma chi te lo ha fatto fare, avresti dovuto stare di più con la bella Anita e a noi lasciarci con il Papa in Vaticano.

Ceppoduro

Fonti

Il fatto quotidiano

Ansa economia

Repubblica

 

 

Alla radio… ho sentito che la situazione è migliorata

Alla radio

Alla radio ho sentito che la situazione è migliorata,

Finalmente ci sono tanti posti di lavoro in più “cinquntunmila” credo di aver sentito. Non ricordo più se mese su mese o anno su anno, magari nel trimestre.

Peccato che nel contempo i disoccupati siano aumentati.

“”Ma è una buona cosa” ha detto il ministro” si è affrettato a dire il giornalista:”quando si creano nuovi posti, anche i disoccupati incalliti cercano nuovamente lavoro, sperando di trovarlo.

Ovvero noi non sappiamo chi lavori o meno, se sei occupato o disoccupato lo dichiari tu, se non ti lamenti vuol dire che va tutto bene. Che sei sazio e felice, senza problemi.

I giovani, poi sono sempre inoccupati quasi uno su due.

Ma sono stati creati posti di lavoro. Quale lavoro non è importante, con quale contratto, nemmeno.

Intanto  lavoratori di un “Call center” sono stati salvati dal licenziamento in tronco, grazie all’intervento del governo, il ministro a garantito qualcosa al datore di lavoro, così non chiude, per ora.

Ma se il “Call center ” era in crisi ed ora non lo è più è stata un scelta giusta aiutarli?

Quali benefici ne trarremo?

E i lavoratori saranno più produttivi? O più flessibili?

Ma forse non capisco nulla di economia.

Nemmeno di politica.

Che non ve ne siano più al mondo intero. Che si disperdano come polvere al vento. Per sempre.

call-centerB alla radio

Tanto quei disgraziati che ci “lavorano” qualcosa di meglio e più utile per tutti lo troveranno di certo da fare.

Voglio gridare, voglio dire a tutti. Viva la costituzione, viva la repubblica democratica fondata sul lavoro. Quello vero.

Ceppoduro

 

 

Omaggio al primo Maggio, festa dei lavoratori. Festa insanguinata.

Omaggio al primo Maggio

Festa del lavoro

Secondo quanto riportato dal Fatto quotidiano, l’anno scorso, 1.172 persone che hanno perso la vita facendo il proprio mestiere. +16,15 per cento rispetto al periodo gennaio-dicembre 2014. A cui si sommano i 184 infortuni fatali che si sono verificati in Italia dall’inizio dell’anno. Registrati dall’osservatorio indipendente di Bologna del metalmeccanico in pensione Carlo Soricelli.

Che con 274 giorni lavorativi del 2015 significa oltre 4 morti al giorno. Oltre 70 morti in più rispetto all’anno precedente. Eppure il 12%, quasi, dei nostri connazionali non lavora, addirittura il 40% dei giovani. Eppure si continua a morire nel, per, sul lavoro.

Sarà per questo che ci sono meno assunzioni nel primo trimestre 2016. Molti hanno paura di morire, meglio disoccupati. Ho forse hanno paura del “Job Act”. Ma perché una definizione in inglese quando “legge sul lavoro” mi sembra altrettanto chiara e concisa? Non funziona di più “tolti gli sgravi fiscali”?

Di solito quando si usano termini desueti o stranieri, non si vuol far capire il contenuto delle affermazioni. Quindi “amici” siate più chiari, “please”, e dite le cose come stanno.

Omaggio

Io non posso dire di conoscere bene il JA, ma togliere diritti e tutele per darne altri, inferiori e meno efficaci, non mi sembra una gran pensata. Ma tant’è; la pensata l’ha pensata chi l’ha pensata e se vogliamo lavorare dobbiamo adattarci. Se vogliamo lavorare ed avere un posto fisso … fisso? Ma no, che fisso, con le tutele crescenti, conviene licenziare più di prima. I primi a Tolmezzo, dopo solo otto mesi, se gli va bene  prenderanno un mese di stipendio di indennizzo, anzi quattro, che sembra sia il minimo, “che figata il JA, isn’t it”?  E’ il posto fisso, baby! Ma dai! Dai!

Omaggio a occupati disoccupati

Ma dove sono finiti quei capitani coraggiosi? Gli imprenditori con le idee? Quelli che volevano creare, costruire, produrre qualcosa, qualcosa che era la loro realizzazione personale, che contava più di loro stessi, più della loro vita e della loro famiglia. I costruttori di auto, moto, treni, palazzi, città che per farlo avevano bisogno di aiuto, da parte di ingegneri, di ragionieri, di inventori e di lavoratori. Di lavoratori… gente che mette in società non le proprie idee ma il tempo ed il lavoro necessario per realizzare le idee degli altri, dei dirigenti dei padroni, i padroni… gente che…

Omaggio

NON CI SONO PIÙ CAPITANI, coraggiosi o meno.

Omaggio

Oggi è meglio prendere in concessione un’autostrada. Un po d’etere. Di banda larga. Larga ma non troppo. Meglio fare il magnaccia che se qualcosa non va si cambia aria al più presto. Meglio contare i soldi di ogni esercizio, ogni anno si fa un bel RESET. E se l’anno dopo cala o va male si chiude baracca e non ci si pensa più. Gli imprenditori non sognano più, non vogliono essere ricordati per il bene che hanno fatto alla comunità.pre Periscono, più concretamente, che sia la comunità a fare del bene a loro. I grandi sogni sono spariti con il secolo passato, sono morti. Scomparsi con lui, malati terminali come i molti che hanno lavorato amianto.
Di quegli anni, della Milano da bere, sono rimaste delle belle foto pubblicitarie. Opere di grandi fotografi non più tanto (c)attivi e “scattanti”.

Come in tutte le cose, anche nell’offrire lavoro, alla fine, tutti hanno preferito prendere, non dare, e poi, quando il lavoro, il lavoratore non servono più, liberarsene.

Noi lavoratori o disoccupati, manuali o concettuali, proletari o meno, auto-smartfono muniti, totalmente brandizzati e omologati ci siamo liberati dal lavoro, ma abbiamo perso. Quando credevamo di aver vinto, quando ormai pensavamo di essere riusciti a mettere all’angolo il datore di lavoro, ci siamo distratti, ci hanno contrattaccato e subito ci siamo arresi.

Omaggio

Forse i figli dei nostri padroni sono stati migliori di noi, figli di lavoratori, loro non si sono imborghesiti, non si sono bevuti il cervello con la TV. Noi abbiamo eletto politici incompetenti, inconsistenti, impresentabili; anch’essi brandizzati e sponsorizzati, ma, come dai figli dei datori di lavoro, che come loro sono smodati, affamati, voraci, insaziabili.

Una volta si rubava con moderazione e per il partito, ora lo si fa alla luce del sole, alla grande, ovunque e comunque. E lo si fa per se e per i propri amici e conoscenti, dalla famiglia fino al Clan, mafioso o politico mafiosi che siano.

Omaggio

Un bel ritratto di questa politica Italiana lo ha fatto un certo signor Piercamillo Davigo affermando che i politici “non hanno mai smesso di rubare, hanno solo smesso di vergognarsene”.

Basta stupidaggini, volevo omaggiare il primo del mese delle rose. Ma mi son perso per strada tra morti e morti di fame.

Un altro mese è passato, come passano tutto e tutti su questa terra.

Passerà anche dell’altro.

Omaggio

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Un’ultima considerazione, nei secoli e nei millenni trascorsi i lavoratori sono stati sfruttati lo stesso. Ma i loro sfruttatori hanno li hanno usati per creare ricchezza e bellezza, di cui si sono circondati ed adornati. Per lasciare memoria di se, lasciandole a noi. E infatti oggi abbiamo palazzi statue, gioielli, opere d’arte ed un’infinità di reperti e manufatti che sono stati fatti dal lavoro di tanta gente. Ce li hanno lasciati in eredità perché ne potessimo godere come ne hanno goduto loro ai tempi.

A qualcuno in questi tesori piace guardare la fine fattura e la grande bellezza. Io preferisco ricordarne anche il sudore ed il lavoro che hanno richiesto, di cui ogni oggetto è impregnato fin nel profondo. Ma oggi, oggi non ci lasceranno nulla, ne arte, ne bellezza, ne sudore, ne altro, forse rimarrà solo denaro e neppure di metallo o di carta, ma elettronico, virtuale, come la nostra vita attuale.

Che pena.

Ceppoduro

 

Fonti:

Il fatto quotidiano

La stampa

 

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Venti di guerra.

Venti di guerra

La tragica uccisione di due Italiani in Libia riaccende venti di guerra appena appena sopiti.

libia

 

Niente, il governo sembra deciso, i media soffiano  sul fuoco, gli esperti incalzano, dobbiamo intervenire e prima lo facciamo meglio è.

Sembra siano pronti 50 incursori per un intervento rapido.

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Nel vuoto gli avvertimenti di Berlusconi e di Prodi per non intervenire, se non su legittima richiesta del governo unitario, che non c’è, ne come richiesta ne come governo.

Ma secondo il corriere della sera è già pronto un decreto, secretato, (perché secretato?) del governo con i piani di intervento, la catena di comando e tutto quel che serve di contorno all’azione.

“Sarà l’Aise, il nostro servizio segreto per la sicurezza esterna, a dirigere le operazioni di unità speciali militari italiane in Libia.”

Schermata del 2016-03-03 21:59:01

 

Forse non ho letto bene la COSTITUZIONE ITALIANA, che allo

Art. 11

L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.

Eppure il testo della Costituzione è riportato nel sito del governo, da dove ho tratto l’art.11, in quello del senato, della camera, del quirinale e pure su Wikipedia. Possibile che la nostra bella Costituzione continui ad essere un libro intonso?

Noi non possiamo intervenire, se non ci viene legittimamente chiesto dai legittimi rappresentanti della Libia.

Certo, lo so, lo abbiamo già fatto una volta contro Gheddafi.

Complimenti.

Facciamolo ancora.

Visti i risultati, poi.

Via, signor Renzi, ci ripensi!

E lei signor Mattarella, cosa pensa?

mattarella

 

 

Bucine,

per un mondo libero e senza guerre.

 

Fonte

Il fatto quotidiano

Il corriere della sera

governo.it

Droni, cosa vuole farci Renzi con i droni armati?

Droni

In un articolo del corriere del 17 Aprile di quest’anno si legge che Renzi ha chiesto ad Obama di usare droni armati contro la Libia. Già questa richiesta è assurda, irrispettosa del dettato costituzionale. E si chiama “dettato” proprio per non lasciare dubbi, non possono esserci interpretazioni:

L’Italia, men che meno un suo rappresentante ufficiale, non può usare armi per risolvere le controversie tra gli stati ed i popoli (Articolo 11 della Costituzione della Repubblica Italiana), la costituzione, che il capo del governo dovrebbe conoscere a menadito, essendo lui a fare le leggi, le quali leggi, sarebbe opportuno non fossero incostituzionali, e a tanto dovrebbe servire la cultura costituzionale del presidente del consiglio. Quindi non potendo non conoscerla, il testo della “Carta” è anche sul sito del governo, non può ignorarla o, peggio, violarla apertamente. Certo che se il Renzi ha azzardato una richiesta del genere non vedo cultura, se non di insalata, poveri noi.

Eppure sembra sia vero, l’America ci ha dato il benestare possiamo armare i nostri droni con i loro missili.

Secondi solo all’Inghilterra avremo in dotazione le terribili armi killer senza pilota.

Gli Stati Uniti ci venderanno le armi, cosa gravissima secondo me, ma ancor più grave è che lo abbiamo chiesto noi, di averle e poterle usare. Loro sono i venditori di morte, noi la portiamo allegramente in giro in loro vece.

Droni
Un aereo senza pilota americano in azione
© Defense.gov

 

Ma come si fa, ancora oggi, a spender soldi in queste cazzate? Armi che devono uccidere persone, vigliaccamente, non c’è nemmeno il pilota, che almeno rischia del suo, da chi può rispondergli mentre cerca di bombardarlo.

MA COME SI FA IN ITALIA AD IGNORARE E OFFENDERE LA NOSTRA COSTITUZIONE?

Ma come si fa?

Come?

Ma via.

Via, via.

Giancarlo

Droni stop

Fonti

Corriere.it

Liberoquotidiano.it

Ilmanifesto.info

Repubblica.it

Esenzione dal canone RAI

Esenzione dal canone RAI

Interessandomi della legge di stabilita 2016, dopo aver scritto delle nuove modalità del pagamento del canone RAI in bolletta, mi sono accorto che ci sono possibilità di non pagare il canone, cioè c’è chi ha l’esenzione dal canone RAI.

Sul sito del governo ho letto la pagina sul consiglio dei ministri che ha varato la legge di stabilità: “CANONE RAI – Si riduce dagli attuali 113,50 a 100 euro. Si pagherà attraverso la bolletta elettrica della casa di abitazione. Restano in vigore le attuali esenzioni. “.

Non sapevo esistesse qualcuno che poteva dirsi esente dal canone ed ho approfondito. Una pagina della RAI parla dell’esonero per i 75enni, i quali comunque devono:

– aver compiuto 75 anni di eta’ entro il termine di pagamento del canone;
– non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio;
– possedere un reddito che unitamente a quello del proprio coniuge convivente, non sia superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici mensilità’ (euro 6.713,98 annui).

il 17 porta male

Però, allora è vero che il 17 porta male, 517 euro al mese e non sei più libero di non pagare, poi, cercando meglio, nelle FAQ RAI ho scoperto che ci sono altre categorie di esonero, esclusivamente le seguenti:

  • Militari delle forze armate Italiane, ma solo se la televisione è nei circoli e sale convegno.
  • Militari di cittadinanza straniera appartenenti alle Forze Nato
  • Agenti diplomatici e consolari Se stranieri accreditati in Italia
  • Rivenditori e riparatori TV

Gli invalidi civili non sembrano poter più accedere all’esonero previsto da un DPR ora abrogato, se non ricoverati in casa di cura, ma bisogna comunque disdire l’abbonamento per non pagarlo. Per avere l’esenzione dal canone RAI.

Pagare meno, pagare tutti

Ciò detto si può concludere dicendo che le parole del signor Renzi “pagare meno, pagare tutti” non sono uno slogan ma pura verità.

Non conosco le modalità decisionali per cui sia stato scelto il limite di 6.713,98, ma ad uno, o una (ci saranno vedove sicuramente) che campa, campa nel senso di sopravvivere, con 500 euro (per tredici mensilità e altri redditi inclusi) può evitare di pagare, chi ne prende 600 o 700 invece…non ha il diritto all’esenzione dal canone RAI.

Pagheremo tutti

Comunque pagheremo tutti quanti, quanti saranno a vivere con 500 Euro al mese? Pochi. E, soprattutto, quanto a lungo vivranno? Poco. Lo passeranno l’inverno? Se sarà rigido no, con la bolletta più cara dovranno scegliere tra luce e gas e la luce, se non la paghi, non paghi il canone e ti multano di 10 volte la tassa evasa, 500€, una mensilità. Quel mese non si mangia, ma si può cantare dal freddo e con San Remo trasmesso, a caro prezzo, dalla RAI. Gennaio, Febbraio, Marzo tre mesi di Karaoke. Tanto per scaldarsi un po.

WOW!

Ma, signori, ma dove vivete?

Ma non avete mai letto la costituzione? Credo proprio di no.

L’art. 3

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.”

Non significa che dobbiamo pagare tutti uguale.

Infatti all’art. 53 recita:

“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.

Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.

Cioè si paga e si contribuisce per come si può e, a parte un limite minimo più decente, decentemente maggiore, facciamo pagare in proporzione al reddito, oppure, come scrivevo nel mio post precedete, criptiamo il segnale e paga chi vuole vederla, la RAI TV.

Eppure il testo della costituzione si trova anche nel sito del governo.

Oppure qui CostituzioneRepubblicaItaliana.

Giancarlo

Oggi vorrei parlare di guerra

Guerra

Oggi vorrei parlare di guerra. Si sono susseguiti alcuni anniversari, come la costruzione del muro di Berlino, il massacro di Sant’Anna di Stazzema. C’è sempre un anniversario di guerra, di orrori di guerra che occorrerebbe ricordare. Magari sono persi nella memoria della storia e forse non si rammentano più nemmeno li. Ma esistono

La bestia sembra essere in noi, e lo è.

Oggi vorrei parlare di guerra. Il mio cane, la bestia.
La bestia

Nessuno può dire di non essere mai stato violento e ne che mai lo sarà. Siamo galli combattenti. Ognuno a suo modo, magari senza mostrare bargigli, combattiamo tutti i giorni. La nostra guerra personale contro il nostro nemico del momento. Un collega, un famigliare, un amico, una donna o un uomo, una razza. Qualcuno da battere lo troviamo sempre.

Anche i non violenti,

anche Gandi, con la non violenza esercitano, o hanno esercitato, una violenza inaudita sugli altri, sugli avversari. Per essere in pace dovremmo essere soli. Ma soli non siamo e soli non ci piace stare. Siamo un’animale socievole. Ma quando siamo assieme abbiamo bisogno di un leader o vogliamo esserlo noi e di un nemico, vero o presunto.

Il leader è il capo. Il capo da l’esempio e da il la a tutte le cose. Lo fa per il bene di tutti. O per il suo bene? O per il bene suo e di tutti? Bene, fa e facendo decide per gli altri, contro altri- Nessuno lo critica, se non perde, sinché non perde.

Tutti siamo capi e non possiamo esserlo senza nemici.Se non li abbiamo ce li creiamo. La moglie o il marito, i figli, i figli degli amici, gli amici degli amici e i parenti tutti e poi i vicini e quelli del paese accanto, della nazione del mondo…

Minchia!

Che ne sarà dei nostri rivali sul lavoro.

Di quelli per il posto dell’ombrellone.

Di altri che vanno a pescare sardine nella nostra zona di pesca. Nostra?  In alto mare.

Dei concorrenti nella vendita di droghe? Armi? Salumi? Specialmente se questi concorrenti appartengono ad altre razze, lingue e religioni? Sarà un gran casino, sarà.

Che fa il capo?

Aizza contro nemici comuni. E tu? Hai paura! Sei forte, ma tremi di paura. Stanno arrivando, ti sottrarranno tutto. Hai il frigo pieno, ma pensi di non riuscire a sopravvivere all’inverno . Poi tutti questi immigrati, tutti schiavi. Sono schiavo anch’io, del lavoro, della famiglia del coniuge, del capo. Ahi! Quella merda, quel pezzo di merda del capo. Non capisce un cazzo ma è li che comanda. Che cazzo avrà più di me?

Dovrei farlo fuori, ribellarmi. Ma però. Possiamo anche combattere i Francesi. Quelle facce di culo. Ma sì, dai, tiriamo sassi ai Norvegesi. Sono troppo biondi e non fanno un cazzo per sei mesi all’anno. Però guadagnano molto di più di noi e hanno tutti il telefonino nuovo. Lo cambiano ogni sei mesi e noi non prima di 24. Che schifo. Che rabbia. Dagli all’infedele. A culo tutti gli Juventini. E mettiamo il burka a tutte le signore di una certa età. Delle puttane poi non ne  parliamo. Hanno impestato le strade riapriamo le case chiuse. Almeno fanno i controlli sanitari. Poi ad andare con le nere mi vergogno un po’.

 

E’ la storia.

E così di cazzata in cazzata c’è chi ci ingrassa, c’è chi ci campa sopra e c’è chi diventa leader e  fa il business. Meno male che abbiamo delle alte cariche, delle istituzioni, degli intellettuali che ci fanno riflettere e ci smontano tutte queste cazzate. Cazzate di guerra, di combattimento, che ci vengono continuamente propinate.

Anche dai giochini elettronici, nei quali le vite non contano, si muore perdendo una vita, ma ci si rigenera sempre. Basta attraversare un diamante e non si muore mai. Ma si spara, quello si, si spara senza tregua senza sosta, senza finire le munizioni. Distruggendo tutto, come fosse normale distruggere quello che altri hanno costruito: con sudore, sofferenza ed ingegno. Almeno nella vita reale si costruisce così. Ma questi giochi sono così reali che è difficile distinguerli dalla realtà.

Quando si abbatte un ponte, come fecero a Mostar, quando si prendono a cannonate statue di Budda, come in Afganistan, quando si mitraglia una scuola, come nella striscia di Gaza, siamo caduti nella trappola siamo diventati o ritornati belve, belve umane, fiere della nostra potenza, tronfie delle nostre certezze.

Se ne può uscire solo indignandosi.

Oggi vorrei parlare di guerra-

Smettendo di costruire armi, smettendo di venderle, smettendo di pensare come un capo o come un seguace. Ed indignandoci con chi lo fa.

Dobbiamo dire no: “io non mi mischio tra voi”, “io non sono d’accordo con voi”, “io non voglio la guerra e neppure il semplice il litigio”, “io sono parte del tutto e ne voglio mantenere il ruolo” e “io sono molto indignato”.

Non è facile, non ci riusciremo mai, dovremmo essere anarchici, ma l’anarchia è un’utopia, per definizione irreale, irrealizzabile, irrealistica. Mi indigno ancora di più, anche per questo.

Allora, che fare, di più?

Limitiamo i danni, diciamo sempre come la pensiamo e non accondiscendiamo alla violenza.

Impariamo a riconoscere la violenza che a volte, quasi sempre, veste pelli di agnello.

Se l’Italia va a bombardare la Libia diciamo FORTE che non può farlo, perché la nostra costituzione ce lo vieta, indigniamoci per questo.

Se andiamo a “sparacchiare” dai ponti dalle petroliere diciamolo che non possiamo farlo. Possiamo tenerci sopra un esercito sui quei ponti, se vogliamo, se ci fa sentire più sicuri. Ma da li sopra non possiamo sparare ai pirati, non possiamo sparare a nessuno, siano bersagli umani o animali. Ma chi ci da il diritto di uccidere? Di togliere la vita ad un essere vivente?

Oggi vorrei parlare di guerra.

Anche la pena di morte è equiparabile alla guerra e va combattuta.

Basta cessiamo ogni rapporto, economico, culturale, sociale con chi ancora la persegue, che ancora assassina in nome di una giustizia che nessuno conosce e che è violenta come la violenza che pretende di combattere.

Come possiamo sperare nella pace se nel mondo non riusciamo ad abolire nemmeno la pena capitale?

Infatti non ci riusciremo, ma è bello pensare che qualunque omicidio giustizialista non sarà stato fatto in nome mio. Non per me. Io non voglio che chi mi rappresenta, a qualsiasi titolo lo faccia, si arroghi il diritto di vita e di morte in nome mio o di altri.

Oggi vorrei parlare di guerra.

Io sono contro.

Ma sono anche e soprattutto a favore di tutto ciò che ci permette di vivere questa breve vita, come meglio si può.

Sono a favore di chi costruisce, distribuisce e condivide, per quanto può e vuole fare.

Oggi vorrei parlare di guerra, anzi NO!

W la PACE

Giancarlo

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA Articolo 32.

<<La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della
collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.>>
Articolo 32 "Piazza Venezia dal Vittoriano". Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons - http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Piazza_Venezia_dal_Vittoriano.jpg#/media/File:Piazza_Venezia_dal_Vittoriano.jpg
“Piazza Venezia dal Vittoriano”. Con licenza CC BY-SA 3.0 tramite Wikimedia Commons – http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Piazza_Venezia_dal_Vittoriano.jpg#/media/File:Piazza_Venezia_dal_Vittoriano.jpg
Come possiamo pensare che sia stato scritto qualcosa di più bello. Si sancisce che la cosa più importante, quello che conta di più nella nostra comunità nazionale è l’individuo, i suoi diritti, il suo rispetto.
Tutto il resto non conta o viene in secondo piano.
Per l’Articolo 32:
La persona deve rimanere in salute, anzi la sua salute è tutelata, non possiamo offrile un ambiente degradato, del cibo adulterato, non possiamo privarla delle cure, anche se non può permettersi di pagarle. Ma neppure possiamo forzarla a sottoporsi a trattamenti terapeutici indesiderati, salvo esigenze collettive e, in questo caso, a patto che non violino il rispetto della persona umana. Cioè le esigenze collettive vengono in seconda istanza rispetto a quelle individuali ed al rispetto della persona umana.
Perché la persona umana va, innanzitutto, rispettata anche dall’accanimento terapeutico.
Per questo non andrebbe incarcerata.
Per questo non deve essere torturata.
E per questo non deve essere uccisa (neanche condannata a morte in seguito ad un reato).
Viva la COSTITUZIONE ITALIANA, la più bella del mondo.
Giancarlo

Riflessioni

Stamani 1 Gennaio 2015 riflettevo…

non che improvvisamente mi sia trasformato in uno specchio, solo che il primo dell’anno, si è tutti portati a riflettere, a fare riflessioni, un po più del solito, non trovate anche voi?

Pensavo alla nostra bellissima costituzione, la carta che definendo chi siamo ci indica diritti e doveri: ci obbliga e ci tutela. Il tutto con concetti semplici, discorsi chiari e comprensibili a tutti.

Riflessioni
F l a n k e r from the original paint of Paolo Paschetto – www.quirinale.it, web site of the President of the Italian Republic. emblema della Repubblica Italiana

Riflettendo su questo mi sono reso conto come chi, in nome di essa, ci guida, non faccia lo stesso: spesso parlandoci in modo ambiguo, ammonendoci (minacce) o tutelandoci (decidendo per noi).

Loro non parlano di estendere la platea degli aventi diritto ma quella dei senza diritto, come possiamo accettarlo? Loro non ci elencano i nostri doveri, che sono anche i loro, ma, forse per questo, cercano di giustificarne il mancato rispetto (da parte loro), come possiamo accettarlo?

E comunque è chiaro quello che temono di più: quando non estendono i diritti, per rendere più persone uguali e migliori, ma riescono solo a tutelare, dopo aver azzerato tutto, rendendoci inermi ed indifesi, bisognosi di guida e tutela crescente.

Come concludere.

Che delusione questo 2015.

Tutto si è ribaltato.

Il mondo è tornato in bianco e nero e quel che sembrava nero potrebbe essere bianco. Anche la definizione di bianco è quella di nero oramai coincidono tra loro e con quelle del loro contrario.

Ragazze Italiane

Ragazzi Italiani

imparate dai nostri errori, non credete in chi vi lusinga, è lui che probabilmente vi vuole ingannare. Come capirlo bene non è facile ma sono certo che porsi sempre una domanda e darsene la risposta onesta è un potente filtro anti fregatura.

La domanda è: “a chi serve?” Cui prodest?

Ovvero: chi ci guadagna, fatelo e vedrete come le cose assumeranno prospettive nuove. Insomma ragionate, SEMPRE, con la vostra testa. E se dovete proprio sbagliare, sbagliate da soli, le proprie idee non sono mai sbagliate.

Viva il LIBERO ARBITRIO.

Viva la COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA

Riflessioni di Giancarlo