Ancora a proposito

Ancora a proposito

A proposito

Ancora a proposito di quel che scriveva ieri Ceppoduro su queste colonne a proposito di Sanremo, devo dire che ha molte ragioni. Purtroppo in Italia, forse nel mondo intero, abbiamo perso la ragione.

Ancora a proposito

Viviamo da malati per morire da sani. La decadenza fisica, e in parte anche quella mentale, è inevitabile, lo sappiamo.

Ancora a proposito: vedere Ornella Vanoni con la pelle del viso e del petto liscia come il culo di un bambino ha impressionato anche me. Chi ha visto recenti foto della cantante prima del lifting di Sanremo capisce bene di cosa parlo. Ma la cosa più impressionante penso non sia nemmeno quella, in fondo se non fai caso alle mani o alle braccia, che non hanno subito lo stesso trattamento, puoi addirittura non accorgertene. Impressionante è guardarla in faccia, con quell’espressione surreale, da maschera di carnevale, o peggio da zombi.

Ancora a proposito del macello degli zombi

Che non sia facile per un artista del palcoscenico accettare il tempo che passa posso capirlo. Mina non lo ha accettato e non si è presentata più in pubblico, ha continuato a fare dischi e si è occupata di radio, dove il suo aspetto fisico restava celato, privato, personale.

Ma che qualcuno debba macellarsi per apparire più giovane, o più bello, di quel che non sia, non lo capisco, non lo accetto. Non dovrebbe nemmeno essere permesso.

Occorre distinguere la chirurgia estetica per piacere da quella per necessità e bandire la prima consentendo solo la seconda.

Autodistruttivismo

Che rispetto possono avere i giovani del loro corpo e di se stessi se il modello di riferimento è lo stesso dei vecchi di questo festival?

Il corpo diviene una merce qualsiasi da impacchettare al meglio e da vendere al miglior offerente.

Il corpo diviene un contenitore vuoto da offrire e da prendere a piacimento. Il contenuto non c’è o non è più importante.

Si appare non si è.

Non si cerca di lasciare ai posteri il meglio di se, si cerca di rimanere con i posteri.

Non vogliamo morire, ma il nostro corpo non lo sa e ci rema contro, si disfa, si putrefà, mentre noi continuiamo imperterriti a vivere.

A vivere???

Giancarlo

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