alle sei

Alle sei

Alle sei

In punto, alle sei in punto arriva in camera e sale sul letto.

Non lo vedo ma so che mi guarda, domandandosi che faccia. Perché, nonostante l’ora, non sia ancora sveglio, ne abbia l’intenzione di farlo. Allora tengo ancora gli occhi chiusi apposta, per vedere cosa fa. Fa le fusa, Caruggio ronfa, forse per svegliarmi dolcemente forse solo per svegliarmi.
Allora mi alzo, finalmente mi alzo. E lui è soddisfatto, possiamo iniziare la giornata, una splendida giornata.

Facciamo colazione.

Facciamo i nostri bisogni.

Poi facciamo la toletta.

Dopodiché la nostra giornata si divide: io a lavorare nei campi, lui a sonnecchiare per casa.

Alle otto

E’ freddo nella vigna ma la potatura non può aspettare, tra un po’ le viti germoglieranno di nuovo ed è bene potarle prima.

In lontananza un merlo gioca smuovendo le foglie accumulate lungo l’argine del borro.

Poi vola via, come impaurito.

Forse per dei latrati in lontananza, forse perché ha trovato il verme che cercava.

Alle sei

Alle dodici

E’ mezzogiorno, ritorno a casa.

Non mi accoglie nessuno, nemmeno lui.

Ravvivo il fuoco nel camino e vado in cucina, Caruggio dorme nella sedia, stravaccato, immobile, come morto.

Quando scarto l’aringa, per metterla sopra la brace, però si sveglia subito. L’aringa è profumata. Una volta sulla brace ancor di più. La vorrebbe anche lui, ma non si può.

Però un pezzetto di coda, come negargliela?

Al tocco

Torno nella vigna. L’aria è fredda ma il sole splende e scalda gli abiti ed il cuore. In questi giorni invernali, tersi e luminosi, mi chiedo se farei un altra vita? No, che non la farei! Come potrei stare rinchiuso in un negozio o in un ufficio? Con quel caldo artificiale che ti asfissia?
Meglio qui a potare. Forse stasera finisco la vigna. Domani potrei iniziare gli olivi.

Alle sei

Quando rientro Caruggio mi accoglie, come se non mi avesse visto da giorni.

Lo prendo in braccio e lui, per ringraziarmi mi fa le fusa. Penso che è bello avere un amico.

Dopo cena mi corico quasi subito, la vigna è faticosa e gli olivi non saranno da meno.

Alle nove

Sono a letto. Caruggio, rannicchiato ai mie piedi mi tiene compagnia. Cosa potrei volere di più?

Buonanotte.

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