Un gatto

Un gatto anzi due

Era tanto che volevo un gatto.

Finalmente ne ho trovato uno.

Non che sia difficile trovarlo, se non lo vuoi di razza.

Io non lo voglio di razza.

Mi basta un bastardo, un piccolo bastardino peloso e miagolante.

Anzi due, che non si sa mai.

Ho due gattini, finalmente, non sono carini?

un gatto

Non è che non ne abbia mai avuti, anzi. Ma quando i vecchi se ne vanno, quando lasciano la casa per il tuo nuovo cane. O quando muoiono. Non puoi stare senza, devi colmare il vuoto.

Un gatto ti dorme sul braccio mentre scrivi su facebook, l’altro ti pesta la tastiera, mandando in tilt la sequenza dei post che vorresti leggere.

Poi se ne vanno entrambi e li vedi a caccia di mosche: Spettacolo.

Un gatto, anzi due

Il primo giorno che li hai portati in casa avevano paura del cane, dopo un mese gli mangiano in bocca e lui ti guarda e si guarda attonito intorno, come per chiederti: “Ma dove? … Ma chi? … Ma cosa?”

Gatti. Signori delle vedove. Appagamento di cuori solitari. Un gatto, anzi due, e catturano pure te. Te che pensavi di essere un duro, un uomo che non deve chiedere mai. Chiamo il cane e viene da me, si aspetta qualcosa anche solo una carezza. Chiamo il gatto, li chiamo entrambi e continuano a dormire. Solo il dito, agitato dietro l’orlo del tavolo, riesce a destare il loro interesse, ma se non sei abbastanza bravo l’interesse dura un attimo. Richiudono gli occhi e continuano a sonnecchiare.

Non sono animali sono amici.

Sono uomini e donne, a volte anche un po stronzi e dispettosi.

Ma se hanno voglia, non potrai che goderti la loro vicinanza. Non parlano ma dicono tutto.

Ti raccontano, ti descrivono, parlano con te e ti fanno sentire importante.

Per poi lasciarti solo il ricordo del loro pelo morbido sul tuo naso.

Giancarlo