Il signor Piantagliagli

Un bel nome sincero per una persona speciale.

Il signor Piantagliagli.

Nomen omen, il signor Piantaglialgi era un coltivatore, un contadino si direbbe. Ma, in realtà, non era un contadino vero e proprio: lui era un coltivatore diretto.

il signor piantagliagli

Aveva ereditato un piccolo appezzamento di terreno, alla morte del padre. La madre non l’aveva mai conosciuta, era deceduta dandolo alla luce. Aveva deciso di continuare il mestiere del genitore. Fino a quel giorno era stato un rappresentante di commercio. Una brava persona, di quelli che non ti fregano mai, piuttosto rinunciano alla vendita. Ma il “business” non era più lo stesso di quando aveva iniziato. Adesso occorre vendere, vendere, vendere. Raggiungere “budget” sempre maggiori. Ottenere margini sempre più alti. Meglio l’agricoltura.

In fondo un trattore ce lo aveva, con una serie di attrezzi utili a dissodare la terra, coltivare viti e olivi ed a vinificare l’uva raccolta. Qualcuno doveva pur usarli, qualcuno che sapesse cosa fare.

Non aveva mai guidato un trattore.

Ma lui non lo sapeva, non aveva mai guidato un trattore, un attrezzo del trattore, preso in mano una forbice o una zappa.

Per prima cosa si comprò il Sesto Cajo Baccelli, tanto per cominciare a capirci qualcosa.

Poi cominciò a chiedere ai vicini che, stranamente, lo aiutarono in tutto e per tutto, a volte andando da lui a fare i lavori assieme.

Cominciò col potare le viti, in realtà le potò tutte Gino, lui proprio non capiva quali rami si dovessero tagliare e perché. Comunque alla fine aveva capito che, male che vada, se mette tutti i tralci “in tre occhi” non sbaglia sicuro.

Poi preparò la terra per fare l’orto e cominciò a fare il semenzaio, mettendo presto a dimora le prime piantine.

La cosa che non piaceva fare a il signor Piantagliagli era dare l’acquetta alle viti, ma purtroppo, andava data, prima più frequentemente poi più di rado.

I pochi olivi che aveva li aveva lasciati senza potare, che gli hanno detto poteva farlo senza problemi.

Le prime verdure non tardarono ad essere pronte, ma l’orto, è vero, vuole l’uomo morto.
Si doveva continuamente zappare, trapiantare o seminare, annaffiare e via dicendo, ma  la roba…

La migliore estate della sua vita

Quella fu l’estate in cui mangiò più verdura di sempre, la roba dell’orto cresceva a velocità spaventosa. Insalata, cetrioli, zucchine, pomodori, melanzane, peperoni e via mangiando.

Avrebbe potuto diventare, senza accorgersene, vegetariano.
A Ottobre, quando l’orto era quasi sparito del tutto, vendemmiò.

Fece la vendemmia tardiva, voleva che il suo primo vino fosse speciale, ed il tempo lo aiutò, fu un settembre magnifico.

Dopo vendemmia raccolse le olive, ma sempre con l’aiuto dei vicini che erano andati anche a cogliere l’uva con lui.

L’olio non fu tanto, doveva dividerlo con gli aiutanti, ma buonissimo, almeno così gli sembrava.

Buon Natale a il signor Piantagliagli

Per Natale era solo, si accorse dopo quasi un anno di essere rimasto solo, il padre non c’era più, i colleghi scordati del tutto, i vicini a casa loro, con i loro famigliari.

Era stato un anno incredibile, il tempo era volato.

Si ricordò di una collega, ancora signorina, prese il cellulare e chiamò…

Ceppoduro

 

Arte in bottega a Corciano

Si è svolta domenica

26 Agosto 2018 la  quarta edizione dell’estemporanea a Corciano organizzata da Arte in Bottega.

Tema proposto: Sguardi, persone… un borgo, un tema non propriamente semplice dati i tempi stretti di una manifestazione del genere, che deve essere iniziata e completata in giornata.

Comunque i risultati sono stati molto positivi, ecco gli otto vincitori della “estemporanea Corciano 26 Agosto 2018” sono:
Primo premio MICHELE INNO, secondo premio ANTONIO MAZZIALE, terzo premio FRANCO SUSTA, quarto premio FRANCESCO COSTANZO, quinto premio MAURO DEL VESCOVO, sesto premio ILARIO FRATINI, settimo premio RAFFAELE TARPANI, ottavo premio TERESA CHIARALUCE. Io sono arrivato, più che giustamente, esimo. Ma ho fatto un grande quadro che sto rimettendo a posto.

Ho dipinto un quadro…

Ho dipinto un quadro nel quadro, lo sguardo che chiedeva il tema era quello di chi ammira il borgo, rappresentato dalla porta murata della sede dei sarti. E lo sguardo guarda come il borgo è stato rappresentato, durante l’estemporanea, da un altro pittore, il cui quadro è appeso al muro che chiude l’arco di quello che fu un portone. Muro che simbolicamente chiude la visuale, visuale che si recupera nel quadro appeso, che rompe il muro e permette di oltrepassarlo con l’immaginazione.

L’arco di pietra che apriva sulla sede dei sarti è inchiavardato con una pietra che porta scolpito il bassorilievo del simbolo dei sarti: Un giglio con le forbici. Il quadro appeso è quello di Antonio Civitarese, che lavorava vicino a me.
La tecnica usata per entrambi i dipinti è la tempera d’uovo grassa, una tecnica antica, dei tempi di Corciano, splendido borgo medioevale.

Eccovi qui il quadro in estempore, come l’ho ripreso a casa e quello di Civitarese.

Arte in bottega Arte in bottega

Ecco i quadri realizzati in estemporanea:

Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega Arte in bottega

La premiazione (arte in bottega):

Altre foto di Arte in bottega

ltre foto della manifestazione  e dei pittori partecipanti.

Tanti e tutti bravissimi.

Chi volesse ampliare le conoscenze su Corciano può consultare questo link.

Giancarlo

Estemporanea del centenario a Bastiola

Pubblico le note di Marco Giacchetti su

Estemporanea del centenario a Bastiola.

Carissimi amici e colleghi,

il giorno 25 agosto si è tenuto un grande evento culturale e sportivo a Bastiola di Bastia.

Evento dedicato a Luigi Pascucci ingegnere che nel 1903 ha portato l’elettricità pubblica a Bastia ed a Edgardo Giacchetti fra i grandi personaggi storici della città. Peraltro quest’anno ricorre il centenario della sua nascita, che sarà ricordato in tutte le iniziative del gruppo.

Durante le premiazioni, sono stati ricordati anche altri importanti personaggi che ci hanno lasciato. In particolare l’artista co-fondatore del gruppo Amici dell’Arte e straordinario artista, il Maestro Orfeo Santoni.

L’Ingegnere Francesco Messina, che ci ha lasciato in ricordo, oltre la sua splendida figura umana, anche mirabili opere costruttive realizzate anche negli anni di lavoro in Africa.

Il Maestro Franco Cerrini, in arte Luana. Artista apprezzato nei moltissimi anni di attività per le sue opere originalissime ed ardite.

Torneo di scacchi

Gli scacchisti premiati, sotto la direzione dell’arbitro Fausto Albi Bachini, sono: Sergio Rocchetti, Davide Pancotto, Ettore Bertolini, Fabio Capossela, Massimo Bassini, Wladimiro Gradi, Francesco Pasquini, Marco Luigetti. Un torneo molto appassionata ed anche spettacolare.

Esposizione ed estemporanea del centenario

Presentate e realizzate opere belle ed interessanti.

Sono stati premiati: Franco Taccogna, Flavio Rossi, Corrado Bellomo, Arianna Gasperini, Patrizia Gaggioli, Teresa Marczyk, Fausto Franchi, Davide Emanuelli, Angelo Miorelli, Lojana Pintora Loja, Giancarlo Arrigucci, Irene Arrigucci, Adriana Gigliarelli, Silvia Carizia, Silvana Iafolla, Theresa Primi, Iacopo Paccaduscio, Pascu Mihaela, Joy Stafford, Diegob Baglioni, Annamaria Veccia, Marta Betti, Mariateresa Arca, Membola Stefania, Nando Pettinelli, Violetta Franchi, Santuccia Petretti, Mary Stoian, Donatella Masciarri, Giulia Sanna, Carmela Di Prima, Alessandra Mapelli, Antonella Antonini, Carla Medici, Nieves Valles, Giovanni Mapelli.

Durante la manifestazione la scrittrice Catia Rogari ha presentato il suo nuovo libro di poesie, declamandone alcune poesie molto belle e, ovviamente, apprezzate dalla platea dei presenti.

Seguono le foto delle opere in mostra e di quelle realizzate in estemporanea.

Estemporanea del centenario Premiazione:

Durante l’estemporanea:

Esposizione opere da studio.

Giancarlo

 

Estemporanea a San Savino

Estemporanea a San Savino

Sabato 18 e Domenica 19 Agosto si è svolta la quarta Estemporanea a San Savino di Magione, provincia di Perugia.

Il campanile con l’orologio.

Il posto è incantevole, di fronte al lago Trasimeno, con ai piedi l’oasi naturalistica del Trasimeno.

Estemporanea a San Savino
Il lago Trasimeno sotto San Savino

Estemporanea a San Savino Estemporanea a San Savino Estemporanea a San Savino Estemporanea a San Savino Estemporanea a San Savino Estemporanea a San Savino

Tema di questa edizione del 2018: “Di pietra e di acqua, San Savino e la sua oasi”. Di pietra ce n’è tanta a San Savino il borgo è realizzato quasi interamente in pietra, l’acqua, con il lago vicino, non dovrebbe mancare, anche se il Trasimeno ha una profondità media di tre metri e una massima che non supera i sei metri.

L’oasi è popolata di animali, tanti, specie i volatili che non si immagina.
Molti pittori hanno fatto aironi ed altri abitanti dell’oasi, io ho fatto un Tarabusino, un uccelletto che vive tra le canne e le schiance della riva catturando piccoli pesci che vivono li.

Ho fatto una mezza giornata di pittura il sabato poi sono tornato domenica.
Il pranzo è stato ottimo ed abbondante, le porzioni non erano modeste e chi voleva un bis è stato accontentato. Il vino molto buono e molto fresco, ci ha un po stroncato le gambe. Si è fatto poco nel pomeriggio di domenica, ma pazienza, completeremo l’opera in studio e vediamo che verrà fuori.

Ecco che hanno tirato fuori i pittori:

Un po di foto della premiazione

Una bella manifestazione, tanti partecipanti, tanti premi, un paesino che valeva la pena di visitare.
Anche se non ho vinto niente ho trovato nuovi amici, il più importante è senz’altro Damiano, che ha fatto un dipinto bellissimo.
Poi con cui ora sono amico su Facebook con il suo babbo. Ho conosciuto altri pittori nuovi, di cui non ricordo il nome, ma di qualcuno ricordo la provenienza (Bassano del Grappa).

Estemporanea a San SavinoSiamo stati bene in compagnia.

Giancarlo

 

Ponte 2

Ponte 2 e crolli

Oggi crolla un ponte 2, perché?

Ponte 2

Alla radio hanno detto che è crollato un ponte autostradale a Genova, vi sono coinvolte alcune auto, ci saranno morti e feriti, sarà una tragedia, l’ennesima italiana. Ancora se non si sa perché si successo, ma sembra ovvio che almeno una concausa sia l’incuria.

Tutto costa troppo, ovvero tutto deve costare meno. E dove si risparmia molto? Ma nella manutenzione, è ovvio.

Non si sa, magari c’entra la pioggia, che viene improvvisa e violenta, in questo torrido Agosto, magari bastavano alcuni fossetti fatti bene e le piogge non sarebbero state un problema. Ma fare i fossi costa, poi deve essere uno di quei lavori che non vogliamo fare più. Magari se fossero remunerati decentemente ci sarebbe la fila, come ai concorsi pubblici. Magari…

Volevo controllare

Sono andato a vedere lo stato di conservazione del ponte ferroviario di Bucine (vicino c’è il ponte romanico che versa in condizioni pietose, a quando il ponte ferroviario si troverà nelle stesse condizioni?).

Ponti ponti

Visto da fuori anche questo, non sembra sotto controllo o manutenzione per nulla.
Comunque edera e macchie ovunque, l’opera non sembra interessi a nessuno.

Ponti

Abbiamo anche delle zone recintate da privati, non accessibili.

Non credo siano regolari, saranno recinzioni abusive, ma se sono li significa che nessuno passa a controllare, nessuno.

Ponti

Le condizioni mi sembrano buone, per ora non credo crollerà, ma la linea ferroviaria con l’apertura dell’alta velocità, è diventata poco importante, chissà se conviene spenderci soldi?

Ponti

Eppure questo è un ponte che hanno provato a distruggere in molti durante la seconda guerra mondiale, perché strategico. Perché la zona è di difficile attraversamento.

Non è crollato per le mine e per le bombe, reggerà ai soldi, che non ci sono?

Ponti

Quando crollano i ponti è sempre una tragedia, quando non vengono ricostruiti è un peccato. I ponti sono importanti e dobbiamo mantenerli bene, anche perché a volte è meglio non farne di nuovi.

Giancarlo

Colfiorito 2018

Colfiorito 2018

Domenica 12 Agosto si è regolarmente tenuta l’estemporanea Colfiorito 2018.

Colfiorito è una nota località posta nell’altopiano omonimo, nota soprattutto per la coltivazione (e la vendita in strada) delle patate rosse e di lenticchie.

L’altopiano, con un altitudine poco superiore ai 780 msl, è molto fertile. Il terreno si è formato dal prosciugamento di sette laghi, di cui solo di uno rimane traccia nella zona umida dell’altopiano. Una palude ed un laghetto situati proprio accanto all’abitato di Colfiorito.

Colfiorito è anche una zona archeologica di rilievo, dove sono stati rinvenuti reperti del decimo secolo avanti Cristo, del nono (età del ferro) e molto altro ancora.

Il parco naturale, con la palude di Colfiorito, è meta di turisti e visitatori da tutta Italia e dal mondo.

Colfiorito 2018

Personalmente ho dipinto proprio sulle rive del laghetto e sono stato benissimo.

Ho trovato ombra per tutto il giorno cosa non facile nelle estemporanee. Comodi tavoli per appoggiare i colori ed un paesaggio stupendo.

Ho riscontrato un discreto interesse tra i passanti, quindi è stata una buona giornata passata all’aria aperta a dipingere la fauna del lago.

Il tema dell’estemporanea riguardava la caccia pittorica sull’altopiano, perciò ho voluto fare un Tarabusino, un uccelletto che vive tra i canneti nutrendosi di piccoli pesci maestro nel catturarli.

Ecco i dipinti fatti:

colfiorito 2018

Colfiorito 2018

La premiazione:

Colfiorito 2018

Questa estemporanea in realtà, non prevede una premiazione propriamente detta. Alcuni dei quadri prodotti sono acquistati da sponsor, che li scelgono in base alla somma che sono disposti a pagare.

Solo il primo premio viene assegnato al vincitore dall’associazione che organizza l’evento. Questo è un bene per i pittori che si vedono premiati in massa con ben dieci premi acquisto che però mortifica un po’ l’arte della competizione pittorica estemporanea.

La competizione, infatti, dovrebbe servire anche a segnalare eventuali opere ben fatte, ancorché non premiate.

Spero che questo serva gli organizzatori, per migliorare future edizioni.

Giancarlo

Beroide 2018

Beroide 2018

Si è svolta Sabato 11 Agosto la sagra dell’anguilla e del gambero di fiume con annessa estemporanea a Beroide 2018.

Ottimi quadri, buoni pittori, tanti premi (nessuno per me mannaggia).

Ecco i quadri prodotti nell’intera giornata:

Quella sopra è la mia pittura. Potevo farla molto meglio, ma poteva venirmi anche anche peggio, tutto sommato meglio non lamentarsi troppo.
Purtroppo non ho vinto nulla, nemmeno una misera segnalazione.
Però, in tutta onestà ritengo che almeno una menzione la meritavo.
Il tema era libero, d’accordo, non si doveva fare Beroide per forza. Ma sei a Beroide come puoi ignorarlo? Beroide è un paesello di poche case, c’è una scuola, l’ufficio postale un circolo per giocare a carte, un paio di negozi, molto parchi, nient’altro.

Beroide 2018
Beh ci sono chiese e chiesette in paese e nella campagna intorno, come è tipico della religiosissima Umbria.

Il giorno prima Beroide 2018

Il giorno prima ho fatto una ricognizione al paese, anche se lo avevo visto tante volte nelle passate edizioni dell’estemporanea, Io e Davide abbiamo passeggiato per il paese ed ho fato alcune foto per fissare i punti migliori. Uno è senz’altro la porta Nord, con quelle belle pietre bianche dell’arco. E che dire della croce metallica poco prima della porta, monito alle genti che arrivano a Beroide di venire in pace che ognuno ha la sua croce e quella porta la dobbiamo tutti passare? Due icone del paese, oltreché della vita come ho già ricordato.

Beroide 2018

Dall’altra parte del paese, a destra della scuola abbiamo incontrato un cane che sapeva il suo mestiere. Ci ha seguito lungo tutta la rete abbaiando e sbavando come un indemoniato. Non voleva assolutamente averci tra i piedi e ce l’aveva in special modo con me e con la mia NIKON 5300.

Beroide 2018

L’ho fotografato per poterlo immortalare e ritrarre assieme alla porta e condensare le due anime di Beroide 2018, una pacifica ed accogliente e l’altra a aggressiva e intransigente.

Beroide 2018

Ecco l mia opera meritava almeno de parole così, le avrei dette io se me lo avessero chiesto.

Purtroppo non è successo.

Pazienza!

Continuano le opere realizzate in estempore.

Giancarlo Arrigucci 2018

Poi ci sono le foto che ho fatto durante l gara:

Beroide 2018 Beroide 2018

La mia parte buona di Beroide.

Poi durante la premiazione:

Beroide 2018

Giancarlo

Serena

Tra sogno e realtà.

Mi ricordo, si chiama Serena. Serena e poi non so.

Voleva fare la modella, la fotomodella. Tutte le ragazzine lo vogliono. Altrimenti: la cantante, la ballerina o l’attrice.

Per fare la fotomodella basta essere carina, basta sapersi atteggiare, sorridere, esser disponibile a sorridere, sempre. Per fare le altre cose non bastano le doti naturali, bisogna impegnarsi, imparare qualcosa, insomma meglio la modella.

Poi se arrivi al top, puoi avere tutto quello che vuoi.

Serena voleva fare la modella, la top model.

Basta entrare nel giro, in quello giusto.

serena
PORTRAIT OF LAETITIA CASTA MODEL AND FRENCH ACTRESS Di Studio Harcourt, CC BY 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15698347

Era in contatto con qualcuno che sembrava poterla aiutare: La presentò ad un fotografo che sembrava un po’ sfigato, a dire il vero lo era, ma conosceva il mondo che voleva conoscere, anche se non lo conobbe, non allora. C’erano in ballo un paio di servizi. Il primo per una fabbrichetta di calzature, 100 Euro più la pizza, pochi soldi ma presi bene. Il secondo per un negozio di abbigliamento. Sempre cento Euro, ma potevano raddoppiare o più. Lei li per li non capì. “Dipende dal numero di foto?” chiese. “Stupidina” rispose il fotografo. “Dipende da te! Facciamo il servizio al negozio, il giorno di chiusura e con il proprietario e se gli piaci…”

Non se lo aspettava, non sapeva che dire, ma non voleva perdere il treno, doveva salire sul treno della moda, non poteva perdere l’occasione: “OK. Vediamo.” Rispose.

Il posto era bello, anche se la merce non sembrava un gran che. Il proprietario del negozio sui cinquanta, con la mano fredda e sudaticcia. Ma si mise in disparte, in silenzio, in un angolo poco illuminato del magazzino vicino allo sgabello dove si sarebbe cambiata.

Serena si mise un paio di jeans con una maglietta colorata.

Fatte le foto tornò e trovo una mini con canottiera abbinata, se la mise.

Tornò e trovò mutandine e reggiseno.

Si chiama Serena, voleva solo fare la modella.

Ceppoduro

Medaglia Fields ad un Italiano

Questa volta è toccato a noi.

Medaglia Fields ad un Italiano, si chiama Alessio Figalli, ha studiato alla Normale di Pisa ma lavora all’estero.

Trovate tutte le informazioni nella sua pagina personale del politecnico di Zurigo, dove insegna.

Oppure trovate altre informazioni su di lui su wikipedia.

Ma non voglio parlarvi di lui, utilizzo questa notizia per parlarvi di noi, di noi Italiani.

La medaglia Fields è il maggiore riconoscimento pubblico scientifico con cui possa essere insignito un matematico. Si riceve da giovani, perché superati i 40 anni non viene più conferita, anche se , ammesso che sia possibile, qualcuno mostri eccellenti doti matematiche oltre quella età. Ed è già successo.

Solo ad un altro Italiano era riuscita l’impresa, Enrico Bombieri, anche lui aveva studiato a Pisa ed anche lui lavorava all’estero Institute for Advanced Study, US.

La fuga dei cervelli e la medaglia Fields

Medaglia Fields

Tutte le nostre menti migliori lavorano od insegnano all’estero.

Non riusciamo e non vogliamo trattenerli.

Non abbiamo niente da offrire ai nostri geni, ma anche a tutti gli altri giovani Italiani che vorrebbero lavorare, qui, ora, non offriamo niente. Tutti i posti sono presi, occupati, bloccati.
In pensione non andiamo più.

Morire non moriamo più.

Il ricambio generazionale non c’è più.

Se uno è bravo va a prendersi lavoro e medaglie all’estero, se è meno bravo muore di fame in casa.
Distraendosi, nel frattempo, sui socia col telefonino, a meno che non decida di fare il barman nella City.

Dovremmo cambiare atteggiamento

Pretendere che in Italia ci siano le condizioni per lavorare, per tutti, per i cervelloni e per gli zucconi.

Medaglia Fields
Cultura e Fatica, 1984 by Giancarlo Arrigucci Olio su tela

Ma le passate classi dirigenti, che tanto hanno detto e stra-detto contro i nuovi barbari, gli incompetenti al potere, dove erano quando il potere lo gestivano loro? Che competenze avevano?

Cosa hanno fatto per migliorare la situazione quando potevano, dovevano, farlo?

Hanno stilato il Jobs Act e la legge Fornero, creando posti di lavoro precari e malpagati.

Ponendo le basi per la fuga di capitali, economici ed umani, per la delocalizzazione economica ed intellettuale.

Creando cariatidi lavoranti e trentenni “mammoni” capaci solo di usare video lottery.

Come può, la piccola Svizzera dare impiego al Figalli e la grande Italia lasciarlo andare?

La “Politica” torni a far lavorare i nostri giovani in Italia, tutti.

Basta Alessio Figalli professore in Svizzera, basta Mario Rossi barista a Londra.

Giancarlo

 

Lierna

Festa della ranocchia

A Lierna di Poppi-

Siamo stati, cortesemente, invitati dalla pro loco Lierna a partecipare alla festa ed abbiamo esposto alcune opere, inoltre ne abbiamo realizzate altre dl vivo.


Hanno aderito alcuni pittori (io, Davide , Mario ed una signora che non conosco), un disegnatore (Paolo) ed altri artisti ed artigiani.

L’esposizione di Davide Emanuelli:

Ecco l’esposizione di Mario Lotti:

Lierna Poesie LiernaLe opere eccezionali di Paolo Lombardi:

LiernaLe mie:

LiernaDell’altra pittrice, purtroppo, non ho nulla da farvi vedere.

Siamo stati ospitati benissimo e molta gente è passata a vedere le mostre e gli artisti all’opera.

Direi che è stato un successo.

A Lierna ho fatto anche qualche scarabocchio:

La chiesa

Lierna

La visuale dalla mia postazione di pittura.

Ho avuto occasione di incontrare molta gente simpatica e riscontrato un interesse eccezionale per la pittura, tanta gente che la pratica o l’ha praticata in passato.

Ho incontrato e conosciuto tanti ragazzi che, accompagnati dai genitori, mi hanno osservato mentre dipingevo e spero abbiano apprezzato.

A quelli che mi hanno raccontato che gli piace dipingere, che mi hanno spiegato cosa dipingono e che mi hanno descritto come lo fanno, ho dato loro un regalino.

Un piccolo pensiero che li aiuti a continuare questa bella passione della pittura e del disegno in generale.

Un piccolo pensiero

Ho dato loro uno dei miei pennelli preferiti.

Doni poveri, ma che mi pare siano stati apprezzati da babbi, mamme e ragazzi.

Rachele in particolare mi sembra abbia gradito il mio regalino. Lei aveva promesso alla mamma di fare un bel disegno con il mio pennello ed è stata di parola, il giorno dopo mi ha regalato il suo capolavoro: Una grande ape che si posa su un bel fiore, con un grande cuoricino a lato. Grandissima Rachele, grazie, grazie mille.

Lierna
Rachele Rossi Omaggio per Giancarlo Arrigucci Lierna 5 Agosto 2018

Non solo Rachele, ma anche il mio amico Davide , grande paesaggista toscano, mi ha regalato un dipinto, un tramonto bellissimo.

lierna
Davide Emanuelli . Tramonto. 2010

Grazie anche a lui.

Giancarlo