Libero arbitrio

Perché si parla di

Libero arbitrio?

Innanzitutto perché non esiste il fato o la predestinazione.

Tutto è scelta. Tutto dipende da noi.

In ogni momento ci troviamo di fronte a bivi, a volte trivi. Allora che facciamo?

Andiamo di qua o di la?

Facciamo questo, quello o quell’altro ancora?

Ragioniamo, seguiamo il cuore o ascoltiamo suggerimenti di altri?

libero arbitrio
Ercole al bivio, dipinto di Annibale Carracci (1596), raffigurante l’indecisione dell’eroe fra le alternative della virtù e del vizio

Naturalmente si potrebbe obiettare che, comunque vada, non scegliamo mai, ma facciamo solo quello che dobbiamo, inconsapevolmente.

E’ una possibilità, tra una miriade di altre.

Immaginare che qualcuno ha scritto per noi tutto quello che abbiamo fatto, stiamo facendo o ci accingiamo a fare, è una presunzione indecente.

Chi siamo per meritare tanta attenzione? Chi può dedicarcene così tanta? Maniacale e perversa.

Quando le cose non vanno bene abbiamo scelto male. Al contrario quando facciamo qualcosa che ci soddisfa, quando ci va bene.

libero arbitrio
Stemma di Forcella raffigurante la Y pitagorica, che simboleggiava la possibilità di scelta tra i due opposti sentieri iniziatici del vizio e della virtù.

Se avessimo svoltato a sinistra non ci saremmo scontrati con l’altra auto.

Restando a casa, invece che andare in collina, non avremmo preso il raffreddore.

Se fossimo andati al mare, l’anno scorso, adesso forse saremmo fidanzati con qualche bella ragazza. Ma non essendoci andati, non sapremo mai se l’avremmo trovata.

Anche quando scegliamo di non scegliere, scegliamo.

Libero arbitrio

Quindi sia in negativo che in positivo, siamo noi a scegliere il nostro destino. Noi con gli altri che, o che non, incrociamo nella nostra vita. Altri che fanno scelte arbitrarie come noi.

Non c’è ragione di essere fatalisti o deterministi, le cose non vano come vogliono o come devono, ma come le facciamo andare.

libero arbitrio
Giorgio De Chirico Ettore ed Andromaca 1916

Quello che è vero oggi domani sarà diverso.

Quando tutto va male, anche al colmo della disperazione non conviene arrendersi, chi si arrende non può cambiare il corso delle cose.

Dobbiamo esercitare quel libero arbitrio che nessuno ci ha donato. Che possediamo assieme all’intelligenza, alla ragione.

Dobbiamo continuare a ragionare sugli sbagli, per imparare a non sbagliare più.

Per non affidare le nostre scelte al caso.

Per scegliere.

Giancarlo

 

Enciclopedia Treccani