Venerdì nero

Finalmente è finito il

Venerdì nero. Ma è finito veramente?

Se ho capito bene continua nei giorni di Sabato e Domenica, e forse Lunedì.

Si vede che è falso, se fosse vero lo farebbero un giorno solo e chi non ce la fa non ce la fa. Tre quattro giorni è come dire “comprate, comprate che abbiamo bisogno”.

Poi, non si capisce come, da quasi sconosciuta usanza dei paesi anglosassoni, oggi scoppia, straripa, deborda ogni dove. Ma sarà vero? O, in coda all’ottimismo Renziano, vogliamo tutti comprare, vorrebbero tutti che comprassimo. E tutto il pesticcio intorno, tutto il vociare, è solo pubblicità, per convincerci a partecipare, a comprare, a spendere?

Secondo una mia amica…

Secondo alcuni il tanto reclamizzato Black Friday trarrebbe il suo nome dal commercio degli schiavi.
“Il giorno dopo Thanksgiving Day i commercianti di schiavi li vendevano
a prezzi ribassati per non doverli mantenere durante il periodo invernale.
Venerdì neroAltre fonti la vedono diversamente:

come FOCUS o WIKIPEDIA, a proposito leggete le due definizioni e indovinate (chissà) chi avrà copiato chi? Vanity Fair la fa più lunga, ma anche qui solo le solite cose.

Qualcosa meglio fa everyeye.it che racconta sia una bufala la vendita degli schiavi.

Wired conferma la bufala e sembra il meglio informato.

Snopes classifica, definitivamente e senza scampo,l’origine schiavista come falsa.

Ma insomma

In Italia il black friday cos’è?

Niente!

Ovvero è un’opportunità per i consumatori? Non credo.

Un’opportunità per i commercianti? Certamente, specie per i negozi on line.

E per chi altri?

Per i politici, sicuramente. Quelli che vogliono convincerci che va tutto bene, che c’è stata la ripresa, che la crisi è finita, che va tutto bene.

Con milioni di lavoratori precari, come la maggior parte di quelli della aziende di vendita on line, che spingono il black friday.

Insomma proprio un Venerdì Nero

Ceppoduro.